ACNE
L’acne è una malattia della pelle particolarmente diffusa: colpisce infatti un numero estremamente elevato di individui e si manifesta soprattutto negli adolescenti e nei giovani adulti; in qualche caso si protrae anche in età adulta avanzata. Interessa, considerando anche le forme minime, la gran parte degli adolescenti, dei quali però solo una piccolissima quota (5% circa) la sviluppa in forma grave.
In genere, si manifesta più precocemente nelle ragazze che, spesso, già prima della pubertà (quindi precedentemente alla comparsa del flusso mestruale) mostrano uno dei primi segni di questa malattia: la pelle untuosa. Progredendo con l’età, il rapporto si inverte e si assiste a una maggiore predilezione della patologia per il sesso maschile, soprattutto nella fascia tra i 16 e i 18 anni. Inoltre, sono proprio i ragazzi a venire più spesso colpiti in maniera più intensa, andando incontro a forme di acne più prolungate e gravi rispetto alle coetanee.
L’affezione si manifesta abitualmente sul viso, prediligendo il naso, le guance e la fronte, ma è tutt’altro che infrequente osservare un contemporaneo interessamento della pelle del dorso, in particolare la parte alta.
L’acne si caratterizza per la presenza di lesioni di diverso aspetto (papule, pustole, cisti), talvolta anche con accumulo locale di pus (ascessi) che sono particolarmente dolorosi e deturpanti da un punto di vista estetico.
Si tratta di una malattia che colpisce l’unità follicolo-sebacea, in particolare le ghiandole sebacee che producono una più elevata quantità di sebo (cosiddetta seborrea), con maggiore ritenzione di esso e del materiale proveniente dalla desquamazione cutanea (cheratina). Successivamente si ha occlusione parziale (comedone “aperto” o nero) o completa (comedone “chiuso” o bianco) del follicolo sebaceo.
È stata ipotizzata una certa predisposizione genetica nei confronti dell’insorgenza dell’acne e della sua gravità evolutiva.
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