Fitoterapia
Fitoterapia: le piante dalla A alla Z
MELISSA
Pianta e uso tradizionale
La melissa fa parte della famiglia delle Lamiacee. Le sue foglie vengono tradizionalmente impiegate per curare l’ansia, l’insonnia, l’irrequietezza, i disturbi digestivi, la flatulenza, ma anche le demenze, la dismenorrea, i crampi, la cefalea, il mal di denti, la melanconia e molti altri disturbi.
Efficacia
Ricerche specifiche sull’uomo hanno dimostrato l’efficacia della melissa (in somministrazione per via orale o in aromaterapia) nella riduzione dell’ansia e dell’agitazione e nel migliorameno, anche se lieve, dei sintomi complessivi della malattia di Alzheimer; è provata anche la sua utilità nell’alleviare disturbi digestivi quali il reflusso acido, il mal di stomaco, la nausea e il vomito, mentre, in associazione alla valeriana, sembra migliorare la qualità del sonno. Per gli altri impieghi terapeutici tradizionali non esistono evidenze scientifiche di efficacia.
Sicurezza d’impiego
La melissa è citata nelle monografie dell’ESCOP, in quelle dell’OMS e nella Farmacopea europea. La pianta è stata usata, senza causare problemi particolari, anche per lunghi periodi di tempo, e non presenta interazioni note con altre piante o farmaci; tuttavia non va assunta in concomitanza con altri farmaci che causano sonnolenza. In gravidanza, durante l’allattamento e nell’età pediatrica se ne raccomanda un utilizzo prudente e solo su prescrizione medica.
Consigli e raccomandazioni
La melissa può essere usata per ridurre l’ansia e gli stati di agitazione e nel trattamento dei sintomi associati alla cattiva digestione. In mancanza di dosaggi “ufficiali”, si consiglia di scegliere prodotti di qualità, di far riferimento a quanto indicato sulle confezioni e di non superare le dosi raccomandate.
MENTA
Pianta e uso tradizionale
La menta è una pianta della famiglia delle Lamiacee dalle cui foglie si estrae un olio essenziale tradizionalmente utilizzato per curare le malattie da raffreddamento, la tosse, le infiammazioni della bocca e della gola, la sinusite, la febbre ma anche problemi di fegato e vescica, per la sindrome del colon irritabile, i crampi addominali, i disturbi digestivi, la nausea, il vomito, la dismenorrea, ecc. Conosciuta principalmente per il suo impiego come aromatizzante in cibi e bevande, viene adoperata anche come fragranza dall’industria dei cosmetici e dei detergenti, nonché da quella farmaceutica che se ne serve per rendere più gradevole il gusto dei farmaci.
Efficacia
Un estratto di foglie di menta, in combinazione con estratti di altre piante (camomilla, liquirizia, melissa ecc.), è stato studiato scientificamente e si è dimostrato efficace nel curare i disturbi digestivi minori (eccesso di gas intestinale, fastidio e spasmi addominali, digestione lunga e simili); per quanto riguarda gli altri impieghi terapeutici tradizionali della pianta, mancano prove scientifiche di efficacia.
Sicurezza d’impiego
La menta è citata nelle monografie dell’ESCOP e in quelle dell’OMS, nella Farmacopea ufficiale italiana e in quella europea. La pianta può essere usata come foglia intera essiccata o come olio essenziale, ma esistono differenze molto importanti in termini di sicurezza tra questi due utilizzi: i preparati che contengono estratti di foglia intera di menta sembrano essere privi di effetti collaterali particolari, anche se usati per lunghi periodi, mentre l’olio essenziale di menta (come gli altri oli essenziali) deve essere applicato solo su piccole superfici cutanee e nell’opportuna diluizione (concentrazioni del 3%) in quanto l’applicazione su aree estese del corpo può determinare effetti tossici anche a livello generale, mentre il prodotto puro può causare irritazione. L’olio va usato con cautela dai soggetti allergici e nel bambino non deve essere spalmato direttamente sulla cute perché può irritarla intensamente, né va utilizzato per aerosol (neppure in diluizione) poiché può causare problemi respiratori quali laringospasmo e broncospasmo; nel neonato e nel lattante è molto pericoloso applicare unguenti a base di olio di menta vicino alle narici. L’olio essenziale di menta non va usato in gravidanza e durante l’allattamento. È controindicato l’uso in pazienti affetti da calcolosi delle vie biliari.
Consigli e raccomandazioni
La menta è utile come coadiuvante per disturbi digestivi dei quali il medico abbia già escluso l’origine patologica (eccesso di gas intestinale, fastidio e spasmi addominali, digestione lunga e simili). Nei casi di cefalea tensiva degli adulti, può dare giovamento applicare e massaggiare qualche goccia di olio di menta, diluito al 10% in alcol, sulla cute della fronte e delle tempie, ripetendo l’applicazione dopo 15 e 30 minuti.
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