Primo Soccorso
Guida pratica al primo soccorso
In situazioni di emergenza un intervento appropriato e tempestivo può essere determinante per la sopravvivenza di un individuo, e viceversa errate operazioni di soccorso possono compromettere l’esito positivo delle successive cure. È fuori di dubbio, dunque, che una maggiore diffusione delle nozioni fondamentali di primo soccorso nella collettività permetterebbe la salvezza di molte vite umane.
In questo capitolo, e nelle pagine a seguire, sono riassunte e illustrate le regole fondamentali a cui dovrebbero attenersi i soccorritori e le persone che si trovano ad assistere ammalati o infortunati in condizioni impreviste. Gli obiettivi primari di queste regole, come di ogni intervento di primo soccorso, sono da una parte mantenere in vita l’infortunato, tenendo sotto controllo le sue condizioni in attesa dell’assistenza medica, dall’altra parte, evitare errori che potrebbero rivelarsi fatali. Ci occuperemo in primo luogo di alcune manovre fondamentali di rianimazione cardiorespiratoria.
È consigliabile che questo capitolo venga letto quando non se ne ha bisogno; sarebbe anche molto importante poter provare le manovre con esercitazioni pratiche e simulazioni, per non trovarsi del tutto impreparati in una situazione di emergenza.
Si elencano qui di seguito le regole generali di comportamento che ciascuno dovrebbe tenere presente in ogni occasione.
- Rimanere calmi e agire tempestivamente.
- Evitare l’affollamento e la confusione; dare conforto all’infortunato.
- Chiedere il prima possibile l’intervento dell’autoambulanza.
- Controllare:
- se la vittima è cosciente. Se non è cosciente, ma respira, mettere la persona in posizione di sicurezza; allentare indumenti stretti, cinture e cravatte;
- se respira. Se non respira, liberare la bocca da eventuali ostruzioni; mantenere aperte le vie aeree; iniziare la respirazione artificiale con 4-5 rapide insufflazioni;
- se si avverte il polso carotideo. Se il cuore non batte, ovvero non si percepisce il polso carotideo, iniziare il massaggio cardiaco esterno e associarlo alla respirazione artificiale. Il massaggio cardiaco va iniziato sempre dopo la respirazione artificiale: un cuore non ossigenato non riprende a battere. Se il soccorritore è uno solo, egli dovrà alternare 15 compressioni toraciche (alla velocità di 80 al minuto) a 2 rapide insufflazioni polmonari. Se i soccorritori sono due, si dovrà effettuare 1 rapida insufflazione polmonare ogni 5 compressioni sternali (alla velocità di 60 al minuto). Massaggio cardiaco e respirazione artificiale devono essere continuati senza interruzione fino alla ricomparsa del polso e della respirazione spontanea; a quel punto la vittima deve essere posta in posizione di sicurezza;
- se l’infortunato ha ferite gravi. Se ha ferite gravi, controllare il sanguinamento e procedere con le misure anti-shock;
- se ha fratture alla colonna vertebrale. Se si sospetta una frattura della colonna, non muovere la persona per alcun motivo; mantenere in linea retta corpo, busto e testa.
- Coprire l’infortunato (ma non eccessivamente) per evitare che prenda freddo.
- Non muovere l’infortunato (salvo nei casi in cui ciò sia indispensabile per salvargli la vita o per evitare altri pericoli).
- Non piegargli la testa o il collo in maniera brusca.
- Non somministrargli alcolici.
- Non dare alcunché da bere o da mangiare se la persona dovrà essere curata in ospedale.
- Non lasciarla mai sola se è in stato di incoscienza.
In condizioni di emergenza, per esempio in seguito a un incidente stradale, la prima cosa da fare è controllare se l’infortunato è cosciente e se respira: bisogna scuoterlo delicatamente, chiamandolo a voce alta. Accostate l’orecchio alle sue labbra: se non è percepibile alcun soffio, avvicinate uno specchietto o il vetrino di un orologio, che risulteranno appannati dall’aria espirata, se presente.
Nel caso in cui la persona non sia cosciente e non respiri, occorre provvedere subito al sostegno delle funzioni vitali, con una procedura che prevede tre fasi:
- controllo dell’apertura delle vie aeree, per eliminare eventuali ostruzioni;
- respirazione artificiale, per dare ossigeno;
- massaggio cardiaco, per ripristinare l’afflusso di sangue al cervello (Figura 1).
Controllo dell’apertura delle vie aeree
- Liberate bocca e gola da qualsiasi ostruzione (Figura 1). In una persona in coma le vie aeree potrebbero essere ostruite da sangue o materiale vomitato, che non vengono rimossi a causa dell’assenza dei normali riflessi della tosse e della deglutizione. Le protesi dentarie mobili rappresentano un ostacolo e vanno perciò eliminate; le protesi fisse, invece, possono essere utili a sostenere il contorno della bocca durante la respirazione.
- Ponete la vittima in posizione supina con testa, collo e torace allineati (Figura 2); iperestendete quindi il capo, mettendo una mano sotto la nuca e l’altra sulla fronte, e sollevate il collo (Figura 3). Questa manovra è importante per evitare l’ostruzione delle vie aeree nelle persone in stato di incoscienza: in questa condizione, infatti, la base della lingua tende ad adagiarsi sulla parete posteriore della faringe (a causa del rilassamento dei muscoli del collo), ostacolando il flusso dell’aria al suo interno. L’iperestensione della testa consente una tensione della parte anteriore del collo che impedisce la caduta della base della lingua e provoca l’apertura delle labbra. Se l’apertura della bocca non fosse sufficiente, occorre portare la mano che era sotto la nuca a sollevare il mento, esercitando una trazione verso l’alto.
- Con il capo della vittima mantenuto in iperestensione, spostate in avanti la mandibola e aprite la bocca (Figura 4).
- Iniziate la respirazione artificiale. Effettuando 3-5 insufflazioni rapide, controllate che il polso sia presente e procedete al ritmo di 1 insufflazione ogni 5 secondi negli adulti, ogni 3 nei bambini. Nel caso il polso fosse assente, apprestatevi a praticare al soggetto il massaggio cardiaco.
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