Dermatologia ed estetica
Ipersudorazione
Terapia
La terapia dell’ipersudorazione secondaria deve essere finalizzata a risolvere la condizione patologica causale. La terapia sintomatica è indicata non solo nei pazienti con ipersudorazione essenziale, ma anche in quelli affetti dalla forma secondaria, soprattutto se non rispondono alla terapia causale, e inoltre nei pazienti psichiatrici, nei quali il disturbo rappresenta non solo una conseguenza, ma spesso anche un fattore aggravante dell’instabilità emotiva.
La gestione terapeutica dell’ipersudorazione idiopatica è piuttosto difficile e comprende vari possibili presidi, molti dei quali hanno un efficacia limitata o dubbia o una tollerabilità scarsa. L’ipersudorazione va comunque considerata una condizione certamente fastidiosa, ma sostanzialmente benigna. La riduzione della sudorazione può avere anche risvolti patologici importanti in quanto, se marcata o completa (anidrosi) può causare ipertermia e colpo di calore. Per evitare queste temibili complicanze bisogna ricorrere a misure preventive adeguate.
Gli approcci terapeutici sono diversi; i principali vengono descritti di seguito.
Antitraspiranti topici Costituiscono la terapia di prima scelta: la sostanza più efficace sembra essere il cloruro di alluminio, che però comporta una regolare ripetizione del trattamento e in qualche paziente può causare reazioni irritative della cute; altre sostanze, impiegate più raramente, sono i sali di zirconio o di zinco, le aldeidi (glutaraldeide), la formalina e l’acido tannico. L’uso di alcuni è limitato dal fatto che possono provocare dermatite da contatto, iperpigmentazione della cute e danneggiamento dei capi d’abbigliamento.
Ionoforesi Consiste nell’applicazione di una corrente continua di bassa intensità tramite un generatore di corrente continua ai palmi delle mani o alle piante dei piedi immersi in una soluzione elettrolitica. La corrente ostruisce i condotti delle ghiandole sudoripare per un periodo limitato, quindi deve essere ripetuta regolarmente. In genere questo metodo viene preso in considerazione dopo il fallimento del trattamento con antitraspiranti.
Farmaci anticolinergici Quelli somministrati per via orale (atropina, glicopirrolato) riducono la sudorazione ma sono associati a effetti collaterali frequenti e mal tollerati, come secchezza delle fauci, disturbi al visus, midriasi, tachicardia e difficoltà nella minzione; gli anticolinergici topici (glicopirrolato ecc.) possono d’altra parte essere assorbiti a livello sistemico.
Altri farmaci per somministrazione orale Rientrano in questa categoria: amitriptilina, clonazepam, clonidina, diltiazem, indometacina, gabapentina, propanololo.
Infiltrazioni locali di tossina botulinica Vengono effettuate molteplici iniezioni subdermiche con minime quantità di tossina, in modo da coprire uniformemente la zona interessata. L’effetto inibitorio perdura per circa 5-8 mesi, con risultati eccellenti.
Trattamenti chirurgici Comprendono l’escissione della cute affetta (tecnica utilizzata prevalentemente nel passato), il curettage (raschiamento superficiale) delle ghiandole sudoripare e la simpatectomia toracica.
Altri trattamenti Includono il biofeedback, la psicoterapia, l’ipnosi, la fitoterapia, l’omeopatia.
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