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Igiene del cavo orale
Nel soggetto cosciente La salute del cavo orale ha un peso notevole sulla qualità di vita di una persona: si pensi solo a un bel sorriso o al disturbo causato da un alito “pesante”. Inoltre, alcune condizioni, quali il diabete, l’insufficienza renale, l’uso di antibiotici, la chemioterapia e l’ossigenoterapia, possono influire negativamente sul cavo orale, creando difficoltà alla parola o alla deglutizione con conseguenze facilmente intuibili. Una cattiva igiene orale può causare infiammazioni alle gengive e ai denti con formazione di placca e carie e può anche predisporre a infezioni polmonari.
Per una buona igiene della bocca, una regola fondamentale è quella di spazzolare i denti. Come pratica ideale per la rimozione della placca, i denti vanno spazzolati almeno 2 volte al giorno, preferibilmente al risveglio e prima di coricarsi. L’igiene orale è importante per tutte le persone ma nel caso degli ammalati è ancora più importante per la necessità di prevenire infezioni particolarmente fastidiose.
Lo spazzolino ideale deve essere piccolo e morbido, per minimizzare il rischio di traumi gengivali.
La spazzolatura dei denti deve avvenire seguendo una tecnica definita solcolare, che rimuove la placca e pulisce i margini delle gengive. Tale tecnica prevede che lo spazzolino formi un angolo di 45° rispetto ai denti: le setole devono riuscire ad arrivare al solco gengivale allo scopo di rimuoverne la placca batterica.
Il movimento dello spazzolino deve seguire i denti, avanti e indietro e portare il materiale dalla gengiva verso il dente. Questo movimento deve essere compiuto su tutta l’arcata dentaria interna ed esterna, superiore e inferiore. Non si deve dimenticare di pulire anche la superficie dei denti e di spazzolare bene la lingua. Sciacquare con acqua e sputare.
Filo interdentale È una componente importante dell’igiene orale in quanto consente di rimuovere il cibo e la placca batterica dagli spazi interdentali.
Esistono molti tipi di fili (cerati e non), di misura più sottili o più larga. La tecnica di utilizzo di questi ausili è abbastanza semplice.
- Avvolgere le due estremità del filo al dito medio delle mani e tenderlo leggermente.
- Se si procede alla pulizia delle arcate superiori, tirare il filo tra pollice e indice e inserirlo delicatamente tra i denti partendo dall’estremità dei denti fino alla gengiva compiendo un arco. Seguire un ordine: dai denti centrali a quelli posteriori, lato destro e lato sinistro.
- La pulizia delle arcate inferiori si compie tenendo il filo con entrambi gli indici, seguendo lo stesso ordine utilizzato per l’arcata superiore.
Dopo avere lavato i denti, sciacquare e se necessario utilizzare un collutorio.
La cura della dentiera è molto importante per la salute della bocca e la prevenzione delle infezioni nei soggetti portatori di protesi dentali.
In linea di massima, la protesi deve essere detersa con spazzolino duro e dentifricio almeno 1 volta al giorno; in commercio sono inoltre reperibili prodotti in compresse effervescenti per ottenere una pulizia più profonda. Queste di solito vengono disciolte in acqua e lasciate agire per contatto con la dentiera tutta la notte; è d’obbligo il risciacquo accurato della protesi prima del nuovo utilizzo. Anche il contenitore che alloggia la dentiera deve essere lavato con sapone e asciugato accuratamente almeno 1 volta alla settimana, al fine di prevenire la crescita al suo interno di microrganismi che possono causare infezioni.
Aiutare chi non ce la fa
I soggetti ammalati o in precarie condizioni di salute vanno aiutati nella pulizia dei denti e della bocca cercando di evitare l’aspirazione nelle vie respiratorie del liquido impiegato per l’igiene orale. Se durante la pulizia compaiono dolore o sanguinamento alle gengive (può succedere specialmente nei soggetti più anziani e negli ammalati e, in generale, nelle persone con gengive particolarmente delicate), è preferibile non utilizzare lo spazzolino ma un bastoncino dotato di una morbida spugna collocata su una delle due estremità.
Usando questi bastoncini, il massaggio prodotto dalla spugnetta riattiva la circolazione locale facilitando la produzione di saliva. Il loro utilizzo per periodi prolungati non è però consigliato perché la scarsa capacità nel rimuovere placca e detriti aggrava, a lungo andare, la condizione generale del cavo orale.
La pulizia della bocca con l’impiego di garze, anche se compiuta più volte al giorno, è sconsigliata poiché la rimozione dei detriti è soltanto parziale.
Prodotti per l’igiene orale
Un breve cenno, infine, ai prodotti da impiegare per l’igiene orale.
Tra questi, il dentifricio al fluoro svolge un importante ruolo nella prevenzione della carie; è sicuro ed efficace se utilizzato almeno 2 volte al giorno.
Una soluzione di bicarbonato di sodio è in grado di dissolvere il muco viscoso, purché utilizzata nelle giuste proporzioni (1 cucchiaino di bicarbonato in 1 bicchiere di acqua); diversamente, si possono creare ustioni superficiali e modificazioni della normale composizione chimica della bocca, favorendo le infezioni.
