Dermatologia ed estetica
Cosmetici
Viso e corpo
La dermatologia estetica va considerata una vera e propria branca della medicina, in quanto affonda le sue radici (sia per la parte diagnostica sia per quella terapeutica) nella tradizione medica più antica: i suoi programmi e le sue strategie sono mirate a tutto il corso della vita e non, come pensano molti soggetti che vi fanno ricorso, solamente al periodo primaverile-estivo, quando le imperfezioni e gli inestetismi cutanei sono più evidenti ai propri occhi e a quelli degli altri; in questo senso essa compie un’attività preventiva, obbligando l’operatore a educare l’utente in modo che questi prenda coscienza del proprio essere e impari ad accettarsi.
Questo campo della scienza medica individua e mette in opera elementi di igiene mentale, alimentare, fisica e cosmetica, traendo i propri fondamenti da una ricerca scientifica affidata a strutture degne della massima considerazione.
La presentabilità sociale come autoconquista è diventata una precisa domanda della collettività e, a fronte di ciò, occorre diffidare di chi promette progressi miracolosi in questo ambito, poiché quasi sicuramente agisce in malafede. L’uomo e la donna si rivolgono e si sono sempre rivolti a chi è disposto ad assecondare il loro desiderio di cambiare il proprio aspetto per migliorarlo, eliminare inestetismi e accordarsi ai dettami della moda (per esempio rendendo la propria cute più chiara, morbida, levigata, meno grassa e sudata). Si spendono a questo scopo molti soldi, i bilanci delle case produttrici di cosmetici raggiungono cifre sempre più elevate e il mercato si satura di prodotti cosmetici in sempre nuove (o pseudo-nuove) formulazioni: secondo un’agenzia americana, per esempio, la vendita dei cosmetici maschili ha fatto registrare un aumento superiore al 200%. Questa rivoluzione non si limita ai numeri, ma influenza anche la tipologia dei prodotti: così il settore della dermatocosmesi maschile, che una volta si occupava solo di schiume da barba e rasoi, oggi mette in vetrina prodotti anche molto sofisticati e specifici per ciascun tipo di pelle.
Anziché rincorrere le chimere delle pubblicità e della moda, occorrerebbe in questo senso chiedersi che risultato si vuole ottenere dall’uso di un determinato cosmetico e che cosa quest’ultimo può invece garantire. Questa premessa non vuole scoraggiare, ma dare un messaggio di chiarezza: la ricerca scientifica si sta impegnando molto sul fronte della dermatocosmesi, ma per il momento occorre accettare quello che l’industria cosmetica può offrire.
Tipologie di cosmetici
Nella formulazione dei prodotti per la cura della pelle normale rientrano sostanze che svolgono attività di prevenzione e mantenimento, senza interferire con lo spontaneo e corretto funzionamento della pelle. Ogni tipo di pelle va trattato con specifici prodotti, evitando il più possibile il fumo, che aggrava il fotoinvecchiamento da raggi ultravioletti (UV).
Per mantenere normale la cute si deve cercare di proteggere la sua fisiologica e meccanica integrità (primum non nocere) e proteggerla da fattori esterni: i prodotti per l’igiene più indicati sono in questo senso syndet (ovvero i detergenti sintetici) e shampoo a base di tensioattivi non-ionici, schermanti solari e, come idratanti, emulsioni leggere di olio in acqua, capaci di difendere la pelle dagli stress climatici (freddo,vento ecc.).
Nella determinazione della composizione degli unguenti e degli oli si incontrano notevoli difficoltà analitiche anche con prodotti freschi.
I prodotti per la cura della pelle grassa consistono invece in formulazioni astringenti, riequilibranti, igienico-equilibranti, purificanti; per quanto riguarda la pelle secca, disidratata o con scarsa produzione di sebo (alipica), e quindi sottile, avvizzita e screpolata, i prodotti da impiegare devono in primo luogo non essere aggressivi. La percezione, in quest’ultimo caso, è che la pelle “tiri”, pertanto si deve ricorrere a fattori idratanti naturali come lattato o piroglutamato sodico, urea ecc. La pelle alipica è delicata, opaca, si arrossa facilmente ed è ipersensibile agli agenti esterni, pertanto i prodotti da impiegare devono essere sebo-restitutivi e contenere quindi acidi grassi insaturi, trigliceridi ecc.
