Dermatologia ed estetica
Rosacea
Che cosa è la rosacea
La rosacea è una malattia cronica delle regioni centrofacciali piuttosto comune (secondo alcuni dati è il motivo del 2-3 % delle visite specialistiche dermatologiche), maggiormente diffusa tra le donne di età media, ma presente anche tra gli uomini, nei quali anzi compaiono spesso le forme più gravi. La rosacea insorge in soggetti predisposti (l’ereditarietà è ben dimostrabile in molti casi), verosimilmente per azione di fattori di tipo nervoso, digestivo, alimentare, infettivo o climatico. Si tratta di una malattia a decorso polifasico, cioè articolata in più stadi evolutivi (elencati di seguito) la cui successione non è fissata da una norma generale: per esempio, una rosacea può evolvere dal II stadio al IV stadio senza passare per il III stadio.
Stadio I (stadio del flush)
Arrossamento parossistico a livello della faccia (flush), soprattutto dopo i pasti, ma anche in occasione di piccoli traumi emotivi, di variazioni della temperatura ambientale, di ingestione di alcol o di bevande o di alimenti caldi. La vasodilatazione interessa la regione centrale della faccia e può associarsi a un’iperemia congiuntivale con lacrimazione; si estende spesso al cuoio capelluto e alle orecchie, scatenando reazioni comportamentali.
Stadio II (rosacea eritemato-teleangectasica o stadio della couperose)
Eritema facciale permanente (eritrosi) cosparso di teleangectasie delle guance e del naso, a volta associato a un edema diffuso delle regioni frontali, nasali e zigomatiche, che può peraltro essere più marcato in corrispondenza dell’una o dell’altra di esse. Questo edema, talvolta imponente (rosacea linfedematosa), può risultare leggermente indurito (edema facciale solido) e rendere difficile il sollevamento della cute in pieghe con le dita.
Stadio III (rosacea papulopustolosa)
Su un fondo di eritema compaiono papule infiammatorie; più raramente si manifestano, in particolare sulle guance, pustole sterili non primitivamente follicolari. L’aspetto della malattia in questo stadio è quello tipico.
Stadio IV (elefantiasi facciale o fima)
I cosiddetti fima sono un evento molto raro. Si tratta di iperplasie del connettivo e delle ghiandole sebacee di alcune aree, già sede di flush ricorrenti. La sede più comune è il naso e in particolare la sua metà inferiore, che diventa grossa, turgida, lobulata, ricoperta da teleangectasie grossolane (rinofima); più raramente risultano colpiti mento (gnatofima), fronte (frontofima), palpebre (blefarofima) e padiglioni auricolari (otofima). Nel 40% dei casi la regressione della rosacea è spontanea e si verifica dopo un’evoluzione di anni, negli altri casi la malattia si evolve aggravandosi “per riaccensioni” innescate da fattori quali il cambio di stagione, le intemperie, episodi digestivi, clima endocrino o vicende psicoaffettive. Una percentuale notevole dei soggetti colpiti da rosacea soffre di emicranie, spesso in corrispondenza di fasi di aggravamento della malattia. Le complicazioni sono soprattutto oculari e iatrogene. Una rosacea evolutiva può essere complicata o preceduta (20% dei casi) da blefarite, congiuntivite, xeroftalmia e ulcerazioni sclerocorneali, mentre l’infiltrazione vascolare della cornea può provocare cheratiti gravi anche responsabili di cecità.
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