Tisana
Preparazione acquosa ottenuta in maniera estemporanea da una o più droghe. Le tisane possono essere preparate per infusione o decozione.
La tisana per infusione (infuso) si prepara a partire da droghe (singole o mescolate), ridotte in frammenti più o meno piccoli, su cui si versa acqua a temperatura di ebollizione, lasciando poi riposare il tutto sino a raffreddamento completo. Filtrando tramite garza, senza comprimere, si porta il filtrato al peso prescritto con l’aggiunta di acqua calda. Generalmente si impiegano 2-10 parti di droga per preparare 100 parti di infuso. Questa tecnica di estrazione viene impiegata quando la droga è costituita da materiale tenero e delicato (fiori, ramoscelli, parti aeree ecc.).
La tisana per decozione (decotto) prevede l’impiego di una o più droghe preparate come per l’infuso, ma fatte bollire in acqua per estrarne i principi attivi, con tempi variabili in relazione alle caratteristiche fisiche delle sostanze. Si lascia poi raffreddare e si filtra tramite garza senza comprimere. Generalmente si utilizzano 2-5 parti di droga essiccata per preparare 100 parti di decotto. Si ricorre alla decozione per droghe vegetali costituite da tessuti compatti che cedono con difficoltà i principi attivi (cortecce, radici, semi ecc.); questo procedimento non è mai impiegato per droghe contenenti principi attivi volatili o termolabili.
Le tisane presuppongono un’estrazione acquosa del fitocomplesso e sono pertanto utilizzabili solo se i suoi costituenti o gran parte di essi sono solubili in acqua. In genere l’efficacia terapeutica è di modesta entità, per la notevole diluizione dei principi attivi. Nel caso della decozione l’ebollizione protratta può produrre alterazioni irreversibili sui principi attivi, suscettibili di ridurne l’efficacia o modificarne l’azione.
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