Assistere un familiare
Incontinenza
L’incontinenza di urina e di feci (urofecale) è un evento frequente in una serie di malattie e condizioni particolari: ictus, demenza, malattie neurologiche, terza età, donne dopo la gravidanza e bambini nella primissima infanzia. Questo problema, così frequente, ha notevoli risvolti psicosociali ed economici.
L’incontinenza richiede un trattamento specifico al fine di garantire comfort e una qualità di vita accettabile.
Si stima che l’incontinenza, soprattutto quella urinaria, sia la seconda causa di ricovero nelle strutture di lungodegenza (istituzionalizzazione).
Oltre al normale controllo neurologico e all’integrità dell’apparato intestinale e urinario, per poter affrontare il disturbo e correggerlo, ove possibile, sono necessari altri aspetti come la capacità di utilizzare le mani, il coordinamento, l’accesso facilitato al water, la sveltezza nel rimuovere i vestiti e così via.
Prima di affrontare il discorso sugli ausili per incontinenti (pannolone, catetere ecc.), è doveroso valutare il tipo di soggetto che abbiamo di fronte e l’opportunità di effettuare eventuali terapie riabilitative. Esistono alcune categorie di persone che necessitano di una profonda analisi per la determinazione esatta del problema:
- individui che devono essere assistiti nell’eliminazione per cause direttamente imputabili al danno neurologico;
- individui che hanno bisogno di supporti per facilitare o rendere più agevole la mobilità;
- individui con integrità neurologica che presentano disturbi cognitivi;
- individui con disturbi multipli (neurologici, motori, neurologici).
Questa premessa è fondamentale perché pazienti con problemi motori non devono utilizzare presidi per l’incontinenza se non ne hanno bisogno, così anche pazienti con deficit cognitivi ma con funzioni urinarie o fecali conservate. Il motivo è facilmente intuibile: gli ausili non devono sostituire l’atto dell’evacuazione.
Il pannolone
Il pannolone è un ausilio adottato per gestire l’incontinenza urinaria e fecale. È progettato per contenere i prodotti organici senza creare disturbi alla cute, quali macerazioni ed eritemi, controllare se possibile gli odori e rendere più autonomo il paziente. Questi sistemi di assorbenza sono di differenti tipi e forme a seconda dell’uso che se ne deve fare. Esistono pannolini salvagoccia da uomo e da donna, pannoloni a mutanda o strisce con e senza elastico. Possiedono alcuni svantaggi (fuoriuscita di materiale organico) e possono creare disturbi (macerazione della cute, su pelli delicate possono causare ferite).
Per l’incontinenza urinaria nel maschio si impiegano fogge particolari che assorbano solo in prossimità del pene, mentre nella donna l’assorbenza deve essere in zona centrale (perineo).
L’incontinenza fecale deve essere trattata mediante l’impiego di pannoloni a mutanda. Di seguito,z una breve panoramica sulle tipologie di pannolini e pannoloni e relativi impieghi.
Pannolini
I pannolini sono concepiti per le persone che hanno lieve incontinenza urinaria e fecale. Sono costituiti da pura cellulosa con un velo filtrante in “tessuto non tessuto” che viene a contatto con la cute e sono ricoperti esternamente da un foglio in materiale sintetico che ha lo scopo di trattenere il materiale organico ed evitarne fuoriuscite. Possiedono anche un adesivo che aderisce alle mutande per evitarne la dislocazione accidentale. La loro funzione è di assorbire piccole quantità di urina o lievi perdite intestinali. I pannolini sono presidi monouso (quindi vanno eliminati a ogni cambio) e possono causare irritazione cutanea o allergie ai componenti che li costituiscono.
Pannoloni sagomati
I pannoloni sagomati hanno forma rettangolare, cioè “sagomata”, per adeguarsi alla normale conformazione anatomica. Al loro interno contengono cellulosa e al loro esterno hanno un foglio di materiale sintetico per trattenere i residui. Si fissano con mutande preferibilmente a rete e alcuni possiedono elastici interni per trattenere le perdite. I pannoloni sagomati sono presidi monouso concepiti per perdite urofecali medio-gravi che, a causa delle dimensioni, possono creare lesioni a livello inguinale e allergie, se mal posizionati.
