Fitoterapia
Fitoterapia: le piante dalla A alla Z
IPERICO
Pianta e uso tradizionale
L’iperico, noto anche come erba di san Giovanni (Saint John’s wort per gli anglofoni), fa parte della famiglia delle Ipericacee ed è ricco di sostanze farmacologicamente attive. Tradizionalmente (già nell’antica Grecia) i fiori e le foglie essiccate vengono impiegate per vari scopi curativi e, più recentemente, per trattare gli stati di depressione, l’ansia e i problemi associati, i disturbi della menopausa ecc.; l’olio di iperico è stato anche usato per applicazione cutanea in caso di piccoli traumi, ustioni e dolori muscolari.
Efficacia
Accurate ricerche scientifiche hanno dimostrato l’efficacia dell’iperico (per prodotti contenenti circa lo 0,2-0,3% di ipericina) come antidepressivo, pari a quella di molti farmaci impiegati per queste situazioni: i pazienti trattati con iperico hanno manifestato miglioramento del tono dell’umore, con riduzione dell’ansia e dei sintomi collegati, miglioramento del sonno per riduzione dell’insonnia e così via. Altri studi condotti sull’uomo hanno evidenziato l’efficacia dell’estratto anche dopo poche settimane di terapia, con una bassissima segnalazione di effetti indesiderati.
La letteratura scientifica ipotizza che l’iperico abbia proprietà terapeutiche anche nei confronti dei disturbi della menopausa e dell’ansia somatizzata, mentre non conferma l’efficacia degli altri tradizionali impieghi terapeutici (dolori premestruali, meteoropatie, dipendenza dal fumo ecc.); non esiste invece ad oggi dimostrazione scientifica di efficacia.
Sicurezza d’impiego
L’iperico è presente nelle monografie dell’ESCOP e in quelle dell’OMS, e nelle Farmacopee ufficiali italiana ed europea; in Italia è presente in commercio anche come vero e proprio farmaco.
Il suo impiego deve essere disgiunto da quello di altri farmaci antiansia e antidepressivi, oltre che di contraccettivi orali, ciclosporina, clopidogrel, digossina, alcuni farmaci biologici e prodotti impiegati nel trattamento dell’AIDS, barbiturici, alcuni antiepilettici, anticoagulanti, tramadolo e così via.
In sintesi, per le sue caratteristiche di pianta sicuramente attiva ma con possibili svariate interazioni con altri farmaci, se ne raccomanda sempre un uso guidato dal medico.
Solitamente l’iperico, globalmente molto utilizzato, risulta ben tollerato, anche meglio di altri farmaci antidepressivi; sono state peraltro segnalate reazioni indesiderate quali insonnia, sogni vividi, stati d’ansia e di agitazione, irritabilità, capogiro, disturbi intestinali e così via.
Anche l’applicazione topica dell’olio di iperico può dare effetti indesiderati quali l’eritema solare, in quanto aumenta la sensibilità della pelle, specie se chiara, ai raggi ultravioletti, innescando il cosiddetto effetto fotosensibilizzante.
In mancanza di studi clinici che ne confermino la sicurezza durante la gravidanza, in allattamento e in età pediatrica, se ne sconsiglia l’uso a meno di una diversa indicazione del medico.
Consigli e raccomandazioni
Il dosaggio consigliato è di 250-300 mg, in genere 2-3 volte al giorno, seguendo comunque sempre le indicazioni del medico e ricordando che la cura non va mai sospesa bruscamente.
Altro inFitoterapia -Fitoterapia: le piante dalla A alla Z