Primo Soccorso
Guida pratica al primo soccorso
Massaggio cardiaco
Il massaggio cardiaco deve essere eseguito solo se si è certi che il cuore ha cessato di battere, ovvero quando non è percepibile il polso. Se il cuore è fermo, la respirazione artificiale non serve perché l’ossigeno introdotto con l’insufflazione non può raggiungere i tessuti e gli organi che dipendono da questo per la loro sopravvivenza.
Tra questi c’è innanzitutto il cervello, che non può sopportare una carenza di ossigeno per un periodo superiore a 3 minuti senza conseguenze.
Dopo aver appurato l’assenza del polso (per almeno 5 secondi) si può iniziare il massaggio cardiaco.
- Distendete il lattante su un piano rigido e sorreggetene con una mano il torace in modo che il capo sia esteso.
- Ponete due dita nel punto che si trova a metà dello sterno; comprimete lo sterno di 1,5-2,5 cm, poi allentate la pressione (Figura 1).
Il cuore del neonato e del bambino si trova in una posizione leggermente più alta rispetto all’adulto. Il punto su cui esercitare la pressione si individua nel neonato unendo i due capezzoli con una linea immaginaria e ponendo due o tre dita a metà di tale linea. In alternativa, il massaggio cardiaco nel neonato può essere eseguito con i pollici sovrapposti sulla zona mediana dello sterno; contemporaneamente le mani circondano il torace del bambino e le dita ne sorreggono il dorso.
Nel bambino la pressione va esercitata con il palmo di una sola mano posta sull’area appena sotto il punto mediano dello sterno; tale pressione deve provocare uno spostamento di circa 3 cm.
- Praticate 1 respirazione ogni 5 compressioni (Figura 2); queste vanno eseguite alla frequenza di 100 al minuto nel lattante e di 80 al minuto nel bambino.
- Passato il primo minuto di massaggio cardiaco controllate se è tornato il polso (Figura 3); ripetete in seguito questa verifica ogni 3 minuti.
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