Fitoterapia
Fitoterapia: le piante dalla A alla Z
CALENDULA
Pianta e uso tradizionale
La pianta fa parte della famiglia delle Asteracee; se ne usano i capolini e i fiori essiccati. Tradizionalmente viene utilizzata per via orale come antispastico, per i disturbi mestruali e le infiammazioni del cavo orale faringeo, ma anche come antifebbrile; l’applicazione topica favorisce invece la cicatrizzazione delle ferite e ha effetto antinfiammatorio nella cura delle vene varicose, delle emorroidi e delle infiammazioni ano-rettali.
Efficacia
Nonostante i risultati promettenti di molti studi di laboratorio e sugli animali, nessuna delle attività terapeutiche attribuite alla calendula è stata definitivamente confermata da studi effettuati sull’uomo. La sua efficacia nel trattamento di infiammazioni della pelle, delle piccole ferite e delle ustioni di grado lieve è supportata però da una tradizione secolare d’impiego.
Sicurezza d’impiego
La calendula è presente nelle monografie dell’OMS e in quelle dell’ESCOP; quest’ultima ne consiglia l’impiego solo per via cutanea. La somministrazione cutanea o per via orale può causare reazioni allergiche in persone già allergiche ad altre piante della famiglia delle Asteracee. Non sono note interazioni con altri farmaci.
Consigli e raccomandazioni
La calendula può essere usata sotto forma di creme, gel, lozioni e pomate per lenire i sintomi di alcune comuni affezioni della pelle e delle mucose (stati irritativi, dermatiti, piccole ferite, afte, gengiviti).
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