I prodotti a base di glicerina non sono consigliabili per il loro effetto disidratante e irritante sulle mucose (purtroppo i dentifrici reperibili in commercio la contengono quasi tutti, fatta eccezione per alcuni prodotti); inoltre l’acidità della glicerina tende a decalcificare i denti e a modificare l’ambiente della bocca favorendo lo sviluppo di infezioni opportunistiche (ovvero trasmesse da microorganismi che non sono abitualmente causa di malattia ma che, in certe circostanze, si comportano da patogeni).
L’acqua ossigenata può essere adoperata su indicazione del dentista o del medico per pulire le ferite nel cavo orale; in commercio esistono soluzioni pronte all’uso che evitano qualsiasi tipo di errore di diluizione. In linea di massima bastano circa 10 ml di prodotto da tenere in bocca e da sputare dopo 1 minuto; grazie alla capacità di sviluppare schiuma, infatti, l’acqua ossigenata è un ottimo detergente e disinfettante. Essa permette di rimuovere detriti e placca presenti sulla lingua, ma non deve essere impiegata sulle ferite del cavo orale in fase di guarigione in quanto danneggia le cellule e può favorire lo sviluppo di funghi; è da evitare il suo utilizzo per la pulizia giornaliera.
Un altro prodotto utile è la clorexidina in soluzione, di cui in commercio esistono molte preparazioni. La forma più semplice è il collutorio: se ne versano 10 ml nell’apposito bicchierino e si sciacqua la bocca per circa 1 minuto 2 volte al giorno; il prodotto non va diluito né deglutito. La clorexidina possiede una buona azione antimicrobica e aiuta nella prevenzione della carie. Può essere adoperata nell’igiene orale quotidiana in quanto la sua capacità di distruzione dei batteri la rende un ottimo prodotto, ma il suo uso prolungato tende a macchiare i denti di una colorazione marrone (che scompare sospendendo l’applicazione del prodotto) e ad alterare la percezione del sapore dei cibi.
Infine, un altro prodotto da impiegare nella cura della bocca è la soluzione salina isotonica (soluzione fisiologica): essa promuove la guarigione delle ferite stimolando il tessuto in fase di guarigione (tessuto di granulazione). Si può acquistare in farmacia o prepararla in casa sciogliendo 9 g di sale da cucina in 1 l di acqua naturale.
Soggetti dementi o incoscienti e nei diabeticiI pazienti affetti da demenza hanno importanti disturbi di comprensione e di comunicazione, per cui aiutarli a mantenere ben curata la bocca diventa un’impresa ardua, sia per la difficoltà di far capire ciò che si sta facendo sia per la tendenza a sottovalutare l’importanza di questo aspetto. I maggiori problemi si riscontrano nelle strutture per anziani, nelle quali, alle difficoltà legate alla malattia, si aggiunge anche una generale mancanza di tempo da parte del personale che fornisce assistenza. Per i degenti di queste strutture le conseguenze complessive dell’igiene orale sullo stato di salute generale sono particolarmente importanti, in quanto se essi non possono comunicare, per esempio, il dolore presente ai denti o alla bocca, finiscono per cessare di alimentarsi, incorrendo rapidamente in una condizione di malnutrizione o nella disidratazione.
Anche i farmaci utilizzati per tranquillizzare l’individuo agitato possono, nel lungo periodo, produrre effetti indesiderati importanti, quali movimenti involontari grotteschi a carico degli arti superiori o inferiori e della bocca. In quest’ultimo caso si tratta della cosiddetta discinesia buccale, una sorta di continuo “ruminare” che a lungo andare danneggia i denti e le protesi dentali e crea secchezza della bocca (xerostomia), esponendo la mucosa al rischio di infezioni e di lesioni. Inoltre, sappiamo per certo che le malattie a carico delle gengive e dell’osso (paradentosi) sono associate all’insorgenza di patologie cardiovascolari.
Comportamenti quali addentare e succhiare lo spazzolino, l’incapacità di aprire la bocca a comando o di rimuovere lo spazzolino dalla bocca senza creare danni, l’aggressività verso la persona che fornisce assistenza sono soltanto alcuni dei problemi che si incontrano quotidianamente in queste strutture. Bisogna poi aggiungere la difficoltà a deglutire (disfagia), riscontrabile con una certa frequenza, che richiede un approccio assistenziale da parte di personale esperto per evitare inalazioni di liquidi o di collutori con relative conseguenze a livello respiratorio.
Chi presta assistenza dovrà controllare regolarmente la bocca, utilizzare spray alla clorexidina, dentifricio e acque al fluoro, e anche spray sostitutivi della saliva per prevenire lesioni causate dalla secchezza.
Nei soggetti diabetici, infine, l’elevato tasso di zuccheri nel sangue tipico del diabete (iperglicemia) può favorire l’insorgenza di infezioni in bocca. Che elevate quantità di zucchero siano riscontrabili solo nel sangue è una convinzione errata, in quanto anche urine, saliva e sudore ne sono ricchi. Per i batteri lo zucchero è un alimento prelibato e un ambiente ricco di zuccheri e germi favorisce l’insorgenza di infezioni; di conseguenza, per la bocca, i rischi sono costituiti dalla carie e da una malattia gengivale nota come piorrea, che può portare a conseguenze anche molto serie, quali la perdita dei denti e la costituzione di focolai infettivi molto pericolosi.
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