Dermatologia ed estetica
Nevi melanocitari
Tipologie di nevi
Lentiggine
La lentiggine (o lentigo simplex) è una piccola macula pigmentata piana, acquisita o congenita, che può presentarsi nella forma di singoli elementi isolati, di numero variabile, oppure all’interno di un quadro di lentigginosi; generalmente si manifesta la prima forma, con multipli elementi isolati di circa 1-3 mm di diametro, colore bruno chiaro o scuro, forma rotonda, ovale o poligonale e bordi ben definiti.
Le lentiggini possono comparire in ogni area cutanea (fotoesposta o no), sulle zone di passaggio mucocutanee e sulle mucose, congiuntiva compresa; possono rimanere immodificate nel tempo o rappresentare la fase iniziale di un nevo melanocitico acquisito piano; in età avanzata le lentiggini tendono progressivamente a scomparire.
Tali lesioni devono essere differenziate dalle efelidi in quanto hanno colore più scuro, minore disseminazione e soprattutto non si scuriscono né aumentano di numero con l’esposizione al sole; poiché sono lesioni benigne, non necessitano di alcun trattamento.
Nevo melanocitico acquisito piano
Il nevo melanocitico acquisito piano (o nevo di Clark) è molto comune nei soggetti di tipo caucasico; compare sul tronco e sulla radice degli arti e si presenta con profilo piano o leggermente rilevato al centro. Quando il diametro è inferiore ai 6 mm (nevo melanocitico acquisito piano comune) la lesione è generalmente simmetrica; quando invece risulta superiore, la forma diventa asimmetrica, i bordi irregolari e la pigmentazione disomogenea: si parla allora di nevo melanocitico acquisito piano atipico.
Il nevo di Clark compare nell’adolescenza o nell’età adulta, isolato o più frequentemente in elementi multipli: la maggioranza dei soggetti caucasici di età adulta ne ha dai 15 ai 30.
Il colore è bruno, più scuro al centro e sfumato alla periferia (aspetto “ad atollo”), la forma rotondeggiante od ovalare, la superficie liscia o leggermente mammillata, mentre il disegno cutaneo superficiale appare spesso amplificato. Questo nevo può andare incontro a regressione spontanea, generalmente nella tarda età ma a volte anche prima (intorno ai 20-30 anni).
Nevo di Miescher
Si tratta di una lesione cutanea acquisita, cupoliforme, di colore variabile dal bruno chiaro a quello della cute normale, situata quasi esclusivamente sul viso (mento, naso, guance, fronte e regione periorale); compare dopo la pubertà o più tardi, soprattutto in soggetti di sesso femminile, in forma isolata o in gruppi di poche unità, con diametro da pochi millimetri fino a 1 cm, forma rotonda e superficie liscia. Essendo l’area del viso ricca di strutture pilosebacee, sono piuttosto frequenti episodi di follicolite nel contesto del nevo, con conseguente aumento di volume e arrossamento della lesione, dolore ed eventuale fuoriuscita di materiale purulento.
Nevo di Unna
È una lesione cutanea acquisita, peduncolata o sessile, spesso papillomatosa, di consistenza molle, colorito variabile dal bruno a quello della cute normale, presente in poche unità isolate sul tronco o sul collo. Il nevo compare in genere dopo i 30 anni di età, più spesso nel sesso femminile; può essere facilmente traumatizzato, con conseguente sanguinamento e formazione di croste, e talvolta può staccarsi parzialmente o torcersi sul suo asse verticale, divenendo così più grosso, dolente e di colore rosso-nerastro.
Nevo melanocitico congenito
Questo tipo di nevo è presente fin dalla nascita; lesioni simili sia clinicamente sia istologicamente possono comparire dopo settimane o mesi dalla nascita (nevi melanocitici congeniti tardivi).
Per quanto riguarda le dimensioni, si distinguono nevi piccoli (diametro inferiore a 1,5 cm), medi (tra 1,5 e 2 cm) e grandi (maggiore 2 cm). Il colore, generalmente bruno con sfumature nerastre o bluastre, si intensifica durante la maturità e si riduce in età avanzata.
Le forme piccole, molto comuni, sono rotonde od ovali, maculose o papulose, in chiazza o placca oppure in piccoli noduli, sessili o peduncolati, con superficie liscia o verrucosa, talvolta con grossi peli terminali. Le forme medie e grandi sono invece chiazze o placche di forma estremamente variabile e bizzarra, con superficie mammillata o verrucosa e frequenti peli terminali; possono interessare vaste aree corporee e avere numerose lesioni satelliti nella loro immediata periferia.
Nel contesto dei nevi melanocitici congeniti, con maggiore frequenza che in altri nevi, può svilupparsi un melanoma: il rischio di tale evento è più alto nelle forme più grandi.
Nevo di Spitz e nevo di Reed
Il nevo di Spitz e il nevo di Reed sono lesioni melanocitarie quasi sempre acquisite, a rapida crescita. Il primo insorge tipicamente nell’infanzia, è rosa-rosso e prevalentemente localizzato al volto, tende a regredire spontaneamente, del tutto o quasi, nel corso degli anni; il nevo di Reed compare invece più spesso intorno ai 20-30 anni d’età, ha colore bruno scuro o nero e prevale nelle donne sugli arti inferiori.
Entrambi i nevi hanno dimensioni inferiori al centimetro di diametro, forma papulosa tondeggiante, talvolta nodulare, raramente papillomatosa, con superficie liscia o cheratosica o verrucosa.
Macchia mongolica
La macchia (o chiazza) mongolica è una lesione pigmentata di colorito grigio-bluastro, presente alla nascita o che compare entro il primo anno di vita in più del 90% dei soggetti di razza asiatica e nei nativi d’America, meno frequentemente nei neri e in circa l’1-2% dei soggetti di razza bianca; è localizzata soprattutto nella regione lombosacrale.
Il diametro varia da meno di 1 cm a molti centimetri, la forma può essere rotonda o ovale, in elemento unico o multiplo, e il colore può avere sfumature di verde o di bruno. Oltre alla regione lombosacrale, questo nevo si può localizzare anche su natiche, fianchi, dorso, addome, gambe e braccia, mentre la manifestazione al volto viene detta forma aberrante.
Generalmente il nevo regredisce spontaneamente entro i primi 10 anni di vita; quando ciò non accade si parla di macchia mongolica persistente.
Nevo di Ota e nevo di Ito
Il nevo di Ota è una lesione pigmentata, solitamente unilaterale, della cute e delle mucose, localizzata nel territorio di innervazione della prima e seconda branca del nervo trigemino (fronte, tempie, guance, padiglioni auricolari, regioni pre- e retroauricolari, palpebre e sclere omolaterali).
Il nevo di Ito è simile al precedente, ma si localizza nella regione acromio-deltoidea, percorsa dai nervi sopraclavicolare laterale e brachiale laterale.
Entrambi i nevi hanno colore bluastro con sfumature ardesiache brunacee o nerastre; il pigmento è distribuito omogeneamente, il diametro varia da pochi millimetri a molti centimetri e anche la forma è piuttosto varia. Entrambi i nevi persistono inoltre per tutta la vita, anche se con fluttuazioni di dimensione e di colore.
Nevo blu
Si tratta di una lesione pigmentata di colore blu o blu-nero, acquisita o talvolta congenita, prevalentemente localizzata alle estremità (in particolare sul dorso delle mani e dei piedi). Si presenta come una papula o placca o nodulo rotondeggiante, con superficie liscia e diametro solitamente inferiore al centimetro. Il nevo blu rimane stabile per anni e spesso va incontro gradualmente a regressione spontanea.
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