Dermatologia ed estetica

Eritema da pannolino

Detto anche dermatite da pannolino, è un tipo di eritema che colpisce prevalentemente i neonati ed è causato dal contatto prolungato con i pannolini umidi; si localizza sulle natiche e nella zona pubica, mentre, generalmente, non interessa l’inguine; di solito insorge intorno al quinto mese di vita, cioè quando il bambino è in grado di mantenersi in posizione seduta.

L’ammoniaca contenuta nelle urine, i batteri delle feci (soprattutto se il bambino è soggetto a ricorrenti episodi di diarrea), ma anche il semplice sfregamento del pannolino sulla pelle e la sudorazione possono dare luogo a irritazione e macerazione della cute, la quale si presenta arrossata in modo uniforme o a larghe chiazze. Talvolta possono esserci puntini, papule (piccoli rilievi solidi di forma tondeggiante) o vescicole (minuscole raccolte di liquido chiaro al di sotto dello strato esterno dell’epidermide). La cute appare umida e il bambino ha prurito o avverte dolore quando viene pulito. Normalmente, l’irritazione tende a scomparire nel giro di qualche giorno se la pelle viene lasciata traspirare senza la copertura del pannolino.

Sebbene banale e transitorio, questo tipo di dermatite non deve essere sottovalutato a causa dell’elevato rischio di infezione da parte di funghi e batteri.

Tra i funghi, la candida albicans è quella che più di frequente si sovrappone alla dermatite irritativa, causandone un netto peggioramento. In tal caso, la cute presenta delle chiazze molto arrossate, sovrastate da pustole o vescicole e circondate da un alone; dalle aree malate si diffondono, nelle zone circostanti, delle papule con cute erosa.

A volte il microrganismo infettante si rivela particolarmente aggressivo e può portare allo sviluppo di lesioni ulcerate e profonde, configurando il quadro dell’ectima gancrenoso, con le caratteristiche piaghe ricoperte da crosta necrotica di colore marrone-violaceo.

La dermatite da pannolino può essere anche favorita dall’utilizzo di prodotti non adatti all’igiene della pelle delicata del neonato. Infatti, i tensioattivi (sostanze detergenti) attaccano il sottile film idrolipidico (la barriera naturale costituita da grasso e acqua), indebolendolo e predisponendo la cute a irritazioni e arrossamenti.

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Trattamento

In caso di dermatite da pannolino è sempre bene consultare il medico (soprattutto se l’irritazione non cessa entro 4 -5 giorni). Vi sono, comunque, delle regole fondamentali che andrebbero sempre seguite:

• cambiare il bambino ogni volta che si sporca (in ogni caso, mai meno di 7-8 volte al giorno);
• lavare il bambino con abbondante acqua corrente tiepida e un detergente poco schiumoso specifico per l’infanzia;
• detergere i genitali delle bambine procedendo sempre dalla vagina all’ano;
• se la pelle è già arrossata, lavare natiche e pube con una soluzione di ipoclorito al 5% (reperibile in farmacia);
• asciugare accuratamente la zona, soprattutto all’interno delle pieghe della pelle, tamponando con una salvietta di cotone, senza strofinare;
• lasciare il neonato senza pannolino per il tempo necessario a fare asciugare la pelle;
• prima di mettere un pannolino pulito, è bene applicare sulle natiche, sui genitali e tra le pieghe inguinali un sottile strato di pasta all’ossido di zinco, che costituisce una barriera protettiva contro i batteri e favorisce la rigenerazione cutanea;
• se lo svezzamento è già iniziato, limitare il consumo di cibi ricchi di proteine, in modo da tenere basso il tasso di acidità nelle urine (almeno finché l’irritazione non regredisce). Le semplici norme igieniche appena elencate bastano, generalmente, a garantire la salute della cute del neonato; vi sono, tuttavia, dei casi in cui l’intervento del medico è fondamentale:
• qualora siano presenti piaghe con secrezioni ematiche o sierose;
• se la temperatura supera i 38 °C e il bambino appare sofferente;
• quando nella mucosa orale compaiono delle chiazze biancastre che possono far pensare al mughetto (in tal caso l’isorgenza di un’infezione su una dermatite preesistente è molto più facile).

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