Fitoterapia
Fitoterapia: le piante dalla A alla Z
SENNA
Pianta e uso tradizionale
La senna appartiene alla famiglia delle Fabacee (Leguminose); le foglie e i frutti secchi vengono tradizionalmente utilizzati a scopo terapeutico come lassativo (l’effetto delle foglie è maggiore di quello dei frutti) e, più di recente, nella preparazione a interventi sul tratto anorettale o a indagini endoscopiche.
Efficacia
L’effetto lassativo della senna è stato ampiamente confermato da studi scientifici.
Sicurezza d’impiego
La senna è una pianta molto studiata ed è citata sia nella Farmacopea europea sia nelle monografie dell’ESCOP e dell’OMS. L’assunzione di dosi elevate può provocare dolori addominali e diarrea grave, con importante perdita di acqua ed elettroliti, mentre l’assunzione in combinazione con alcuni tipi di diuretici può aumentare il rischio di perdita eccessiva di potassio. L’uso cronico della senna (come degli altri lassativi a base di antrachinoni) può tradursi in un aggravamento della stipsi, con fenomeni di dipendenza e assuefazione e rischio di uno squilibrio nel bilancio di acqua e sali minerali o di disfunzione del colon. L’accelerato transito intestinale prodotto dagli antrachinoni può inoltre comportare il mancato assorbimento di farmaci assunti per via orale. La perdita di sali minerali può potenziare l’effetto di alcuni farmaci cardiotonici, mentre quella di potassio l’effetto dei farmaci antiaritmici; l’uso cronico può determinare perdita di grassi e di proteine con le feci, oltre a una particolare colorazione della mucosa interna dell’intestino crasso, nota come pseudomelanosi del colon. Come gli altri lassativi, la senna va utilizzata solo dopo che il medico abbia escluso malattie gravi dell’intestino. Il suo impiego durante la gravidanza, l’allattamento e nei bambini di età inferiore a 10 anni è ancora oggetto di controversie tra gli esperti, per questo si consiglia di consultarsi preventivamente con il proprio medico curante in tali situazioni.
Consigli e raccomandazioni
La senna, come gli altri lassativi antrachinonici, è utile per il trattamento della stipsi occasionale (per esempio quella provocata da cambiamenti ambientali o viaggi) e va assunta solo per brevissimi periodi di tempo. Come tutti i lassativi, va usata solo quando è accertato che la stipsi non dipende da una malattia intestinale, e se ne deve evitare l’assunzione in presenza di dolore addominale, nausea e vomito; l’utilizzo è indicato solo quando la stitichezza non si sia risolta modificando le abitudini alimentari (mangiare cibi ricchi di scorie e bere molta acqua) e lo stile di vita (aumentare l’attività fisica).
La senna si può assumere sotto forma di infuso (preparato con 0,5-2 g di foglie o frutti essiccati in una tazza di acqua bollente) o in altre preparazioni a base di estratti come sciroppi o capsule; è buona norma ricorrere al minimo dosaggio utile a ottenere feci di consistenza morbida e non scariche acquose; l’attività lassativa si manifesta in genere 6-8 ore dopo l’assunzione dell’infuso (ecco perché si raccomanda di assumerlo alla sera).
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