Morte
Cessazione completa e definitiva della vita. La morte corrisponde all’interruzione di tutte le funzioni vitali, con sospensione definitiva di ogni forma di attività cerebrale. Grazie ai progressi compiuti nel campo della rianimazione e dei trapianti d’organo, la definizione e la constatazione della morte sono divenute più complesse e al contempo più precise.
Morte clinica o morte apparente Comporta assenza dello stato di coscienza, arresto respiratorio e cardiaco.
È una fase iniziale che può eventualmente essere oggetto di una rianimazione cardiorespiratoria e che pertanto, almeno in alcune situazioni, è potenzialmente reversibile. Deve essere distinta da alcune condizioni di coma profondo (per esempio da intossicazione). Uno stato di morte apparente può essere secondario a un’ipotermia profonda, soprattutto in chi è rimasto sepolto sotto una valanga o è stato immerso in acque molto fredde. In questo caso, manovre intensive di rianimazione (massaggio cardiaco, respirazione assistita) protratte per molte ore possono rianimare la persona, talvolta senza lasciare sequele.
Morte cardiaca Può essere confermata soltanto in caso di insufficienti contrazioni del cuore per difetto dei ventricoli (asistolia elettrocardiografica persistente) una volta che siano state messe in atto, senza successo, tutte le possibili manovre cardiorespiratorie e le terapie farmacologiche appropriate.
Morte cerebrale Corrisponde all’arresto definitivo di ogni forma di attività cerebrale, tronco encefalico compreso, con interruzione completa dell’attività respiratoria spontanea ed elettroencefalogramma piatto.
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