Fitoterapia
Fitoterapia: le piante dalla A alla Z
ALOE
Pianta e uso tradizionale
L’aloe vera, pianta della famiglia delle Liliaceae, ha foglie carnose a margine spinoso, lunghe 30-50 cm, fiori tubulari di colore giallo brillante o rosso, disposti a grappolo in cima a una sottile infiorescenza a spiga. Nativa dell’Africa, si è diffusa in seguito nella penisola arabica, in Cina e nei Paesi mediterranei. Il succo (lattice) dell’aloe, giallo e amaro, prodotto dalla guaina delle foglie, viene raccolto ed essiccato.
Efficacia
Studi specifici hanno dimostrato l’efficacia dell’aloe come lassativo. Il succo della pianta infatti contiene sostanze, dette antrachinoni, che stimolano la motilità del colon aumentando la propulsione delle feci e accelerandone il transito.
Sicurezza d’impiego
L’aloe in succo è presente nelle monografie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e nella Farmacopea Ufficiale italiana. L’uso dell’aloe come lassativo può causare dolori addominali o diarrea; se assunto per più di una settimana in modo continuativo, può determinare dipendenza o, alla sospensione, peggioramento della preesistente stitichezza. La sostanza non va utilizzata in presenza di subocclusione od occlusione intestinale, disidratazione o stitichezza ostinata cronica, malattie quali l’appendicite, il morbo di Crohn, la colite ulcerosa, le diverticoliti ecc.; può essere tossica se assunta in dosi elevate. L’aloe può ridurre l’assorbimento di farmaci somministrati per via orale. L’abuso di aloe è pericoloso nei soggetti che assumono digossina.
Consigli e raccomandazioni
L’uso in gravidanza è consigliato solo su indicazione medica. Ne è controindicato l’impiego durante l’allattamento e nei bambini sotto i 10 anni.
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