Addome
Cavità situata nella parte inferiore del tronco, contenente la maggior parte dei visceri dell’apparato digerente e di quello urinario.
Struttura
I limiti ossei dell’addome sono la parte della colonna vertebrale, dalla dodicesima vertebra dorsale alla quinta vertebra lombare, la parte inferiore della gabbia toracica e il bacino. L’area addominale comprende le pareti muscolari e il contenuto addominale.
Pareti muscolari Sono disposte sulle strutture ossee suddette.
Sulla parete superiore, il diaframma separa l’addome dal torace; sulle pareti anteriori e laterali, una fascia muscoloaponeurotica chiude l’addome; infine, sulla parete posteriore si trovano, da una parte e dall’altra della colonna vertebrale, masse muscolari.
Contenuto addominale È racchiuso entro il sacco del peritoneo. La cavità addominale è disposta su due livelli.
I limiti sono delineati dal meso (membrana adiposa contenente i vasi sanguigni) e dalla porzione trasversale del colon, rinforzata da una membrana connettiva e adiposa, il grande epiploon. Il livello superiore comprende il fegato, le vie biliari, il peduncolo epatico, la prima parte del duodeno, il pancreas, la parte terminale dell’esofago, lo stomaco e la milza. Il livello inferiore comprende il colon, l’intestino tenue (digiuno e ileo) e l’appendice.
Il retto e parte del colon si trovano nel piccolo bacino, suddivisione del livello inferiore delimitata dall’arco osseo della cintura pelvica (osso sacro e osso iliaco). L’arco osseo contiene, negli uomini, la vescica, il sigma e le anse del tenue, mentre nelle donne è sede della vescica, dell’utero, delle tube e delle ovaie.
Esami
La palpazione addominale consente di esaminare fegato, milza, vescica e utero, di riscontrare la presenza di determinati tumori, di avvertire inoltre una distensione gassosa (meteorismo) o uno stravaso peritoneale (ascite). L’analisi clinica del contenuto addominale può anche prevedere un’esplorazione rettale, associata all’esplorazione vaginale nella donna.
I mezzi che consentono di esplorare l’addome sono, in ordine crescente di complessità: la radiografia semplice (addome senza preparazione), l’ecografia, la TC (Tomografia Computerizzata) e la risonanza magnetica. È inoltre possibile opacizzare con mezzi di contrasto i visceri cavi (stomaco, duodeno, colon e intestino tenue) e i vasi intraddominali.
Patologie
Nella parete dell’addome sono presenti zone di minima resistenza, dalle quali possono nascere delle ernie, per esempio il canale inguinale, l’ombelico ecc.
Contusioni Possono provocare una lesione più o meno importante di organi quali fegato, milza e pancreas, con rischio di emorragia interna nei primi due casi e di pancreatite nel caso la lesione riguardi il pancreas. Possono anche causare uno sradicamento vascolare, fonte di emorragie, e la rottura di un organo cavo, con conseguente peritonite. Queste due lesioni possono essere associate. Segni di emorragia interna o di peritonite impongono un intervento d’urgenza.
Ferite Possono ledere la sola parete addominale oppure essere penetranti o trapassanti (quando si crea un punto di entrata e uno di uscita). La penetrazione può danneggiare uno o più organi intraddominali: in tal caso occorre procedere a un’esplorazione chirurgica mediante laparotomia o video-endoscopia.
I moderni mezzi di esplorazione radiologica e un’osservazione in ambiente specializzato possono eccezionalmente sostituire l’esplorazione chirurgica.
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