Assistere un familiare
L'ambiente domestico
Sicurezza e ambiente domestico
Se è possibile, il malato dovrebbe essere collocato nel soggiorno durante la giornata, in modo che possa partecipare e contribuire alle normali relazioni familiari. Nel caso non sia fattibile una sistemazione in soggiorno, la camera da letto deve possedere alcune caratteristiche.
Mobili
Il mobilio ha un ruolo importante nella determinazione della sicurezza, come anche l’eliminazione di tutte le variabili che possono causare limitazioni nei movimenti o rendere insicuro l’incedere delle persone (barriere architettoniche), come i tappeti o gli spazi limitati.
I mobili devono possedere caratteristiche particolari che consentano una facile pulizia, senza che il materiale che li compone si rovini.
La disposizione del mobilio deve garantire l’accessibilità alla stanza del malato, ma soprattutto al letto: 70-90 cm da un lato e 150-170 cm dall’altro per consentire le operazioni di passaggio letto-carrozzella o l’utilizzo di sollevatori.
Un buon comodino, possibilmente dotato di rotelle per gli spostamenti e di un ampio piano di lavoro, può essere utile per riporre tutto il necessario.
Per servire il pranzo a letto si dovrebbero impiegare appositi vassoi o tavolini con rotelle.
In prossimità della testiera del letto va collocata una luce per la lettura (correttamente orientata), ma anche un interruttore per la luce generale che sia facilmente raggiungibile dall’assistito. Il malato deve poter raggiungere anche i ripiani e il comodino senza grandi difficoltà.
Il telefono dà sicurezza, ed è per questo motivo che deve essere reso sempre disponibile, sia che si tratti di quello fisso sia del cellulare. Ovviamente il malato deve essere in grado di utilizzarlo. Esistono telefoni che possiedono una tastiera con numeri molto grandi e sistemi d’illuminazione che si accendono durante la chiamata per chi ha problemi di udito.
Un interfono che dia la possibilità di comunicare con altre stanze risulta un sistema molto comodo.
Si può considerare la possibilità di sistemare nella camera un televisore o una radio, sempre che siano graditi, provvisti di telecomando.
Lo spazio necessario per consentire gli spostamenti, anche con la carrozzina, dovrebbe essere pari a 150 cm x 150 cm per permettere movimenti di rotazione.
In alcuni casi, gli angoli dei mobili possono rappresentare un grave pericolo; per evitare traumi, sarebbe opportuno l’impiego di angoli smussati o l’adozione di particolari protezioni, reperibili in commercio, da applicare agli spigoli (paraspigoli).
Se il malato è in grado di camminare e/o utilizza ausili per deambulare (deambulatori, tripode), i tappeti dovrebbero essere tolti per scongiurare il rischio che vi inciampi. I tappeti a pelo lungo hanno il difetto di ostacolare le ruote delle carrozzelle e quindi devono essere rimossi almeno durante i passaggi.
Camera da letto
Nell’assistenza a un malato e nel rispetto della sicurezza individuale durante la movimentazione dei pazienti, può rendersi necessario l’impiego di un letto che risponda ad alcune caratteristiche essenziali: possibilità di essere alzato e abbassato elettricamente, movibilità dei tre segmenti separatamente, rete rigida o doghe, materassi composti da alcuni materiali specifici, spondine e cuscini.
Avere un letto elettrico, che si alzi e si abbassi, è indispensabile per la prevenzione dei traumi alla schiena dell’operatore che assiste (caregiver). Se i malati sono cronici e si pensa che l’assistenza verrà erogata per molti anni è indispensabile riflettere sui possibili ausili da utilizzare e, se possibile, provvedere alla sostituzione del letto classico con uno articolato.
I principali tipi di letto rinvenibili nei sanitari sono solitamente: elettrici, articolati (da uno a tre segmenti), con manovella o motorino elettrico.
Il letto ha una grande importanza per l’ammalato dal momento che gran parte del suo tempo verrà spesa su questa superficie.
Un letto singolo può avere differenti dimensioni, anche se alcune misure rendono più agevole l’operato di chi assiste e la permanenza del malato. Una larghezza di circa 90 cm e una lunghezza di 190 cm sono più che sufficienti per rendere confortevole la vita della persona ammalata.
