Candidosi
Qualunque malattia causata dalla proliferazione della Candida albicans, fungo simile a un lievito. Tra le specie di Candida patogene per l’uomo, la più frequente è la Candida albicans: questo lievito, naturalmente presente nel cavo orale, nel tubo digerente e nelle vie genitali, si moltiplica e diventa patogeno quando le difese immunitarie dell’organismo si abbassano (trattamenti che provocano immunodepressione, pazienti con AIDS) oppure quando si verificano modificazioni ormonali spontanee (gravidanza), patologiche (diabete) o conseguenti ad assunzione di farmaci (contraccezione con la pillola estroprogestinica, antibiotici ad ampio spettro).
La candidosi può insorgere anche in caso di preesistenti alterazioni della pelle o delle mucose legate a fattori esterni (caldo, detergenti acidi).
Le lesioni provocate dalla Candida possono avere aspetto diverso: le più comuni, di solito benigne, interessano cute e mucose; le candidosi profonde, rare ma più gravi, colpiscono invece i visceri.
Candidosi cutanee e mucose Possono assumere tre aspetti caratteristici:
- candidosi cutanee. Si localizzano soprattutto nelle pliche della pelle e sono favorite dalla macerazione. Danno luogo a intertrigine, una lesione che esordisce sul fondo di una piega rendendo la cute rossa, essudante e pruriginosa, quindi si estende simmetricamente su ambo i lati ed è circondata da un orletto biancastro. Le candidosi cutanee possono manifestarsi anche alla base delle unghie, dove provocano un giradito (patereccio superficiale) o, nei lattanti, complicare un eritema da pannolino;
- candidosi genitali. Si traducono nella donna in una vulvovaginite con perdite biancastre, nell’uomo in una balanite con comparsa di uno strato bianco cremoso, nel solco tra glande e prepuzio, associata a prurito e scolo uretrale frequente;
- candidosi orali.In genere si manifestano sotto forma di mughetto: superata la fase acuta, durante la quale la lingua e l’interno delle guance sono di colore rosso vivo, secchi e patinosi, appaiono depositi biancastri cremosi, che possono essere raschiati via con un abbassalingua e che col tempo tendono ad annerire. Le candidosi orali si sviluppano più facilmente nei soggetti affetti da asialia (assenza di saliva), nei malati di AIDS e nei portatori di apparecchi e protesi dentarie.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi delle candidosi cutanee e mucose si basa sull’analisi dei prelievi, in esame diretto o previa coltura. L’infezione viene trattata con l’applicazione di antimicotici locali sotto forma di creme, pomate, lozioni o ovuli, a seconda della sede. Un trattamento sistematico del partner si impone in caso di candidosi genitale recidivante. Il trattamento con antimicotici per via sistemica è necessario nelle forme severe o recidivanti. La prevenzione delle recidive consiste nell’alcalinizzazione regolare dei focolai con bagni di bicarbonato di sodio.
Candidosi profonde Sono imputabili alla propagazione di una candidosi della pelle o delle mucose, che si diffonde per via ematica o mediante perfusione. Si manifesta nei soggetti immunodepressi, nei pazienti con corpo estraneo a dimora (protesi valvolare cardiaca, catetere endovenoso) e negli eroinomani. Possono colpire il cervello (meningite, ascesso cerebrale), gli occhi (retinite settica, endoftalmia), il cuore (endocardite), i polmoni, il fegato, la milza, i reni e le alte vie urinarie. La candidosi orofaringea è spesso complicata da lesioni all’esofago con disfagia (deglutizione difficoltosa).
Diagnosi e trattamento
La diagnosi si basa sulla scoperta dei lieviti con l’esame diretto o la coltura dei prelievi su mezzo specifico, procedura che permette di identificare la specie coinvolta. L’esame sierologico (ricerca di anticorpi contro la Candida) spesso si rivela poco utile come strumento diagnostico.
Per il trattamento si fa ricorso ad antimicotici da assumere per via orale o generale.
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