Fitoterapia
Fitoterapia: le piante dalla A alla Z
UNCARIA
Pianta e uso tradizionale
L’uncaria appartiene alla famiglia delle Rubiacee. La corteccia delle radici e della parte bassa del fusto viene tradizionalmente usata per curare problemi gastrici e intestinali (diverticolosi, ulcera, colite, emorroidi, parassitosi intestinali) e la malattia di Alzheimer e, più di recente, per trattare le infezioni virali, l’Herpes zoster, l’HIV, le ferite, l’artrite, l’asma e la rinite allergica.
Efficacia
Ricerche specifiche hanno messo in evidenza che l’uncaria assunta per via orale può alleviare il dolore scatenato dal movimento nei pazienti con artrosi del ginocchio e può anche migliorare lievemente (da sola o in associazione a farmaci specifici) i sintomi dell’artrite reumatoide, riducendo il gonfiore e il dolore delle articolazioni. Non esistono invece evidenze scientifiche dell’efficacia dell’uncaria negli altri tradizionali impieghi terapeutici, neppure sul supposto effetto stimolante del sistema immunitario.
Sicurezza d’impiego
L’uncaria può dare, in rari casi, cefalea, capogiro e vomito. È controindicata durante la gravidanza, l’allattamento e in età pediatrica.
Dosi eccessive di uncaria possono provocare diarrea, che scompare quando se ne interrompe l’assunzione. È controindicata in gravidanza e allattamento, per la sua azione sulla muscolatura uterina; non se ne conoscono inoltre gli effetti sul feto
Consigli e raccomandazioni
L’uncaria può essere assunta per attenuare i disturbi dovuti all’artrosi del ginocchio e come terapia complementare nel trattamento di altre malattie osteoarticolari. Negli studi in materia che ne hanno confermato l’efficacia sono state usate dosi di 60-100 mg al giorno di estratto di uncaria, suddivise in tre somministrazioni.
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