Primo Soccorso
Situazioni dolorose
Mal di gola
La gola è un tratto del condotto contenuto nella parte anteriore del collo, formato dalla faringe, dalla laringe e dalle parti superiori della trachea e dell’esofago; attraverso questi canali passano sia l’aria che respiriamo sia i cibi che ingeriamo.
Cause
Il mal di gola è un sintomo che può avere varie cause. Più specificamente si può trattare di:
- una malattia della faringe (faringite acuta o cronica);
- una malattia delle tonsille (tonsillite acuta, ascesso peritonsillare, ascesso retrofaringeo, tonsillite cronica);
- una malattia della laringe (epiglottidite);
- un’iperplasia del tessuto linfatico (iperplasia delle tonsille, della piega salpingofaringea);
- una malattia della tiroide (tiroidite);
- una neoplasia laringea o orofaringea.
All’origine possono esserci inoltre un’infezione virale o batterica, un’irritazione dovuta all’esposizione a fumo, alcool o sostanze chimiche presenti nell’ambiente, oppure un’allergia. Secondo l’eziologia, può manifestarsi in associazione a linfadenopatia (gonfiore delle linfoghiandole del collo), febbre, tosse, rinite (scolo nasale) o eruzioni cutanee. Nei bambini, il mal di gola può anche essere il primo segno di una malattia dell’infanzia come varicella, parotite, rosolia o morbillo. I fattori scatenanti più frequenti del mal di gola acuto sono la faringite e la tonsillite. È molto importante fare una diagnosi differenziale esatta tra le infezioni da virus e da batteri, in quanto i batteri, al contrario dei virus, possono essere combattuti efficacemente con un’antibioticoterapia mirata.
Faringite
Distinguiamo la faringite infettiva da quella irritativa e la forma acuta da quella cronica.
Faringite acuta infettiva Si tratta di un’infiammazione acuta e diffusa della mucosa faringea per lo più di eziologia virale. In questo caso il mal di gola inizia spesso con un formicolio in fondo alla gola, che si accentua con la deglutizione della saliva e tende ad aumentare di intensità nelle successive 24-48 ore, per poi guarire spontaneamente. Frequentemente si manifesta nell’ambito di una sindrome influenzale o durante un raffreddore con lieve febbre e interessamento di tutta la via respiratoria, e quindi con un quadro clinico che comprende rinite, raffreddore, faringite o laringite con raucedine. All’esame obiettivo la mucosa si presenta arrossata ma non sono presenti né le classiche placche a livello tonsillare, che contraddistinguono le tonsilliti batteriche, né il rigonfiamento dei linfonodi laterocervicali. Trattandosi di un’infezione virale e non batterica la terapia non comprende l’uso di antibiotici ma si limita alla somministrazione di antinfiammatori e antipiretici e all’applicazione locale di collutori o pastiglie per il mal di gola.
Un’altra forma di tonsillite infettiva è la mononucleosi dovuta all’infezione con il virus di Epstein-Barr, che si manifesta con un quadro clinico abbastanza caratteristico: colpisce soprattutto adolescenti e giovani e comporta un rigonfiamento delle tonsille ricoperte da pseudomembrane. Si tratta di una forma particolarmente severa e prolungata di mal di gola, accompagnata da febbre alta, linfonodi ingrossati (soprattutto a livello del collo e delle ascelle), forte mal di testa e splenomegalia (ingrossamento della milza). Per la diagnosi sono a disposizione dei test specifici. La terapia è soltanto sintomatica e comprende l’uso di analgesici e antipiretici.
Il mal di gola di origine batterica
Faringotonsillite acuta batterica Questa malattia è dovuta alla virulenza di vari batteri, per lo più dello streptococco beta-emolitico di gruppo A. In questo caso l’insorgenza del mal di gola è molto veloce (avviene nel giro di qualche ora) con dolore ingravescente e che aumenta ulteriormente con la deglutizione fino a rendere difficile l’alimentazione. Il paziente presenta malessere generale accompagnato da febbre. Le tonsille sono molto arrossate e gonfie, con le tipiche placche biancastre. I linfonodi sottomandibolari sono di volume aumentato e dolenti al tatto. Nei bambini la tonisillite acuta può anche essere accompagnata da sintomi non tipici come mal di stomaco, nausea e vomito. L’approccio terapeutico consiste, dopo la diagnosi esatta, nell’applicazione di un antibiotico opportuno e, in caso di necessità, di antipiretici e antinfiammatori. Le complicanze della faringotonsillite sono l’otite media, la sinusite e l’ascesso peritonsillare. Quest’ultimo è la complicanza più temuta in quanto ha un’evoluzione rapida e comporta intensa disfagia, impossibilità di deglutire, anche la saliva, febbre molto elevata e dispnea; può richiedere, a seconda del parere dello specialista, l’incisione immediata per garantire il drenaggio. Un’altra possibile conseguenza dell’infezione da streptococco è il reumatismo articolare acuto e la glomerulonefrite. Tali complicanze sono oggi piuttosto rare grazie all’impiego di antibiotici specifici.
