Varicella
Malattia infettiva contagiosa causata dal virus varicella-zoster (VZV) della famiglia delle Herpetoviridae, un virus a DNA che, come indica il nome, è anche responsabile dell’herpes zoster.
Trasmissione
La varicella insorge generalmente nell’infanzia, tra i 2 e i 10 anni. È più rara, ma anche più severa, nell’adulto. La trasmissione del virus avviene per via respiratoria, attraverso l’inalazione delle goccioline di saliva emesse da un malato, oppure per contatto diretto con le lesioni cutanee.
Sintomi e segni
La forma più comune di varicella compare dopo un’incubazione di circa 2 settimane, durante le quali il soggetto risulta contagioso, ed è caratterizzata da una tipica eruzione cutanea, spesso preceduta da febbre non particolarmente elevata (38 °C) e da un rossore passeggero della cute. L’eruzione evolve per ondate successive a distanza di 2-4 giorni. Esordisce sul torace per poi estendersi a tutto il corpo (cuoio capelluto, braccia, ascelle, cosce), talora alle mucose e infine al viso. Accompagnata da forte prurito, porta alla formazione di piccole macule rossastre del diametro di 2-4 mm, che nel giro di 24 ore si trasformano in vescicole superficiali di piccole dimensioni piene di un liquido chiaro; in seguito il contenuto di ogni vescicola diventa torbido e infine si secca in 2 giorni. Al posto della vescicola compare allora una crosta, che cade intorno al settimo giorno. L’eruzione vescicolare guarisce in 10-15 giorni.
Complicanze
La varicella è una malattia benigna: le sue complicanze cutanee sono costituite essenzialmente da lesioni da grattamento che lasciano segni indelebili, evitabili grazie a cure locali per calmare il prurito e prevenire la superinfezione. Nel bambino possono verificarsi complicanze neurologiche benigne e passeggere, in particolare sotto forma di encefalite, che comporta una sensazione di vertigine. Nell’adulto si osservano talora manifestazioni polmonari intorno al terzo giorno di infezione: la febbre raggiunge i 40 °C, e sopraggiungono tosse secca e difficoltà respiratorie. Alcune forme più gravi possono dare luogo a insufficienza respiratoria acuta, ma la maggior parte dei casi evolve favorevolmente in circa 2 settimane.
Nei soggetti immunodepressi possono verificarsi complicanze piuttosto severe: in questi casi si ha un’eruzione di tipo mucocutaneo, abbondante, con elementi voluminosi, emorragia e necrosi. Sono frequenti localizzazioni poliviscerali, in particolare epatiche, neurologiche e polmonari.
Diagnosi
Si basa soprattutto sull’esame clinico. La diagnosi biologica è effettuata solo nelle forme atipiche della malattia, mediante l’esame diretto in immunofluorescenza delle cellule vescicolari e la ricerca degli anticorpi sierici anti-varicella nel sangue del malato.
Trattamento
Deve essere intrapreso tempestivamente. Per la forma comune consiste nell’applicazione locale di antisettici per evitare le superinfezioni cutanee. In caso di superinfezione batterica sono prescritti antibiotici.
Nelle forme gravi di questa patologia, ai malati immunodepressi si somministrano talora farmaci antivirali (aciclovir). Il prurito intenso può essere attenuato ricorrendo a un antistaminico.
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