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Stomie
Esistono differenti tipi di stomie a seconda dell’uso che è richiesto. Le stomie confezionate per il sistema intestinale hanno forme e dimensioni differenti da quelle confezionate per il sistema urinario.
La stomia è un foro praticato nell’addome al fine di far fuoriuscire le feci o l’urina. Si realizza attraverso la “legatura” (abboccamento) della parete intestinale o dell’uretere (tubicino in cui si riversa l’urina prodotta dai reni) alla parete esterna dell’addome, creando uno sfintere artificiale. Le stomie compromettono la continenza.
In questo capitolo prenderemo in considerazione solo le stomie intestinali. In base all’intervento chirurgico, vengono confezionate colostomie e ileostomie.
Colostomia
La colostomia viene effettuata abboccando il grosso intestino (colon) all’addome. A seconda del punto in cui viene reciso il colon si avranno colostomie ascendenti, trasverse, discendenti e sigmoidostomie. In base al tipo di stomia si avranno feci di diversa consistenza: più la stomia è all’inizio del grande intestino è più le feci saranno poco formate.
Ileostomia
La ileostomia viene effettuata abboccando il piccolo intestino (ileo) all’addome, le feci sono liquide e il pH è alcalino e molto irritante.
Assistere il paziente con stomie
Il sistema per la gestione delle stomie è costituito da una sacca di raccolta e da un anello adesivo che si adagia intorno al foro. Esistono sistemi a due pezzi (placca e sacca con flangia) e a un solo pezzo (placca e sacca in un solo dispositivo). La gestione delle stomie viene insegnata ai pazienti e ai parenti che li assistono, quindi, dopo un breve periodo di formazione, il soggetto dovrebbe essere completamente in grado di gestire la sua situazione. Lo stoma deve essere controllato attentamente ogni qualvolta si sostituisce la sacca, il colore deve essere rosa, simile alla mucosa della bocca (guance), un color violaceo o rosa biancastro può essere indice di problemi di irrorazione sanguigna. Un iniziale sanguinamento nel periodo successivo all’operazione può essere normale, invece tende a essere un problema quando persiste nel tempo. Alcune volte lo stoma si presenta gonfio (edematoso), anche in questo caso può essere una cosa assolutamente normale nelle prime 6 settimane, in seguito può essere l’espressione di una occlusione. La pelle intorno allo stoma (cute peristomale) richiede specifica attenzione in quanto è particolarmente soggetta ad infiammarsi (eritemi) a causa del pH delle feci e del contatto con il materiale sintetico (collante).
Applicazione della placca La procedura per l’applicazione della placca si svolge come segue.
- Il diametro dello stoma deve essere valutato con appositi misuratori per ritagliare in modo esatto la placca ed evitare fuoriuscite di materiale.
- Riprodurre esattamente il foro sulla placca utilizzando piccole forbicine a punta arrotondata.
- Dopo aver ispezionato la cute applicare la pasta adesiva e attendere da uno a due minuti prima di incollare la placca.
- Rimuovere il foglio dalla placca precedentemente scaldata tra la mani e incollarla alla cute, lavorare bene il materiale plastico in modo che non si stacchi.
- Prima di agganciare la sacca alla placca, nel caso il dispositivo sia a due pezzi, rimuovere il tampone sullo stoma.
- Molti dispositivi, quando vengono agganciati alla placca producono un classico “click” per indicare che l’inserimento è completo; altri possiedono un morsetto che si chiude quando i due sistemi sono in asse.
Sostituzione della sacca La sostituzione della sacca è una pratica comune che il paziente dovrebbe gestire autonomamente. Se questa evenienza non si rendesse possibile, allora chi assiste il soggetto dovrebbe essere in grado di provvedere alla sostituzione. Il materiale necessario per la sostituzione della sacca è il seguente:
- guanti monouso;
- sapone neutro;
- acqua tiepida;
- sacchi di plastica per eliminare i rifiuti;
- misuratore dello stoma;
- forbici;
- pennarello;
- adesivo per incollare la placca;
- sacca;
- garze;
- manopole;
- phon;
- cerotti.
La sacca dovrebbe essere sostituita quando si riempie per metà (massimo): con il suo peso, un contenuto eccessivo può staccare la sacca e creare non pochi problemi al paziente!
Se il soggetto lamenta dolore alla stomia o alla cute peristomale, bisogna rimuovere la sacca e controllare lo stato della pelle, alcune volte il materiale fecale si infiltra tra la placca e la pelle irritandola.
La procedura per la sostituzione della sacca si svolge come segue.
- Lavare le mani e indossare i guanti.
- Chiedere al paziente di sdraiarsi a pancia in su (supino) o di restare in piedi, questa posizione è utile perché elimina le grinze cutanee che si formerebbero da seduto.
- Se il sacchetto è dotato di apposita apertura svuotarlo del contenuto (in una padella) in modo da prevenire eventuali spargimenti di materiale fecale e poi richiuderlo.
- Stirare e mantenere tesa la cute e poi esercitare una leggera forza sulla placca per rimuoverla.