I pazienti di tutte le età devono essere incoraggiati a seguire alcune procedure di routine per proteggere la pelle in caso di fotoesposizione prolungata o intensa (per esempio quando si va al mare), nello specifico consistenti nell’indossare cappelli, tenere le spalle coperte e usare una protezione solare. Gli schermanti solari con fattore di protezione (SPF, Sunscreen with a sun Protection Factor) inferiore a 15 vanno applicati su tutte le aree fotoesposte e riapplicati dopo aver fatto il bagno o essersi lavati; l’esposizione al sole deve essere evitata nei momenti in cui i raggi UV sono più intensi (dunque intorno a mezzogiorno).
Una controindicazione all’impiego degli schermanti solari consiste nel fatto che essi bloccano la formazione cutanea della vitamina D, indotta proprio dagli UV, e ciò comporta per il paziente anziano la necessità di assumere supplementi di tale vitamina per combattere l’osteoporosi.
Le sostanze impiegate
Le sostanze più comunemente impiegate per la realizzazione di cosmetici idratanti sono glicerina, sorbitolo, glicolepropilenico, urea, ?-idrossiacidi, fitoestrogeni, silicio ultracolloidale, karitè, olii minerali, cera d’api, steroli, acido lattico, lanolina, glicerina, Aloe barbadensis, isopropil palpitato, fenil trimeticone, olio minerale, tocoferil acetato, bisabololo ecc. Analizziamo nello specifico alcune di queste:
- Il trattamento di rughe fini e grossolane, iperpigmentazioni, lentigo e ruvidezze della cute si affida a creme a bassa concentrazione di tretinoina (acido trans-retinoico).
- Alcuni ricercatori parlano di neuro-cosmetologia in riferimento alle applicazioni in campo cosmetico di specifiche acque termali, contenenti principi attivi tali da interagire con i neuro-mediatori cutanei: un’acqua di questo tipo sgorga in Francia da una roccia vulcanica, ed è ricca di un insieme di oligo-elementi specifici, litio, stronzio e manganese; pare che fosse già usata dai Romani per curare le ferite dopo le battaglie. Altri tipi di acque termali sono efficacemente utilizzati per l’igiene, in quanto ricchi di bicarbonato, silicati, calcio, zinco, rame, selenio, anti-radicali liberi ad azione chiaramente lenitiva e decongestionante.
- Molti formulatori di prodotti cosmetici si avvalgono di molecole tradizionalmente usate in dermatologia (octopirox, gluconato di zinco, vitamine C ed E, licopene ecc.).
- L’olio di emù è stato inserito nel registro australiano dei prodotti terapeutici (ARTG) ed è una fonte naturale di acidi grassi insaturi della serie omega 3, 6 e 9, utili per migliorare il trofismo e per i processi riparativi della cute. Gli acidi grassi insaturi aiutano a ridurre la sensazione di secchezza perché sono dotati di proprietà emollienti e idratanti.
- Alcune linee cosmetiche impiegano per l’idratazione due diversi tipi di acido ialuronico (incluso nell’elenco dei fattori idrofili), uno con peso molecolare alto (sodio ialuronato) e uno con peso molecolare basso (sodio idrolizzato ialuronato).
- Per le creme solari (in genere emulsioni olio/acqua di facile stesura, non untuose, resistenti all’acqua, non profumate) si ricerca spesso una duplice azione, antinfiammatoria e antiradicale, immediata e prolungata. Tali creme, che possono essere impiegate anche durante l’esposizione nei trattamenti elioterapici delle patologie cutanee con quadri di secchezza e iperreattività, servono più comunemente alla fotoprotezione della pelle senile e alla protezione quotidiana della pelle sensibile agli stimoli ambientali. Quando l’azione da ricercare deve essere immediata, tali creme si basano su elementi quali il dipotassio glicirrizzato e la Decarboxy Carnosine HCL, mentre quando si ricerca un’azione più duratura vengono impiegate formulazioni con principi attivi liposolubili quali lo stearil glicirrizinato e l’ascorbil tetraisopalmitato.
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