Un letto che non mantiene in asse la colonna vertebrale e privo di un fondo rigido dovrebbe essere sostituito: le posizioni viziate conducono infatti a contratture muscolari particolarmente pericolose negli anziani; se non è possibile sostituire il letto, è bene posizionare almeno un’asse sotto il materasso.
Il letto dovrebbe essere sistemato nella stanza in modo che l’accesso sia possibile dai tre lati, e quindi favorire le manovre assistenziali, i trasferimenti letto-carrozzella e viceversa.
L’illuminazione dell’unità del letto deve possedere alcuni requisiti: la luce che proviene dalla finestra non dovrebbe essere diretta ma giungere da un lato (questo per evitare al malato di stancare troppo la vista).
Un buon letto deve possedere anche le spondine, che hanno lo scopo di favorire le manovre del nursing e di garantire sicurezza all’ammalato. L’impiego delle spondine come mezzi di sicurezza per la prevenzione delle cadute delle persone agitate è tuttora molto controverso, ma vi sono maggiori prove che il loro effetto sia dannoso rispetto ai possibili benefici. Quando si effettuano manovre di nursing sull’ammalato e le sponde sono abbassate, è fondamentale non allontanarsi senza averle rialzate, soprattutto se il paziente è a rischio.
Se la persona malata non presenta controindicazioni a muovere le braccia o patologie particolari tali da impedire il movimento, è possibile anche posizionare un “alzamalati” o trapezio per consentire una maggiore autonomia. Questo ausilio è molto utile per le persone obese, che hanno difficoltà a sollevare il bacino durante le operazioni di igiene, e tutte le volte che si deve riportare in posizione corretta l’ammalato, che tende a scivolare in fondo al letto.
Oltre a questi semplici ausili, esistono alcuni tipi di presidi che possono venire impiegati per facilitare i movimenti, rendere più agevole la lettura nel letto, prevenire le malformazioni dovute al peso delle coperte sui piedi.
Gli alzacoperte sono oggetti leggeri, quasi sempre in acciaio cromato, che vengono posizionati con un lato sotto il materasso, mentre sul lato che rimane fuori vengono adagiate le coperte; questo ausilio è utilissimo ed è quasi d’obbligo dopo gli interventi di frattura del femore o nei pazienti che non si muovono per prevenire lo schiacciamento dei piedi dal peso delle coperte.
I reggicuscini possono venire impiegati quando il letto non ha la possibilità di essere movimentato e il paziente deve essere sistemato in posizione semiseduta, per esempio durante il pasto. Se il paziente non è in grado di muoversi, il cambio di lenzuola e traverse deve essere effettuato senza che si alzi, mentre in caso contrario il letto può essere rifatto quando il malato si alza.
In generale, per rifare un letto si seguono alcuni principi specifici, quali piega delle lenzuola e disposizione delle coperte. Quando si procede al cambio, le lenzuola non devono mai essere sbattute nella stanza per evitare che il materiale presente possa cadere sul pavimento o su oggetti disposti nella camera.
Preparazione del materiale occorrente:
- lenzuola;
- traversa;
- federa per il cuscino;
- coperta;
- sacco per il materiale sporco.
Se il letto non è occupato, procedere come segue.
- Rimuovere le lenzuola e sistemarle in un sacco di plastica.
- Stendere il lenzuolo sul materasso, avendo cura di non lasciare gli orli in zone che vengono a contatto con le parti del corpo; verificare che vi sia una quantità uniforme sui quattro lati e che la riga della piegatura sia a metà del letto.
- Sistemare il lenzuolo in prossimità della testa, lasciando quantità di tessuto sufficiente per fare la piega sotto il materasso.
- Procedere sempre dall’alto verso il basso.
- Se è necessaria la traversa, è bene posizionarla in modo che la metà superiore coincida con la schiena e la metà inferiore termini in prossimità delle ginocchia. Le traverse impermeabili dovrebbero essere sistemate sotto una traversa di tessuto: questo accorgimento è necessario in quanto la cute lasciata direttamente a contatto con il materiale sintetico, oltre a determinare una sensazione molto spiacevole, può anche creare fenomeni allergici e far sudare.
