Assistere un familiare
Smaltire le scorie
Gestire le evacuazioni
La padella
La padella è un ausilio di plastica o metallo che viene utilizzato per praticare l’igiene intima e per raccogliere gli escrementi.
Esistono due tipi di padelle: padella standard e da frattura. La prima viene utilizzata per tutte le persone che riescono a sollevare il bacino e non hanno impedimenti; le seconde possiedono una conformazione tale che ne permette l’utilizzo anche per i soggetti con problemi al bacino. In commercio si trovano più comunemente quelle da frattura.
In ambito domiciliare è indispensabile avere una padella personale, poiché le padelle, se non correttamente disinfettate, diventano oggetto di trasmissione di malattie infettive. Una corretta gestione è d’obbligo per evitare il passaggio di germi ad altri componenti del nucleo familiare, soprattutto quando il soggetto è affetto da malattie trasmissibili dalle feci (salmonella, Clostridium difficile).
La procedura per l’applicazione si svolge come descritto di seguito.
- Prelevare la padella e controllare che non sia troppo fredda: se è il caso, riscaldarla sotto l’acqua calda e quindi asciugarla; lo stimolo freddo causato dal contatto sarebbe particolarmente sgradito agli ammalati.
- Se il soggetto non ha particolari patologie invitarlo a sollevare il bacino facendogli flettere le gambe; la persona può eventualmente aiutarsi con il trapezio.
- Quando il bacino è abbastanza sollevato infilare la padella, facendo attenzione a non strisciare contro la cute per evitare di produrre lesioni.
- Una volta alloggiata la padella, sistemare il paziente in posizione semiseduta: questo atteggiamento aiuta la normale evacuazione.
- Alcune volte la padella per fratture può essere mal tollerata dai soggetti a causa della parte rigida che tocca contro l’osso sacro; in questo caso è possibile posizionare su questa zona una traversa piegata in modo da attutire la pressione.
- Se la persona non riesce ad alzare il bacino si provvede a sistemarla sul fianco, sempre che le condizioni generali lo consentano, e si applica la padella; quindi l’ammalato deve essere rigirato in posizione supina in modo che si ritrovi la padella correttamente sistemata.
- Se il soggetto riesce a evacuare e a pulirsi da solo, è bene lasciarlo agire in autonomia e chiedere di essere richiamati al termine dell’evacuazione.
- Fornire tutto il necessario: carta igienica, traversa, salviettine umidificate.
- Preparare una bacinella con acqua calda e sapone per consentire l’igiene delle mani.
Se il soggetto è a rischio di cadute o non è in grado di fare da solo, sarà necessario sostituirlo nelle attività che compirebbe se avesse la forza necessaria.
Dopo aver posizionato la padella, sistemare il soggetto in sicurezza; alzare la spondine del letto e collocare dei cuscini in modo che la persona si senta sicura. Al termine dell’evacuazione, indossare i guanti monouso, preparare la carta igienica ed eventualmente manopole e acqua tiepida per l’igiene. Posizionare correttamente il paziente.
Quando il soggetto deve evacuare feci, è necessario aerare sempre l’ambiente al termine dell’eliminazione.
Le urine e le feci possono essere eliminate nel water, facendo attenzione a non rovesciare il contenuto (a volte la conformazione delle padelle può causare problemi durante lo smaltimento).
La disinfezione della padella deve avvenire mediante l’uso di un contenitore atto ad accoglierla interamente, nel quale vengono aggiunti acqua e disinfettante. Per questo tipo d’ausilio è sufficiente utilizzare ipoclorito di sodio (varechina o candeggina) al 5%. Immergere la padella nella soluzione, rispettare il tempo di contatto indicato, toglierla e asciugarla con un panno asciutto.
Storta
La storta o pappagallo è un dispositivo per la raccolta dell’urina. Esistono modelli diversi per uomini e donne.Il pappagallo deve essere riposto tra le gambe in modo tale che l’urina fuoriesca al suo interno. Nell’uomo il pene deve essere infilato nella feritoia, mentre nella donna è sufficiente che venga sistemato correttamente tra le gambe. Per il suo utilizzo, occorre favorire la privacy necessaria e fornire il materiale per la pulizia. Se la persona non è autonoma la si assisterà nelle diverse operazioni:
- indossare i guanti,
- sistemare il pappagallo;
- dopo circa 2-3 minuti rimuovere l’ausilio e pulire la zona;
- eliminare le urine.
Per disinfettare questo tipo di ausilio è sufficiente utilizzare ipoclorito di sodio (varechina o candeggina) al 5%, ovvero 50 ml di disinfettante per ogni litro di acqua. Immergere la storta nella soluzione, lasciarvela per tutto il tempo di contatto indicato (30 minuti), toglierla e infine asciugarla con un panno asciutto.
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