Zinco
Oligoelemento indispensabile all’organismo, che permette in particolare l’attivazione di un gran numero di enzimi, principalmente quelli coinvolti nella sintesi delle proteine (soprattutto RNA polimerasi).
Fabbisogno e fonti
Gli apporti quotidiani consigliati di zinco (Zn) sono dell’ordine di 6-12 mg per il bambino, 10-13 mg per l’uomo, 14 mg per la donna in gravidanza e 19 mg durante l’allattamento. Le principali fonti alimentari di questo oligoelemento sono gli alimenti ricchi di proteine di origine animale (carne, pesce, latticini, uova), ma anche i cereali integrali. L’assorbimento intestinale dello zinco varia in base alla composizione del pasto: dal 30% dello zinco ingerito (per un pasto a base di carne) al 20% (per un pasto ricco di verdura e povero di carne); inoltre, cereali e legumi interferiscono con il suo assorbimento.
Dosi e carenza
La zinchemia (livelli ematici di zinco), difficile da dosare, dipende dall’apporto alimentare: i valori normali sono compresi tra 10 e 20 mmol/l. La carenza di zinco può essere dovuta a un apporto alimentare insufficiente, a un aumento del fabbisogno (crescita, gravidanza), a vari stati patologici (alcolismo, diabete, infezione) o a un’anomalia ereditaria del metabolismo di questo elemento (acrodermatite enteropatica). I sintomi variano a seconda della gravità della carenza: ritardo di crescita, alterazioni della pelle e delle mucose (dermatite seborroica, infiammazione della commessura labiale, eruzione simile all’eczema o alla psoriasi), caduta dei capelli, perdita del senso del gusto, diminuzione dell’appetito, problemi di cicatrizzazione, disturbi del sistema immunitario e della maturazione sessuale (atrofia delle gonadi, riduzione della spermatogenesi) e, nella donna in gravidanza, rischio di malformazioni e ipotrofia fetale.
Apporto eccessivo
Un apporto eccessivo di zinco si può riscontrare in caso di intossicazione acuta o cronica di origine industriale (inalazione di vapori contenenti ossido di zinco), di assunzione incontrollata di integratori o nel corso di rarissime malattie ereditarie (malattia di Pick, iperzinchemia familiare). Può provocare una carenza di rame, in quanto questi due elementi entrano in competizione durante l’assorbimento intestinale.
Impiego terapeutico
Nella prevenzione e nel trattamento delle carenze lo zinco viene utilizzato in compresse o nella formulazione iniettabile. Nel trattamento dell’acne è assunto per via orale (gluconato di zinco); entra inoltre nella composizione di alcuni farmaci (per esempio insuline).
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