Appendicite
Infiammazione dell’appendice. Può verificarsi a qualsiasi età, ma è particolarmente frequente negli adolescenti e nei giovani adulti. Non sempre è possibile determinare con certezza l’origine dell’infiammazione, che può essere provocata dall’ostruzione dell’appendice a causa di un accumulo di materiale fecale.
L’appendicite più comune, caratterizzata dalla semplice infiammazione della mucosa, è detta catarrale o suppurativa. Il pus che ostruisce la mucosa può causare l’agglutinazione delle anse intestinali, saldate da aderenze circostanti un ascesso, dando luogo a peritonite plastica. In caso di necrosi della parete appendicolare, il pus può raggiungere l’insieme del peritoneo, scatenando una peritonite.
Sintomi e diagnosi
Se l’appendice occupa la posizione normale, l’appendicite si manifesta con un dolore improvviso nella fossa iliaca destra (parte laterale e inferiore dell’addome), accompagnato da nausea, vomito e febbre moderata (da 38-38,5°C). La palpazione della zona dà dolore e provoca una reazione di difesa (indurimento della parete addominale); il transito intestinale appare rallentato. La diagnosi è più complessa quando l’appendice si trova in posizione anomala: se posta dietro il cieco, l’infiammazione causa dolori lombari; se più in basso della norma, provoca nelle donne sintomi analoghi a quelli di un’infiammazione delle tube uterine; se sotto il fegato, simula un’infezione vescicolare acuta. La diagnosi è delicata anche nelle forme lievi di appendicite, poiché nessun esame radiologico è abbastanza affidabile da consentire di determinare con certezza l’entità dell’infiammazione: in alcuni casi può essere utile ricorrere a un’ecografia e a una TC. Vi sono inoltre varie affezioni che presentano sintomi simili a quelli dell’appendicite: infezione urinaria, infezione genitale femminile, colite, tumore cecale, linfoadenopatia mesenterica nei bambini e dolori addominali vaghi, di cui non si riesce ad accertare la causa.
Trattamento
Il trattamento consiste nell’appendicectomia, che deve essere effettuata sulla base di segni inequivocabili quali febbre (circa 38°C), presenza di una reazione di difesa addominale e aumento della conta dei globuli bianchi.
Una volta formulata la diagnosi, l’intervento deve essere effettuato quanto prima, per evitare che si sviluppi una peritonite plastica o generalizzata. Una crisi acuta di appendicite può guarire spontaneamente, ma presenta sempre un rischio di recidiva; soltanto in alcuni casi, nelle persone molto anziane, le crisi assumono carattere cronico.
In assenza di trattamento chirurgico, si può tentare di arginare l’infiammazione con un’antibioticoterapia. In caso di peritonite plastica, l’ascesso può essere drenato immediatamente o a freddo; l’ablazione dell’appendice andrà effettuata soltanto dopo la guarigione dell’ascesso. La peritonite generalizzata impone per contro un intervento urgente, con ablazione dell’appendice e pulizia chirurgica completa della cavità peritoneale.
Complicanze
Un’appendicectomia comporta normalmente alcuni giorni di ricovero e consente di riprendere le normali attività dopo 2 o 3 settimane. La peritonite appendicolare può dar luogo a complicanze nei soggetti più anziani, in stato di denutrizione e in pazienti diabetici o obesi, obbligandoli a un periodo di ricovero in rianimazione chirurgica, in particolare se si sviluppano ascessi intraperitoneali.
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