Fitoterapia
Fitoterapia: le piante dalla A alla Z
SERENOA
Pianta e uso tradizionale
La serenoa appartiene alla famiglia delle Palmacee (Arecacee) ed è nota anche come palma nana. I suoi frutti maturi essiccati contengono numerose sostanze attive e tradizionalmente sono stati impiegati per trattare i disturbi legati all’ingrossamento benigno della prostata (cosiddetta ipertrofia prostatica benigna) ma anche come blando antinfiammatorio e diuretico, afrodisiaco, stimolante della crescita dei capelli, per curare la secchezza della bocca e perfino per aumentare la dimensione delle mammelle.
Efficacia
Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che la serenoa migliora, dopo trattamenti prolungati, i disturbi urinari provocati dall’ingrossamento benigno della prostata, riducendo il bisogno frequente e lo stimolo improvviso di urinare, correggendo la pressione del getto urinario e alleviando il dolore provocato dalla minzione difficoltosa; inoltre, a differenza di altri farmaci impiegati per questa patologia (per esempio la finasteride), la serenoa non altera i valori del PSA, un esame del sangue spesso eseguito per i problemi della prostata. Per quanto riguarda gli altri tradizionali impieghi terapeutici della pianta, non esistono invece a tutt’oggi dimostrazioni scientifiche di efficacia.
Sicurezza d’impiego
La serenoa è citata nelle monografie dell’ESCOP e dell’OMS; non se ne conoscono effetti indesiderati né interazioni con farmaci o altre piante medicinali. Per le sue caratteristiche, la pianta non ha ragione di essere prescritta in gravidanza né in allattamento o in età pediatrica.
Consigli e raccomandazioni
Nelle persone con problemi di ingrossamento benigno della prostata può essere utile un trattamento protratto nel tempo, con capsule di estratto lipidico di serenoa alla dose di 160 mg due volte al giorno o 320 mg in unica somministrazione.
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