- Eliminare tutto il materiale monouso in un sacchetto di plastica.
- Controllare la cute peristomale dopo averla pulita delicatamente con carta igienica, praticare l’igiene della stomia e della pelle con acqua tiepida sapone neutro e asciugare tamponando, il phon può contribuire ad asciugare la cute prima di applicare una nuova placca, attenzione sempre alla temperatura!
- Durante la sostituzione della sacca può fuoriuscire del materiale fecale, per evitare di dover ricominciare tutto daccapo è consigliabile applicare un fazzolettino di carta o dei tamponi direttamente sul foro.
Bisogna tenere presente che questa manovra provoca un senso di grande indignazione e di vergogna nel paziente, quindi è bene evitare smorfie o commenti fuori luogo.
Cura della cute peristomale
Un cenno al tipo di lesioni che frequentemente si ritrovano sulla cute peristomale è d’obbligo.
Le principali lesioni a carico della cute peristomale devono essere trattate tempestivamente per evitare inconvenienti potenzialmente gravi ed è necessario che vengano valutate da personale esperto.
Tra le principali complicazioni locali riscontriamo:
- le dermatiti ossia infiammazioni della pelle intorno allo stoma. Le cause possono essere batteriche, traumatiche e allergiche; le prime sono provocate dalla sovrapposizione di microbi che si trovano nelle feci e di pH alcalino, si sviluppano prevalentemente nelle ileo- e ciecostomie. Le seconde sono causate dall’azione meccanica della placca, mentre le terze sono causate dal contatto con materiale sintetico, paste, collanti e anche dalle feci;
- le candidosi ossia dermatiti causate da un fungo chiamato Candida albicans responsabili di lesioni caratteristiche;
- cute vegetante, è un tessuto in eccedenza che si crea in ambienti eccessivamente umidi;
- le follicoliti, in ultimo, sono infiammazioni e infezioni a carico del bulbo pilifero causate dai peli o da una rasatura troppo aggressiva.
Alimentazione nei pazienti con stomie
La dieta nei pazienti con stomie costituisce un aspetto importantissimo e grazie a essa si possono ottenere differenti risultati: diminuzione della produzione del gas, controllo del peso, controllo delle evacuazioni.
La motilità dell’intestino risente largamente della dieta e, poiché la mancanza di continenza causa problemi di natura psicosociale trattabili in parte con un corretto regime alimentare, sarà obiettivo specifico introdurre o eliminare determinati cibi per migliorare la qualità della vita del paziente.
Alcuni alimenti sono in grado di irritare la parete intestinale, aumentare l’attività dell’intestino, produrre gas; altri contengono fibra e richiamano a sé acqua.
Risulta ora chiaro il ruolo che alcuni tipi di cibi svolgono sull’intestino: cibi ricchi di fibra e in grado di fermentare non sono indicati nel paziente con stomie, anche gli alimenti irritanti o che aumentano le contrazioni dell’intestino dovrebbero essere scartati.
- Le spezie, il caffè e gli alcolici sono alimenti che irritano l’intestino.
- I liquidi freddi, la panna, gli yogurt, latte e formaggi molli stimolano l’attività intestinale.
- Il pane integrale, la verdura cruda, la frutta cruda, la crusca, essendo ricchi di fibra, quindi in grado di richiamare acqua nell’intestino non dovrebbero essere consumati eccessivamente.
- Tutte le bevande gassate, legumi, formaggi fermentati, fritture, cipolle, aglio, asparagi e cavoli dovrebbero essere banditi dalla tavola poiché produttori di gas e odori.
I cibi suggeriti devono tenere conto di quanto sopra citato. Un’alimentazione a base di pane bianco, pasta, riso, pesce, carne magra, patate, mele, banane, pere, bevande non gassate, carote e zucchine è l’ideale regime dietetico che il paziente dovrebbe seguire scrupolosamente.
La masticazione ha un aspetto molto rilevante per la buona funzionalità intestinale, anche il tipo di cottura (alla griglia, al forno, lessato) può risultare decisiva per una buona digestione.
Un’ultima precisazione deve essere fatta in merito alla dieta per il soggetto ileostomizzato e colostomizzato.
La persona portatrice di ileostomia ha evacuazioni molto liquide poiché questo tratto dell’intestino non è deputato all’assorbimento dei liquidi. Questi soggetti incorrono in fenomeni di disidratazione, quindi l’introduzione di acqua nell’arco della giornata deve essere abbondante (1500-2000 ml al giorno) e anche le vitamine e i sali minerali devono essere reintegrati; questi pazienti sono quasi tutti seguiti da appositi centri.
Il soggetto portatore di colostomia ha evacuazioni più o meno liquide a seconda del sito in cui viene effettuato lo stoma: se è nel colon sinistro le feci sono quasi sempre ben formate, invece gli stomi nella parte destra del colon producono feci un po’ più liquide. La dieta deve corretta prevede la diminuzione drastica di tutte le sostanze produttrici di gas (aglio, cipolla, bevande gassate ecc.).
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