Fitoterapia
Fitoterapia: le piante dalla A alla Z
CIMICIFUGA
Pianta e uso tradizionale
La cimicifuga fa parte della famiglia delle Ranuncolacee; la droga è ricavata dal rizoma e dalle radici essiccate. Tradizionalmente la cimicifuga ha molte indicazioni terapeutiche, tra cui la cura dei sintomi della menopausa, dei dolori mestruali e dei disturbi premestruali, degli stati ansiosi e delle difficoltà digestive, e inoltre l’induzione del parto; è stata usata anche sulla cute per trattare l’acne, le verruche e i morsi di serpente.
Efficacia
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che la cimicifuga migliora in maniera significativa i sintomi della menopausa (vampate di calore, sudorazione, tachicardia, vertigini, cefalea ecc.), il nervosismo e l’irritabilità; d’altra parte, in nessuno di questi studi sono riportate modificazioni dei livelli degli ormoni (FSH, LH, prolattina ed estradiolo) né delle cellule della mucosa vaginale.
Per quanto riguarda gli altri impieghi terapeutici tradizionali, non esiste invece dimostrazione scientifica di efficacia.
Sicurezza d’impiego
La pianta è citata nelle monografie dell’OMS e in quelle dell’ESCOP. Nonostante la cimicifuga sia stata usata senza particolari problemi in studi sull’uomo anche di lunga durata, sembra che in alcuni soggetti possa causare tossicità a carico del fegato, e per questo motivo si consiglia di assumerla solo su indicazione del medico e controllando periodicamente gli esami di funzionalità epatica, evitandone l’uso in gravidanza e in allattamento.
Consigli e raccomandazioni
L’estratto di cimicifuga può rappresentare una valida alternativa per il trattamento dei disturbi del climaterio (il periodo che precede la menopausa, detto anche perimenopausa), quando il medico ritiene che ci siano controindicazioni alla terapia ormonale sostitutiva o se si vuole evitare di assumere terapie ormonali, ma va ovviamente assunto sempre sotto il suo controllo.
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