Fitoterapia
Fitoterapia: le piante dalla A alla Z
TIMO
Pianta e uso tradizionale
Il timo appartiene alla famiglia delle Lamiacee: le foglie e le sommità fiorite della pianta vengono tradizionalmente usate per curare la bronchite, la pertosse, il mal di gola, e inoltre coliche, dolori reumatici, gastrite e flatulenza intestinale.
Il timo viene anche utilizzato, per applicazione locale, per curare malattie delle pelle, stomatite e alitosi; molto più noto è sicuramente il suo impiego come aromatizzante in cucina.
Efficacia
Non esistono evidenze scientifiche dell’efficacia terapeutica della pianta in nessuno dei suoi tradizionali impieghi.
Sicurezza d’impiego
Il timo è presente nelle monografie dell’OMS e dell’ESCOP e nella Farmacopea europea. Non causa effetti degni di nota, tuttavia i soggetti allergici alle Lamiacee devono assumerlo con cautela, chiedendo prima il parere del medico curante.
Mancano studi clinici che ne confermino la sicurezza d’uso in gravidanza, durante l’allattamento e in età pediatrica, e per questo motivo se ne raccomanda un utilizzo prudente e solo su prescrizione medica, anche se è opportuno rimarcare come l’uso diffuso e prolungato nel tempo del timo non abbia mai evidenziato possibili situazioni di pericolo per la salute.
Consigli e raccomandazioni
Per il timo non esistono dati precisi sulle dosi corrette da assumere a scopo medicinale, per cui non è possibile indicare un dosaggio.
Nell’uso tradizionale la pianta viene assunta in genere in forma di infuso o tisana, per le malattie infettive delle prime vie respiratorie e le infezioni del cavo orale, o sotto forma di creme per le micosi cutanee superficiali.
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