Prevenzione
Insieme dei mezzi attuati per evitare la comparsa, la diffusione o l’aggravarsi di alcune malattie. La prevenzione medica, o profilassi, è stata affidata ad apposite istituzioni in seguito alla crescente sistematizzazione della lotta contro la tubercolosi e le malattie veneree (prima metà del Novecento). La prevenzione deve essere garantita dal medico di famiglia, dagli specialisti e dalle strutture pubbliche. Si basa sul miglioramento dell’igiene, individuale e collettiva (derivazione e purificazione dell’acqua, educazione sanitaria e dietetica ecc.), su alcuni farmaci (vaccini, vitamina D ecc.), su analisi mediche sistematiche (esami radiologici, dentistici, preconcezionali, durante la gravidanza e check-up generici relativi allo stato di salute).
Tipi di prevenzione
A seconda che la malattia sia già in atto o meno e del suo eventuale grado di evoluzione, è possibile distinguere diversi stadi di prevenzione.
Prevenzione primaria È volta a impedire la comparsa della malattia con procedure specifiche: vaccinazione contro le patologie infettive, vitamina D contro il rachitismo, lotta contro il tabacco in caso di malattie cardiovascolari ecc.
Prevenzione secondaria Ha lo scopo di individuare e arrestare il processo patologico non appena si manifesta. Per esempio, un esame medico sistematico e regolare del seno e la mammografia nelle donne che hanno compiuto i 40 anni consentono di individuare precocemente un cancro del seno. Il costo della prevenzione va sempre considerato in relazione a quello dei trattamenti necessari per curare gli stadi successivi della malattia.
Prevenzione terziaria Ha lo scopo di evitare le ricadute (somministrazione di penicillina contro il reumatismo articolare acuto) e di ridurre le complicanze o i postumi tramite, per esempio, la rieducazione o il riadattamento.
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