Epiglottidite. Si tratta di un’infezione batterica dell’epiglottide (una struttura che si trova nella porzione alta della laringe), che si manifesta con un mal di gola molto forte. Il paziente soffre al punto da evitare di deglutire persino la saliva e la sua voce si altera. Rappresenta una situazione di emergenza in quanto il gonfiore dell’epiglottide può ostruire il passaggio dell’aria e rendere difficile la respirazione, comportando dispnea.
Faringiti croniche
Si parla di faringite cronica quando l’infiammazione della faringe dura più di 3 mesi. Le cause più comuni sono l’esposizione a polveri e fumi (incluso il fumo di sigarette) e all’aria secca, il consumo di alcolici o di alimenti molto speziati. L’intervento terapeutico più efficace è l’eliminazione della causa scatenante, ovvero l’astensione da fumo e alcol. Inoltre sono utili l’umidificazione dell’aria e un’adeguata assunzione di liquidi.
In pazienti con reflusso gastroesofageo la faringite cronica può essere scatenata dall’esposizione della mucosa all’effetto lesivo del succo gastrico. In questi casi parliamo di faringite da reflusso. I sintomi di tale patologia comprendono, oltre a quelli della faringite, anche quelli del reflusso, cioè il rigurgito acido, il dolore retrosternale e l’esofagite. Dopo accurata diagnosi da parte di uno specialista la cura consiste nella terapia del reflusso gastroesofageo. Nei pazienti con ostruzione nasale cronica (dovuta per esempio alla deviazione del setto nasale), e quindi costretti a respirare attraverso la bocca, la mucosa è irritata a causa dell’aria che non viene né filtrata né umidificata. Questi pazienti soffrono di una sensazione di gola secca e urente, accompagnata da tosse irritativa. La diagnosi deve essere posta dallo specialista di otorinolaringoiatra, che deciderà sulla terapia più opportuna. Pazienti che soffrono di allergie o febbre da fieno possono presentare mal di gola durante il periodo degli attacchi allergici perché gli agenti allergenici inalati provocano irritazione della mucosa faringea.
Talvolta il mal di gola può essere presente in persone che per abitudine parlano a voce alta, o gridano, sforzando troppo sia i muscoli sia la mucosa della gola, oltre che gli organi della fonazione. Si ricorda che il mal di gola persistente deve essere controllato dallo specialista al fine di escludere la presenza di una neoplasia.
Quando il mal di gola è una cosa seria
L’abuso di fumo di tabacco e di bevande alcoliche sono frequentemente associati con tumori della laringe e della faringe. Non sottovalutate, quindi, un mal di gola lieve ma persistente, magari associato a difficoltà nella deglutizione: potrebbe anche essere la fase iniziale di una neoplasia della gola. Nella fase più avanzata, poi, possono essere presenti modificazioni della voce, tumefazione a livello del collo, mal d’orecchio, sangue nella saliva.
Cosa fare
- Le forme lievi di mal di gola, per lo più di origine virale, possono essere trattate con farmaci di automedicazione come i collutori, le caramelle balsamiche e gli antinfiammatori.
- Sciacquare la gola con gargarismi, ripetuti diverse volte al giorno, utilizzando acqua tiepida e sale (1 cucchiaino di sale in 1 tazza d’acqua) oppure una tisana a base di salvia e limone, senza inghiottire il liquido. Le persone adulte possono anche alleviare il dolore e l’infiammazione alla gola facendo gargarismi con un bicchiere d’acqua in cui siano state sciolte 2 o 3 compresse di acido acetilsalicilico solubile.
- Succhiare pastiglie per il mal di gola o caramelle che riducono l’irritazione per l’effetto emolliente dello zucchero e per l’aumento del flusso di saliva. I pazienti diabetici devono preferire pastiglie prive di zucchero.
- Mantenere un’adeguata umidità negli ambienti.
- Non fumare o soggiornare in ambienti in cui sia presente fumo di sigaretta.
- Non bere bevande alcoliche e in particolare liquori, poiché l’alcol irrita le mucose della gola.
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