Primo Soccorso
Disturbi generali
Malattie da calore
Le malattie indotte dal calore sono il colpo di sole, il colpo di calore, il colpo di calore da sforzo e la sincope da calore; tali condizioni non vanno confuse con la febbre, la cui origine è del tutto diversa.
La febbre, infatti, è determinata da batteri o virus (i cosiddetti pirogeni esogeni) oppure da un particolare tipo di globuli bianchi, le cellule macrofagiche, che ci difende dalle infezioni “fagocitando” i microrganismi e vanno poi incontro ad autolisi con produzione di “pirogeni” che questa volta originano dall’interno dell’organismo stesso (pirogeni endogeni). Al contrario, nelle malattie indotte dal calore, è l’aumento della temperatura esterna che determina le conseguenze negative per l’organismo.
Colpo di sole
Si può manifestare in seguito a eccessiva, diretta e prolungata esposizione ai raggi solari, spesso senza le adeguate protezioni, soprattutto alla testa. La causa determinante è l’azione dei raggi solari (radiazioni infrarosse e ultraviolette) sul corpo e ne sono maggiormente colpite le persone dalla pelle chiara. Il colpo di sole è più probabile in alta montagna in quanto è più elevata l’intensità della radiazione solare.
I sintomi sono caratterizzati inizialmente da malessere, nausea, cefalea, vertigini e, nelle forme più gravi, da riduzione dello stato di coscienza e della capacità di camminare. È sempre presente un arrossamento diffuso della pelle nelle parti esposte al sole (con formazione talora anche di vere e proprie bolle) che al tatto appaiono più calde del normale; spesso è presente una congiuntivite con lacrimazione abbondante. Può anche aumentare la temperatura corporea.
Cosa fare
Le prime misure da adottare sono:
- trasportare la persona in un ambiente fresco e ombreggiato;
- raffreddare il corpo con ghiaccio alle ascelle e alla testa.
Se il colpo di sole non si risolve velocemente e compaiono disturbi, è bene consultare un medico o recarsi al più vicino pronto soccorso.
Colpo di calore
Compare quando un rilevante innalzamento della temperatura corporea si associa a un alto tasso di umidità e alla mancanza di ventilazione ambientale, condizioni a cui l’organismo non riesce ad adattarsi; i normali meccanismi di compenso a tale produzione di calore, per esempio la sudorazione, sono in parte compromessi.
Il colpo di calore può iniziare in modo insidioso con sintomi quali debolezza, cefalea, nausea e vomito, temperatura corporea superiore a 40°, pelle calda e secca, aumento della frequenza del battito cardiaco, respiro superficiale, abbassamento della pressione arteriosa (ipotensione) e svenimento. Questi sintomi possono essere accompagnati o meno da confusione mentale e, nei casi più gravi, si può arrivare al coma.
Cosa fare
Il trattamento consiste nel trasportare il soggetto in un luogo fresco e aerato, togliergli i vestiti e praticare spugnature fredde sul corpo con un asciugamano imbevuto d’acqua fredda. Se il soggetto è cosciente, invitarlo a sdraiarsi sulla schiena e fare in modo che tenga le gambe sollevate; se invece è incosciente, è indispensabile il trasporto in ospedale: in attesa dell’ambulanza, andrà messo in posizione laterale, applicandogli borse di ghiaccio sul capo, sul collo e all’inguine.
Colpo di calore da sforzo o da attività fisica
Questa situazione interessa soprattutto soggetti giovani e in buona salute, in condizioni climatiche caldo-umide: infatti, i meccanismi che il corpo mette in atto come reazione all’aumentata produzione di calore che avviene nell’attività fisica (sudorazione e vasodilatazione) in un clima caldo-umido sono almeno in parte inefficienti. La conseguenza più importante è la perdita di acqua e sali con riduzione della quantità di sangue che circola nei vasi sanguigni (la cosiddetta massa sanguigna circolante) con conseguente insufficiente apporto di sangue e quindi di ossigeno ai tessuti.
Sono particolarmente a rischio maratoneti, marciatori, ciclisti, chi pratica spinning o, più in generale, attività fisica intensa in palestre poco aerate; i pazienti a più elevato rischio di colpo di calore connesso all’attività fisica sono i soggetti obesi con malattie croniche e che fanno uso di sedativi.
All’inizio, i disturbi possono limitarsi ai crampi muscolari, determinati soprattutto dalla perdita di sali minerali; gradatamente, compaiono poi altri sintomi quali dolori addominali, nausea, vomito e, nelle forme più gravi, anche disturbi del comportamento. Il paziente presenta cute calda e arrossata, sudorazione abbondante, respiro affannoso e frequenza cardiaca elevata; possono comparire crampi muscolari e la temperatura rettale è spesso maggiore di 40°. Le urine sono spesso scure, tipo “lavatura di carne” per il passaggio nell’urina di una proteina di origine muscolare (la mioglobina) come conseguenza della morte di cellule muscolari determinata dall’eccessiva attività fisica.
Sincope da calore
La sincope da calore è un problema complesso, che riguarda soprattutto la popolazione anziana. Di norma, l’organismo si adatta a un ambiente caldo e umido mettendo in atto una reazione di dilatazione dei vasi sanguigni che provoca perdita di calore dalla superficie corporea: questo determina una riduzione del volume del sangue circolante che, se non viene compensato in modo adeguato, può determinare una vistosa riduzione dei valori di pressione arteriosa. E sono proprio i soggetti anziani a presentare questi meccanismi di reazione in misura non ottimale.
Altra situazione che favorisce la sincope è quando il soggetto mantiene la posizione eretta per lunghi periodi: in questo caso, può determinarsi una “stasi” di sangue nelle vene degli arti inferiori, con conseguente insufficiente ritorno di sangue al cuore e riduzione della quantità di sangue che questo può inviare ai tessuti dell’organismo e al cervello (si parla di riduzione della gittata cardiaca). Ne deriva una riduzione della pressione arteriosa e quindi un’inadeguata fornitura di ossigeno al cervello, il quale non riesce più a mantenere il normale stato di coscienza. A questo punto, il soggetto può cadere a terra, con perdita o meno dello stato di vigilanza.
Cosa fare
In tutti i casi descritti, è sempre meglio consultare un medico: dunque, in caso di malore, chiamare l’ambulanza e non accompagnare la persona in ospedale con la propria auto, soprattutto se la giornata è molto calda, in quanto il viaggio su un mezzo non attrezzato potrebbe peggiorare la situazione. È anche opportuno non somministrare i consueti farmaci antifebbre perché non servirebbero ad abbassare la temperatura corporea.
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