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I trattamenti estetici attualmente più diffusi sono quelli che, negli anni, hanno dimostrato maggiore efficacia nei risultati e una certa sicurezza nella loro applicazione; d’altra parte, più che di diffusione di un determinato trattamento, sarebbe più corretto parlare di problematiche di tipo estetico maggiormente sentite nella popolazione.
Cellulite
Per quanto riguarda il corpo, la problematica principe, in questo senso, è sicuramente la cellulite. Si tratta di una disfunzione causata dalla degenerazione della microcircolazione del tessuto adiposo, che provoca l’alterazione delle sue più importanti funzioni metaboliche: il termine medico che identifica il problema è pannicolopatia edemato-fibrosclerotica (PEFS). La conseguenza macroscopica di questa degenerazione del tessuto è l’ipertrofia, cioè l’aumento di volume delle cellule adipose, e la ritenzione idrica, che comporta la stasi di liquido negli spazi intercellulari.
Gli adipociti subiscono alterazioni di forma e volume, la membrana citoplasmatica che li avvolge si lacera e si rompe, provocando la fuoriuscita dei trigliceridi (il grasso propriamente detto) e il loro spargimento a livello dei tessuti. Successivamente intervengono anche fenomeni involutivi, processi reattivi del tessuto reticolare intorno agli adipociti e interessamento del collagene circostante, determinati proprio dallo scompaginamento della struttura del tessuto adiposo di queste zone corporee. La degenerazione viene definita lipodistrofia, termine che indica un’alterazione delle caratteristiche distrettuali del tessuto adiposo.
Alla base della cellulite c’è la presenza di squilibri ormonali: il sesso femminile, a causa dell’azione dell’estrogeno e delle sue implicazioni sulla microcircolazione, risulta particolarmente predisposto al suo sviluppo, in particolare durante la pubertà, la gravidanza o la pre-menopausa, quando cioè l’attività degli ormoni ovarici è al massimo; altri fattori (vestiario o calzature inadatte, disturbi posturali e atteggiamenti corporei scorretti), rallentando il circolo sanguigno e linfatico, possono costituire fattori predisponenti mentre, per quanto riguarda lo stile di vita, è assodato che le cattive abitudini legate a una vita frenetica (abuso di fumo o caffè, modificazione dei bioritmi, fatica fisica e psichica esagerata, scarso riposo notturno) favoriscono, in associazione ad altri fattori, l’insorgenza della cellulite. In particolare, lo stress sottopone l’organismo a una serie di stimoli continui, non più equilibrati tra loro, che travolge l’ipotalamo, cioè la parte del sistema nervoso centrale che lo dirige.
Le metodiche di trattamento medico della cellulite sono diverse.
Mesoterapia Consiste in microiniezioni sottocutanee di farmaci lipolitici e vasoattivi oppure omotossicologici, a seconda del problema da affrontare, nel corso di 15 sedute complessive organizzate in 1-2 sedute settimanali. Il trattamento sfrutta la particolare reattività del tessuto connettivale quando questo viene sottoposto a stimoli fisico-chimici: partendo da una precisa indagine eziopatogenetica, utilizza perciò ai fini terapeutici l’iniezione intradermica o sottocutanea, sfruttando il sinergismo esistente tra l’azione riflessoterapica della microiniezione e l’effetto medicamentoso della sostanza iniettata.
In altre parole, questa tecnica di iniezione combina all’effetto del farmaco quello dell’iniezione stessa: ha un effetto estetico se vengono utilizzati farmaci lipolitici o flebotonici, antalgico in caso di utilizzo di farmaci antidolorifici, e stimola una serie di reazioni fisiologiche che tendono a migliorare localmente, per lo stesso atto traumatico dell’ago sulla cute, sia l’estetica sia la sintomatologia.
Elettroporazione Consiste anche in questo caso nel passaggio di sostanze farmacologiche oppure omotossicologiche attraverso la cute, ma non comporta l’utilizzo di aghi o altri sistemi cruenti, per questo è un trattamento sicuramente indicato per soggetti particolarmente sensibili alle iniezioni, oltre che adatto per le parti del corpo più delicate. La terapia prevede 1-2 sedute settimanali, per un totale di sedute complessive variabile, a seconda dei casi, da 10 a 20.
Idrolipoclasia ultrasonica Consiste nell’uso di un’apparecchio a ultrasuoni a 3 MHz che, attraverso dei meccanismi micromeccanici, termici e di cavitazione, permette di disgregare gli ammassi di adiposità localizzata. Il trattamento si effettua in 1-2 sedute settimanali, per un totale di 12-15 sedute.
Ossigenoclasia Attraverso l’immissione sottocutanea di ossigeno puro, provoca la disgregazione delle cellule adipose e il miglioramento del microcircolo. Il trattamento prevede 1 seduta settimanale per 15 sedute complessive.
Elettrolipolisi Questa tecnica (attualmente poco usata) sfrutta il passaggio di corrente a onde quadre attraverso degli aghi conduttori posti nel sottocute; si effettua in circa 15 sedute (1 a settimana).
Drenaggio linfatico manuale e meccanico Questo trattamento viene prescritto quasi sempre in associazione ai trattamenti descritti sopra, e in particolare in presenza di edema; si effettua in un numero variabile da 1 a 3 di sedute settimanali, da associare a terapie di medicina estetica.
Elettrostimolazione muscolare Serve a ipertrofizzare i muscoli che perdono tono, e viene eseguita in 2 sedute settimanali, per un totale di 15-20 sedute.
