Polso
Battito ritmico (pulsazione) delle arterie al passaggio del sangue causato dalle contrazioni cardiache. Il polso si avverte più facilmente poggiando uno o due dita sull’arteria radiale, all’altezza dell’articolazione del polso. I battiti arteriosi possono essere percepiti anche con la palpazione in corrispondenza dell’arteria carotide (alla base del collo), omerale (nel lato interno del braccio), femorale (nella piega inguinale), podalica (nel piede) o tibiale posteriore (dietro il malleolo interno, rilievo osseo dell’estremità inferiore della tibia, all’altezza della caviglia). La rilevazione del polso, atto medico di routine, consiste nel valutarne l’intensità e il ritmo.
Intensità dei battiti Fornisce indicazioni diagnostiche preziose. Un polso molto intenso può segnalare un’insufficienza aortica (difetto di chiusura dell’orifizio aortico del cuore); un polso flebile può indicare una stenosi dell’arteria a monte o un’insufficienza cardiaca; un polso impercettibile può essere dovuto all’ostruzione dell’arteria a monte, causata da un’embolia (trombo) o da un’arterite (restringimento del lume dell’arteria per la presenza di ateromi).
Ritmo del polso È parimenti importante, poiché indica la frequenza del battito cardiaco (circa 70 battiti al minuto in condizioni normali, oltre i 100 durante uno sforzo o uno stato di intensa emozione). L’accelerazione del polso è detto tachicardia, mentre il rallentamento bradicardia.
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