Iniezione intradermica
Introduzione, mediante puntura con ago, di un liquido (farmaco, vaccino, allergene e così via) nel derma.
Indicazioni
L’iniezione intradermica permette di praticare vaccinazioni (per esempio BCG antitubercolare), scoprire un’allergia mediante test di sensibilità agli allergeni e procedere a intradermoreazioni che si rivelano utili nella diagnosi di malattie quali la tubercolosi, la brucellosi, la lebbra o la tularemia.
Preparazione e svolgimento
A tutela dell’asepsi, la procedura richiede precauzioni come il lavaggio delle mani e la disinfezione del punto d’iniezione con etere etilico o alcol. La puntura viene praticata con una siringa monouso nella faccia anteriore dell’avambraccio, tendendo la pelle del paziente e introducendovi l’ago senza superare il derma. Trattandosi di una tecnica piuttosto delicata, deve essere eseguita da personale specializzato (medici o infermieri).
Il prodotto va iniettato lentamente utilizzando una siringa da 1-2 ml, con ago corto dal bisello lungo. Se l’iniezione è stata eseguita correttamente, la cute si solleva a formare una papula e assume un aspetto a buccia d’arancia.
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