Carbossiterapia Consiste nell’impiego a scopo terapeutico di anidride carbonica somministrata allo stato gassoso per via sottocutanea o percutanea; la notevole diffusibilità permette alla sostanza di raggiungere il circolo sottocutaneo e muscolare, determinandone un miglioramento. Il trattamento prevede 1 seduta a settimana per un totale di 10-15 sedute.
Oltre ai trattamenti fin qui illustrati, meritano un discorso a parte la radiofrequenza e la lipoaspirazione.
Radiofrequenza Si tratta di una tecnica di adozione molto recente, soprattutto in Italia: è nata infatti negli Stati Uniti e si basa sull’impiego di un apparecchio che emette energia termica in forma di radiofrequenza. Questa forma di energia è in grado di sviluppare calore endogeno, che si diffonde in profondità, in modo omogeneo, nel derma e nel tessuto adiposo, fino al limite della fascia muscolare. L’effetto biologico di tale calore consiste in una denaturazione delle fibre collagene (sostanza fondamentale del tessuto connettivo, del quale costituisce una sorta di “mattone”), con conseguente riorganizzazione e contrazione delle stesse; inoltre, l’applicazione stimola l’attività dei fibroblasti (le cellule che producono il collagene), e ciò provoca la sintesi di nuovo collagene e l’aumento della densità dermica.
La radiofrequenza costituisce una procedura di rimodellamento vero e proprio; è semplice, veloce e molto competitiva nei confronti della chirurgia. Il trattamento si effettua in ambulatorio medico e non richiede alcuna anestesia, in quanto la procedura non è affatto invasiva. Si utilizza un manipolo, collegato all’apparecchio, che viene posto a contatto con la zona da trattare; quest’ultima viene cosparsa di un gel specifico per aumentare la conducibilità del flusso di energia attraverso la pelle e produrre calore esclusivamente nel derma e nel tessuto adiposo sottostante (il paziente avvertirà una sensazione di calore sulla zona trattata).La radiofrequenza può essere effettuata su tutti i tipi di pelle, a qualsiasi età e anche in estate, in quanto l’esposizione solare non ne controindica l’utilizzo; gli effetti positivi saranno maggiori quanto più la pelle del soggetto sarà elastica e quindi “rimodellabile”.
Nella maggior parte dei casi la pelle risulta visibilmente più bianca e compatta subito dopo il primo trattamento. Le aree che possono essere trattate con questa metodica sono diverse:
- viso (zampe di gallina, rughe, rilassamento, pieghe);
- collo (collane di Venere, grinze e rilassamento della pelle del sottomento);
- addome;
- braccia;
- mani;
- interno coscia e interno braccia.
La principale indicazione resta la lassità cutanea del viso, soprattutto delle zone perioculari, delle rughe nasolabiali, del contorno delle guance e della linea mandibolare. Il trattamento del collo, inoltre, garantisce un aumento della consistenza della cute e un significativo miglioramento del profilo.
Negli Stati Uniti la radiofrequenza è stata approvata dalla FDA (Food and Drug Administration) e viene comunemente definita lunch therapy (il lifting della pausa pranzo); la seduta ha una durata variabile dai 20 ai 30 minuti in base alla regione anatomica da trattare, ed è ripetuta dopo una settimana fino a un massimo di 5-6 sedute consecutive. Subito dopo il trattamento, il paziente può tornare immediatamente alle proprie normali occupazioni; in alcuni casi, però, si può manifestare un lieve eritema o un leggero gonfiore, che scompaiono però nel giro di qualche ora.
Lipoaspirazione Consiste in un’operazione di chirurgia plastica mirata a eliminare il grasso distrettuale in eccesso e a praticare una scultura (liposcultura) corporea.Naturalmente sarà il medico estetico e/o il chirurgo estetico a valutare la terapia più adatta al paziente in base alle esigenze di questo.
La liposuzione è una tecnica chirurgica abbastanza giovane: nata negli anni ottanta del Novecento, ha avuto una diffusione imprevista nel momento in cui si è scoperto che poteva eliminare masse di grasso localizzate senza lasciare cicatrici visibili (i segni sono minimi, di pochi millimetri). Gli accumuli di tessuto adiposo localizzati a livello di fianchi, pancia, cosce, gambe, braccia e collo possono essere aspirati e rimodellati mediante apposite cannule di pochi millimetri di diametro, le quali vengono collegate a un apparecchio aspiratore o a una siringa. La popolarità di questa tecnica è dovuta anche alla sua apparente semplicità di esecuzione, se effettuata da chirurghi qualificati.
La liposcultura non è una metodica per trattare l’obesità né sostituisce una dieta appropriata, ma si limita ad asportare il grasso, quindi non può correggere l’aspetto a ‘’buccia d’arancia” della cute, né il rilasciamento cutaneo eccessivo. I migliori risultati sono ottenuti nei soggetti di peso medio con accumuli di grasso localizzati in zone circoscritte; per la buona riuscita dell’intervento, la cute deve essere abbastanza elastica, in modo da potersi retrarre in seguito.
Se la cute ha perduto la sua elasticità, è più indicato un intervento di riduzione cutanea (lifting della coscia, dei fianchi, delle braccia); tuttavia l’operazione, anche se molto efficace, lascia cicatrici più evidenti, ed è quindi indicata solo in alcuni casi di eccesso di cute dovuto a importante dimagrimento. Dopo l’intervento è consigliato indossare per circa 15 giorni un indumento compressivo, al fine di permettere una migliore retrazione della cute, minimizzare il gonfiore post-operatorio e permettere un ritorno precoce alle consuete attività.
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