Emorroidi
Il termine emorroidi deriva dalle parole greche hâima (“sangue“) e rhêin (“scorrere”) e significa appunto “flusso di sangue”. Indica normali dilatazioni di vasi sanguigni arteriosi e venosi, presenti fin dalla nascita e dotate di una duplice funzione: contribuire alla continenza anale e favorire la defecazione. Le emorroidi, gonfiandosi e sgonfiandosi mediante l’afflusso e il deflusso di sangue, hanno la funzione di chiudere completamente il canale anale e in questo modo impedire la fuoriuscita di feci dall’ano (funzione detta di continenza fecale), operazione che i soli muscoli costrittori presenti nella parte bassa del retto non riuscirebbero a svolgere in modo completo, specie nei confronti della componente liquida delle feci. In base a quanto appena detto, i casi di alterazione patologica delle emorroidi, per esempio quelli conseguenti alla formazione di coaguli di sangue nei vasi sanguigni (fenomeno detto trombizzazione) o alla loro fuoriuscita verso l’esterno (prolasso) andrebbero indicati con l’espressione malattia emorroidaria, anziché come emorroidi; tale malattia viene osservata molto di frequente nella popolazione, soprattutto in quella al di sopra dei 50 anni.
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