Primo Soccorso
Emergenze: chiedere aiuto
Quando il comune cittadino si trova coinvolto in un problema sanitario, deve cercare di capire essenzialmente due cose, ovvero se questo è di stretta competenza di un medico e se si tratta di un problema urgente.
Nel primo caso chiunque può affrontare e risolvere la situazione in modo autonomo: è il caso, per esempio, di una ferita superficiale, un episodio febbrile occasionale e così via.
Nel caso di problemi sanitari “non urgenti”, per esempio una ferita che richieda una vaccinazione antitetanica o se ci si trova di fronte a un episodio di febbre che non accenna a diminuire nonostante i farmaci, è necessario rivolgersi al medico.
Quello previsto dal Sistema Sanitario Nazionale è il medico di famiglia, o la guardia medica se il problema si presenta durante la notte o nei giorni festivi e prefestivi. In queste pagine viene trattato il terzo caso, ovvero quello in cui ci si trova a dover far fronte a un problema sanitario “urgente”.
Il sistema dell’emergenza sanitaria
È bene rivolgersi al sistema di emergenza sanitaria quando il problema viene percepito come più o meno urgente e, ancor di più, se la persona colpita ci appare in pericolo di vita. È possibile rivolgersi al sistema dell’emergenza sanitario mediante due modalità, ovvero accedendo direttamente al Pronto soccorso oppure effettuando una chiamata al sistema 118.
Nel primo caso chi sta male ha capacità di spostamento autonomo o può essere facilmente assistito da un’altra persona (è questo il caso di una caduta in casa che ha determinato una contusione a un braccio, con dolore intenso e difficoltà rilevanti della mobilità di una spalla o di una mano, una copiosa emorragia nasale e così via), mentre la seconda modalità deve essere attivata quando l’evento improvviso compromette la possibilità di spostamento autonomo o con l’aiuto di persone non esperte (per esempio una sospetta frattura di una gamba) oppure quando vi è un evento improvviso che deve essere affrontato con urgenza (per esempio un’improvvisa e violenta colica addominale). In questo caso si deve eseguire la chiamata al “118”.
La chiamata al 118
È necessario che la persona che si occupa di chiamare il 118 cerchi di fare una valutazione dell’ambiente in cui ci si trova. Per esempio, in caso di incidente, è importante capire se la persona ferita è stata investita oppure ha perso da sola il controllo dell’auto, se sono coinvolte altre persone, se la causa dell’incidente è stata un malore. La valutazione “ambientale” comprende anche eventuali dettagli del luogo in cui ci si trova, per esempio se ci sono problemi di accesso o di viabilità, così da permettere l’invio di mezzi di soccorso adeguati (auto medica, ambulanze o elicottero di soccorso). Insieme a una valutazione prettamente ambientale, si chiede a chi si rivolge al 118 di fornire anche una valutazione di tipo “sanitario”, ovvero se le persone coinvolte sono incoscienti o molto sofferenti, se respirano e così via.
I mezzi di trasporto sanitario
I mezzi di soccorso disponibili sono l’auto medica, le ambulanze e l’elicottero di soccorso. L’auto medica viene utilizzata quando esistono delle situazioni particolarmente urgenti che, in prima istanza, non sembrano necessitare di un trasporto in ospedale (per esempio nel caso di una colica renale), oppure viene abbinata all’ambulanza nel caso in cui la persona colpita debba essere trasportata in ospedale. L’auto medica non è però presente in tutte le regioni italiane; di conseguenza, i mezzi di trasporto di feriti su strada possono essere distinti fondamentalmente in tre tipi.
- Ambulanza con soli volontari del soccorso (che in alcune regioni è chiamata ambulanza base).
Di solito l’equipaggio è costituito da alcuni volontari del sistema 118 che, avendo seguito un approfondito corso di formazione, sono in grado di svolgere diverse e delicate operazioni: tamponare un’emorragia esterna, eseguire una rianimazione cardiorespiratoria (BLS), immobilizzare una frattura, utilizzare speciali attrezzature per l’immobilizzazione e il trasporto e così via. I volontari non somministrano farmaci.
- Ambulanza con equipaggio costituito da un infermiere e due volontari (in alcune Regioni è chiamata “India”).
Oltre a quanto descritto per l’ambulanza di base è possibile, grazie alla presenza dell’infermiere, posizionare una fleboclisi e somministrare farmaci per bocca, per iniezione intramuscolo o endovena e così via).
- Ambulanza con equipaggio costituito da un medico con almeno due volontari (in alcune Regioni è chiamata “Tango”).
Quest’ultimo tipo di equipaggio sanitario interviene in situazioni di maggior gravità, essendo in grado se necessario di soccorrere un paziente anche grave, intubarlo ed eseguire il cosiddetto ALS (Advanced Life Support). In alcune situazioni (particolare gravità o particolare dislocazione territoriale) è possibile che venga inviato sul luogo dell’incidente l’elicottero di soccorso, il cui equipaggio è in genere composto dal pilota, da un medico rianimatore e da due infermiere. In caso di soccorso alpino al posto degli infermieri possono esserci un tecnico di volo e un tecnico del Soccorso Alpino.
L’elicottero di soccorso
Quando si è in presenza di incidenti stradali particolarmente gravi, quando la viabilità e il trasporto in ospedali attrezzati risultano difficili, se si devono soccorrere ustionati gravi e, comunque, in tutte le situazioni in cui è fondamentale l’intervento tempestivo di personale altamente specializzato, si rende necessario l’intervento dell’elicottero. Bisogna però tenere in considerazione il fatto che questo non vola nelle ore notturne e, comunque, non in condizioni di scarsa visibilità; necessita inoltre di uno spazio ampio per atterrare, che non presenti linee aeree elettriche o alberi nelle immediate vicinanze. La superficie di atterraggio deve essere un terreno compatto, che permetta la stabilità dell’elicottero e non crei spostamenti d’aria e polvere che potrebbero essere nocivi per gli infortunati. È bene anche che chi si trova a terra, segua alcune precauzioni: non ci si deve mai avvicinare all’elicottero dalla parte posteriore o laterale dal momento che il pilota ha una buona visione solo anteriormente. Se l’elicottero atterra su un terreno irregolare, ci si deve avvicinare al veicolo dalla parte di maggior altezza delle pale dal suolo; nelle fasi di avviamento e di spegnimento della turbina, non avvicinarsi all’elicottero; procedere sempre in posizione ricurva e con molta attenzione; non toccare mai l’elicottero.
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