Fitoterapia
Fitoterapia: le piante dalla A alla Z
TÈ VERDE
Pianta e uso tradizionale
Il tè verde è una pianta della famiglia delle Teacee. Le sue foglie sono ricche di polifenoli, sostanze ad alto potere antiossidante (attività anti-radicali liberi), e in particolare di epigallocatechingallato (EPCG); contengono inoltre dal 2% al 4% di caffeina, pari a circa 10-80 mg di caffeina per tazza.
Il tè verde si differenzia dal comune tè nero o dal tè oolong, per il fatto che non è sottoposto al processo di fermentazione: tradizionalmente consumato come bevanda, viene usato per migliorare l’attenzione e le attività cognitive, curare i disturbi dello stomaco, il vomito, la diarrea, la cefalea, per perdere peso, per l’osteoporosi, per ridurre l’insorgenza di alcuni tipi di cancro e per molti altri problemi di salute; per uso cutaneo viene impiegato per attenuare il fastidio delle ustioni, in impacchi per la cefalea o la stanchezza oculare, per prevenire il danno da radiazioni ultraviolette e da radiazioni ionizzanti.
Efficacia
Sulla base di studi specifici sull’uomo, è emerso che il consumo di tè verde durante la giornata migliora l’attenzione e le attività cognitive; assunto in grandi quantità sembra ridurre i livelli di colesterolo totale e LDL e dei trigliceridi, aumentando invece quelli di colesterolo HDL. Bere tè verde sembra utile anche per ridurre le dimensioni delle lesioni della leucoplachia della bocca. Il consumo regolare di più di 2 tazze al giorno di tè verde potrebbe ridurre il rischio di ammalarsi di cancro delle ovaie. Come per le altre bevande ricche in caffeina (caffè, tè e cola) anche l’assunzione del tè verde sembra ridurre il rischio di insorgenza della malattia di Parkinson.
L’assunzione di tè verde in alte dosi (sino a 10 tazze al giorno) sembra essere associata a una diminuzione dei polipi del colon e della gastrite cronica.
In uno studio specifico, una pomata a base di tè verde ha guarito una buona percentuale di soggetti da papillomi genitali e perianali. In un altro studio il tè verde è stato giudicato probabilmente efficace sulle lesioni del collo dell’utero causate da Papillomavirus.
Per quanto riguarda gli altri tradizionali impieghi terapeutici della pianta, non esistono ancora dimostrazioni scientifiche di efficacia.
Sicurezza d’impiego
Il consumo regolare e in dosi moderate non comporta problemi sulla pressione arteriosa, e addirittura secondo alcuni studi potrebbe ridurre il rischio di ipertensione. Il tè verde può dare invece problemi se usato a lungo e in quantità notevoli, in quanto l’uso cronico può creare dipendenza e causare nausea, vomito, gonfiore e dolore addominale, flatulenza e diarrea; inoltre, per il suo contenuto in caffeina, può dare insonnia, agitazione, tremori, irrequietezza, confusione, accelerazione del battito cardiaco e del respiro, mal di stomaco, cefalea, nausea e vomito. Questi effetti negativi sono peraltro più comuni quando si consumano grandi quantità di tè verde (sino a 5 l al giorno).
Per quanto riguarda gli effetti legati alla presenza di caffeina nel tè verde, va ricordato che l’assunzione di una dose unica molto alta può innalzare la pressione arteriosa, mentre il regolare consumo a dosi medie in genere non comporta aumenti della pressione anche in persone con un’ipertensione lieve; dosi superiori a 250-300 mg al giorno hanno causato disturbi del ritmo cardiaco e del sonno.
Le reazioni allergiche al tè verde possono manifestarsi con tosse, difficoltà a respirare e asma.
Per la presenza di tannini la bevanda può causare stipsi. In qualche caso è stata segnalata sofferenza epatica, che si è risolta dopo la sospensione dell’uso del tè verde. Associare un abbondante consumo di tè verde a piante come l’esedra o a farmaci con effetto eccitante può causare effetti collaterali anche gravi.
In gravidanza il consumo di caffeina in dosi superiori ai 200 mg al giorno aumenta il rischio di aborto: è dunque opportuno limitare al minimo il consumo di tè verde, anche durante l’allattamento. Il consumo di tè verde, come delle altre bevande a base di caffeina, è sconsigliato in età pediatrica.
Per uso topico, applicato a livello della cervice uterina, può causare irritazione e bruciore vaginale.
Consigli e raccomandazioni
La dose di tè verde che si può consigliare per uso regolare è simile a quella abitualmente assunta dalle popolazioni asiatiche: circa 3 tazze al giorno, con un apporto di 240-320 mg di polifenoli. La dose di caffeina utile per trattare la cefalea o migliorare l’attenzione è invece di 250 mg al giorno (3-4 tazze di tè), mentre per migliorare le attività cognitive sembrano essere sufficienti 60 mg di caffeina (1 tazza di tè verde).
Per tutte le altre indicazioni sono necessarie dosi di tè molto più alte, che si consiglia di assumere solo dopo aver consultato un medico.
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