Dermatologia ed estetica
Capelli
Trattamento
Terapia medica
Prima di iniziare una terapia chirurgica, ovvero il trapianto di capelli, si possono intraprendere altri trattamenti meno invasivi per tentare di arrestare la caduta dei capelli.
La prima cosa da fare, in questo senso, è recarsi da un dermatologo esperto in tricologia, che sia in grado di fare una diagnosi del tipo di alopecia ed eventualmente un tricogramma, quindi di prescrivere gli eventuali trattamenti medici capaci di stimolare la ricrescita dei bulbi piliferi e rallentare o fermare la caduta dei capelli.
Il medico può prescrivere poi farmaci anti-androgeni, capaci di ridurre la trasformazione dell’eccesso di testosterone in diidrotestosterone: sono farmaci di questo tipo la finasteride (la cui assunzione comporta però il rischio di disturbi della sfera sessuale e riproduttiva), la serenoa repens (detta anche saw palmetto o, in italiano, palmetto nano), e il minoxidil. Altri strumenti terapeutici utili in questa fase sono gli integratori alimentari, che devono essere ricchi di aminoacidi, vitamine e minerali.
Autotrapianto di capelli
I primi trapianti di capelli, effettuati intorno al 1950, consistevano nel mettere sul cuoio capelluto innesti cilindrici larghi 4 mm di 10-12 bulbi; il difetto era che i capelli trapiantati crescevano a ciuffetti, con un evidente “effetto bambola”.
Attualmente invece viene utilizzato il micro-autotrapianto follicolare FUSS (Follicular unit strip surgery, ovvero chirurgia delle unità follicolari), che consiste nel trapiantare i singoli follicoli piliferi, contenenti da uno a quattro bulbi e detti anche microinnesti, con un effetto finale molto più naturale. Il costo e il prezzo dell’autotrapianto è influenzato da vari elementi quali la struttura in cui ci si opera, il compenso del chirurgo e dei suoi assistenti, il numero di capelli da trapiantare e la durata dell’intervento, e può essere valutato dal chirurgo soltanto dopo la visita preoperatoria; in genere, comunque, ogni seduta ha un costo che oscilla tra i 3000 e i 10000 euro.
Prima di ricorrere al micro-autotrapianto FUSS, il chirurgo deve valutare l’estensione della zona calva da coprire e la densità e qualità dei restanti capelli: ciò comporta l’esclusione dall’autotrapianto dei soggetti che si trovano al sesto o settimo stadio della classificazione di Norwood, ovvero con calvizie molto grave ed estesa, in quanto il rapporto tra zona donatrice e superficie calva non è adeguato. È preferibile eseguire questo trapianto dopo i 24-25 anni, quando l’evoluzione della patologia appare stabilizzata. In anestesia locale si esegue il prelievo (del tutto indolore) di una striscia di cuoio capelluto dalla nuca, zona in cui le unità pilifere sono insensibili agli effetti degli ormoni maschili e quindi, anche dopo il loro trapianto nella zona calva, continuano a crescere forti e vitali per tutta la vita; nella zona di prelievo non rimane alcun segno evidente, perché viene subito nascosto dai capelli. La striscia prelevata è lunga circa 24 cm e larga 1,5 cm e permette di ottenere circa 3000-3500 bulbi; la riserva di capelli prelevabile dalla nuca non è comunque inesauribile, anche se può arrivare alla cifra di 10-12.000 bulbi.
Dopo il prelievo si ritagliano i singoli microinnesti, i quali possono contenere 1 o 2 bulbi (mono o bi-bulbari) oppure 3-4 bulbi. Gli innesti monobulbari sono efficaci nel rinfoltire la linea frontale, ma non sono in grado di rinfoltire sufficientemente la parte centrale e più ampia della zona calva, area in cui sono più indicati i microinnesti da 3-4 bulbi. Una seduta di trapianto di capelli prevede mediamente l’impiego di circa 400 innesti mono-bibulbari e 700/800 mini-innesti, per un totale di circa 3000-3500 bulbi.
Gli innesti vengono inseriti sul cuoio capelluto mediante microincisioni effettuate con uno speciale ago (detto ago di Nokor), profonde 4-5 mm e distanti tra loro 2-3 mm. Per ricostruire la linea frontale, la più importante dal punto di vista estetico, si trapiantano singoli bulbi. L’infoltimento è graduale e progressivo e può richiedere varie sedute, in ognuna delle quali vengono inseriti 3000-3500 bulbi (un numero minore di innesti comporterebbe un eccessivo protrarsi dell’intervento); la distanza minima tra un innesto e l’altro dovrebbe essere non inferiore a 2 mm.
Nel trapianto di capelli occorre sempre considerare la probabile evoluzione della calvizie, per cui almeno il 30% degli innesti va posizionato nelle zone adiacenti la parte più diradata.
Infatti l’effetto estetico deve rimanere nel tempo, anche quando i capelli vicini a quelli innestati cadranno per la progressione della calvizie.
Un’altra modalità di autotrapianto, diversa da quella FUSS, è il trapianto follicolare monobulbare FUE (Follicular unit extraction, estrazione di unità follicolari). Questo tipo di trapianto viene effettuato mediante un microaspiratore monobulbare che funziona come un microbisturi circolare ed è quindi in grado di prelevare segmenti minimi di cuoio capelluto contenenti uno o due bulbi. Questo sistema è efficace nel ridurre le stempiature fino a un massimo di 500-600 bulbi da trapiantare, ma non per le zone ampie in quanto comporta un numero di sedute, e quindi un costo maggiore, rispetto all’autotrapianto a microinnesti.
Convalescenza e ricrescita
L’intervento di trapianto dura dalle 3 alle 5 ore, a seconda del numero di bulbi trapiantati. I capelli presenti nella zona di innesto non risentono della procedura e ci si può lavare la testa già dal giorno successivo. Nelle prime settimane è possibile osservare un maggior ricambio dei capelli, cosa che può dare al soggetto che ha subito il trapianto la sensazione di una caduta maggiore. La convalescenza è breve poiché le piccole crosticine presenti nella zona in cui sono stati trapiantati i bulbi si staccano da sole in pochi giorni. I punti di sutura vengono riassorbiti spontaneamente.
I nuovi capelli iniziano a crescere dopo circa 2-3 settimane, ma talvolta anche dopo alcuni mesi, forti e robusti per sempre.
Se necessario, dopo 4 mesi può essere effettuata una seconda operazione per rinfoltire maggiormente l’area sottoposta a trapianto. È importante salvaguardare la vitalità dei capelli sia nelle zone rinfoltite sia in quelle di prelievo (la nuca) in quanto, come si è detto, la riserva di capelli prelevabile dalla nuca non è infinita.
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