Se il paziente ha piaghe da decubito, è necessario decidere sul loro utilizzo dopo un consulto con il medico o l’infermiere.
Pannoloni a mutanda
I pannoloni a mutanda hanno, per l’appunto, la forma di una mutanda e sono dotati di ali laterali adesive per tenerli fermi. Non necessitano di mutande a rete per il loro fissaggio. Sono anch’essi dotati di sostanze assorbenti, filtranti e di un foglio esterno sintetico per il contenimento del materiale organico. Le ali esterne sono dotate di adesivo e possono essere attaccate e staccate più volte. Il loro utilizzo è consigliato nelle incontinenze urofecali gravi e sono anch’essi presidi monouso.
Ne esistono di differenti taglie: small (piccola), medium (media), large (grande), extra large (extra grande).
Questi presidi sono in grado di creare lesioni a livello inguinale e sono controindicati in caso di lesioni cutanee, se non opportunamente trattate; i pannoloni a mutanda, inoltre, favoriscono in alcuni casi le macerazioni cutanee, soprattutto se il paziente non viene cambiato dopo le evacuazioni. Alcuni individui possono essere allergici.
Applicazione
L’applicazione di pannolini e pannoloni richiede un minimo di esperienza. Solitamente, dopo un breve periodo di addestramento, i pazienti sono in grado di indossarli e di rimuoverli da soli. Se sono privi di forza o il livello cognitivo non lo consente, allora questa procedura viene svolta da parenti o assistenti.
Paziente autonomo Se il paziente riesce ad applicare autonomamente il pannolone, dovrà porre particolare attenzione alla parte deputata all’assorbimento dell’urina e a quello delle feci, infatti i pannoloni presentano una parte più stretta e una più larga. La zona più stretta deve essere adagiata in prossimità della zona di fuoriuscita delle urine (zona anteriore), mentre quella più larga deve essere posta vicino all’ano (zona posteriore). Se si tratta di un pannolone a mutanda, gli adesivi devono essere collocati dietro alla schiena e devono attaccarsi sulle ali anteriori: ne possiedono due per ogni lato.
Paziente non autonomo La procedura per l’applicazione da parte di un operatore si svolge come segue.
- Preparare il materiale e indossare i guanti.
- L’operatore può fare indossare il pannolone con il paziente in piedi oppure a letto.
- Se il soggetto riesce a stare in piedi afferrandosi a un corrimano o a un altro sostegno sicuro, si procederà al posizionamento rispettando la conformazione anatomica del presidio.
- Chiedere al paziente di allargare lievemente le gambe e infilare con una mano il presidio e con l’altra procedere al fissaggio degli adesivi.
Questa pratica è abbastanza scomoda.
Se invece il soggetto è a letto procedere nel modo seguente.
- Preparare il materiale e indossare i guanti.
- Verificare che il letto sia dotato di traversa monouso.
- Chiedere al paziente di girarsi sul lato destro o aiutarlo a posizionarsi su di esso.
- Aprire il pannolone completamente in modo da avere le due ali con l’adesivo rivolte verso la testa del paziente e quelle senza adesivo verso i piedi.
- Sistemare metà pannolone sotto il gluteo appoggiato sul letto facendo attenzione ad avere le ali con l’adesivo in prossimità della schiena.
- Far ruotare il paziente in posizione supina, in questo modo il pannolone si ritroverà per metà sotto il fianco destro.
- Chiedere o aiutare la persona a girarsi lievemente sul lato sinistro e stendere l’ala che si trovava sotto il gluteo.
- Riportare il paziente in posizione supina, a questo punto il pannolone è posizionato.
- Portare davanti al pube una parte del pannolone.
- Liberare le ali posteriori dall’adesivo e incollarle sulle ali anteriori.
- Controllare che non si siano formate pieghe tra l’inguine destro e sinistro e non allacciare troppo forte gli adesivi.
Altro inAssistere un familiare -Incontinenza
Altro inAssistere un familiare