Primo Soccorso
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Collasso
Il collasso è un cedimento generalizzato dell’organismo, caratterizzato generalmente da un calo improvviso della pressione arteriosa. La pressione arteriosa è un valore che dipende dalla della quantità di sangue che viene espulsa dal cuore in un minuto (gettata sistolica) e dal “tono” dei vasi sanguigni ossia il loro diametro e la loro forza contrattile (resistenza periferica). La gettata sistolica è a sua volta determinata dall’efficienza del cuore e dal numero di battiti al minuto: se tale numero è troppo basso (meno di 40) o troppo alto (più di 150) si può determinare una riduzione della quantità di sangue che il cuore è in grado di mettere in movimento (portata cardiaca).
Modificazioni di questi due fattori potranno determinare una riduzione dei valori pressori, con significato clinico molto diverso da caso a caso.
Si definisce ipotensione arteriosa, comunemente indicata come pressione bassa, il riscontro di valori di pressione sistolica massima compresi tra 100 mmHg e 80 mmHg. Tuttavia, se questa situazione è abituale e stabile, si tratta di una variabilità individuale non pericolosa.
Cosa fare
Se ci si accorge di stare per svenire bisogna innanzitutto cercare di mantenersi calmi, stendersi a terra o su un divano per non cadere e sollevare gli arti inferiori: nella maggior parte dei casi, l’episodio si risolve in pochi minuti. Non appena possibile, cercare aiuto e non lasciare passare la cosa: bisogna recarsi dal medico per un controllo più accurato. Anche se il soggetto colpito dal malore non siamo noi, la prima cosa da fare è mantenere la calma. Ecco come comportarsi subito dopo:
- aiutare la vittima a stendersi a terra, senza cercare di mantenerla in posizione eretta o seduta;
- slacciare ogni indumento stretto (cinture, cravatte, colletti e così via);
- sollevargli gli arti inferiori e fargli assumere alla vittima la cosiddetta posizione antishock, che favorisce il ritorno del sangue venoso verso il cuore, migliorando la gettata cardiaca;
- se la vittima non ha nausea né vomito, somministrargli acqua da bere a temperatura ambiente (mai fredda);
- se sospettiamo che la causa sia un colpo di calore, cercare di portare la vittima in luogo più fresco, all’ombra e bagnare il corpo per ridurne la temperatura;
- se il soggetto è ferito e sanguina, cercare di tamponarlo;
- cercare l’aiuto di un medico ma se la situazione appare seria o prolungata, non esitare ad attivare una chiamata al 118.
L’ideale sarebbe riuscire a fare una pur sommaria valutazione delle “funzioni vitali” del paziente: battito del polso (cercare di apprezzarne la frequenza e se è ritmico o meno), colorito della cute (esiste un evidente pallore?), stato di coscienza, presenza di sudorazione, presenza di febbre o ipertermia.
Sono tutti elementi che, se comunicati al medico intervenuto o agli operatori del 118, possono risultare di grande utilità.
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