Primo Soccorso
Primo soccorso
Il problema degli incidenti domestici
Si definisce comunemente incidente domestico un infortunio che avviene in un’abitazione o nelle aree adiacenti a essa.
Gli incidenti domestici costituiscono un importante problema sanitario nel nostro paese, dal momento che in Italia, secondo i dati forniti dall’ISTAT nel 2005, in un anno si verificano circa 3 milioni di incidenti di questo tipo, di cui circa 4000 mortali!
Le persone maggiormente coinvolte sono le casalinghe, e il 40% degli infortuni è rappresentato dalle cadute. Tra le altre cause più frequenti figurano, però, anche l’utilizzo scorretto di utensili o le attività svolte in cucina. Si pensi che l’uso del coltello, da solo, è coinvolto nel 13% dei casi!
La struttura edilizia dell’abitazione dovrebbe essere oggetto di manutenzione periodica, essendo questa all’origine di circa un incidente su cinque (una frequente causa di danno, per esempio, è rappresentato dal pavimento e dalle scale). Gli uomini sono più soggetti alle cadute rispetto alle donne, mentre nel sesso femminile prevalgono gli incidenti causati da un utilizzo di utensili o attrezzi da cucina.
Tra i bambini, le cause principali sono rappresentate dai mobili o da altre parti dell’abitazione, come per esempio porte, finestre e parti strutturali (40% degli incidenti di soggetti con età 0-4 anni, 25% da 5 a 9 anni), e dalle cadute (45% da 0 a 4 anni, 20% da 5 a 9 anni).
Il luogo più pericoloso dell’abitazione è la cucina, ove avvengono più della metà degli incidenti, mentre in tutti gli altri ambienti, nel complesso, la frequenza è inferiore al 10%.
Se l’incidente coinvolge un anziano
Le persone anziane sono spesso vittime di incidenti domestici; in particolare, la difficoltà di deambulazione che spesso li caratterizza li rende soggetti a cadute.
In queste condizioni, anche modeste irregolarità del pavimento, un gradino poco visibile, un qualsiasi ostacolo inatteso (un tappeto, un giocattolo abbandonato) possono essere causa di cadute che, tra l’altro, nel caso di un anziano, sono sempre problematiche: spesso, infatti, questi soggetti non riescono a rialzarsi e, se sono soli, non hanno la possibilità di chiedere aiuto, con conseguenze anche gravi sia per i soccorsi ritardati sia per la lunga permanenza a terra. Non è affatto infrequente, per esempio, che una persona costretta all’immobilità per alcune ore sviluppi una sofferenza muscolare generalizzata (nota come rabdomiolisi da sofferenza circolatoria), che può determinare, talora, anche conseguenze cliniche estremamente gravi, fino alla morte.
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