- Afferrare l’angolo e portarlo in prossimità del materasso mentre con l’altra mano si infila il lenzuolo sotto il materasso.
- Prelevare l’angolo posto sopra il letto e portarlo in basso; con l’altra mano rimboccare il lenzuolo.
- Effettuare la stessa manovra con tutti gli angoli del letto.
- Quando si fissa il lenzuolo inferiore, ricordarsi di tirarlo bene in modo che non si formino pieghe.
- Effettuare gli stessi movimenti con il lenzuolo superiore e con la coperta.
Se il letto è occupato, invece, procedere come segue.
- Prima di dare inizio a qualsiasi operazione, garantire privacy e creare un giusto microclima (controllare temperatura, correnti d’aria ecc.). Si raccomanda, inoltre, di evitare il contatto tra biancheria pulita e sporca.
- Liberare tutti i lati del letto dalle lenzuola, in modo che alla fine della manovra non vi sia più nessuna parte rimboccata.
- Coprire con un lenzuolino la persona in modo che si senta protetta dal freddo: i malati, infatti, risentono moltissimo dei cambi di temperatura.
- Sollevare le spondine da un lato e liberare l’altro lato in modo da poter lavorare liberamente.
- Chiedere al paziente di girarsi verso il lato in cui le sponde sono sollevate e, se non riesce, aiutarlo a posizionarsi correttamente.
- Liberare tutto il lato non occupato dal paziente dal lenzuolo sporco, portandolo al centro del letto, vicino al malato (inclusa la traversa).
- Sistemare il lenzuolo pulito nello stesso modo in cui si farebbe in un letto vuoto: partire dalla testa e procedere verso il basso sistemando gli angoli; il paziente è sempre posizionato sul fianco.
- Sistemare metà del lenzuolo pulito lungo la parte libera del letto in modo che la restante metà sia disponibile per l’altro lato del letto.
- Chiedere o aiutare il malato a girarsi verso il lato pulito e alzare le sponde in modo che possa reggersi (è importante non lasciare sul fianco la persona con le sponde abbassate!).
- Passare dall’altro lato del letto e sfilare il lenzuolo sporco, sistemandolo in un sacco (non a terra).
- Tirare il lenzuolo tendendolo bene e rieseguire le manovre per fissarlo ai lati.
- Posizionare il paziente al centro del letto e verificare che non vi siano pieghe.
- Disporre il lenzuolo superiore e le coperte facendo attenzione a non tirarle eccessivamente.
- Verificare che in prossimità dei piedi vi sia lo spazio per i movimenti; in caso contrario, afferrare le coperte e sollevarle un po’ e, se ancora non è sufficiente, posizionare un alzacoperte.
- Nel caso in cui il malato possa disporre di un sistema d’allarme (campanella o simili), non dimenticare di sistemarlo in prossimità della persona: molte volte capita che ci si ricordi solo fuori della stanza che il malato non ha la possibilità di alzarsi.
Alcune considerazioni sulla gestione del letto dell’assistito
- Se il malato possiede un sovramaterasso antidecubito, le lenzuola non devono essere rimboccate in quanto si vanificherebbe l’effetto del materassino e si produrrebbe una tensione particolarmente pericolosa per i talloni (effetto amaca).
- Può essere necessario un breve periodo di formazione, magari una dimostrazione di un infermiere a casa.
- Prima di sostituire le lenzuola, può essere opportuno scaldarle sopra un calorifero, soprattutto d’inverno.
- La pelle degli anziani è particolarmente sensibile, quindi è bene fare attenzione durante gli spostamenti e a non lasciare pieghe nelle lenzuola.
- Scegliere lenzuola non troppo ruvide: gli anziani, specie quelli con lievi disturbi cognitivi, passano ore a sfregare gli arti (soprattutto quelli inferiori) contro le lenzuola, provocandosi vere e proprie ulcere da frizione.
Stanza da bagno
Il bagno può diventare un luogo molto insidioso a causa dell’utilizzo dell’acqua e delle strutture che lo compongono. I principali ausili di cui bisognerebbe dotare il bagno sono i seguenti:
- seggiole per fare la doccia in posizione seduta;
- maniglioni da afferrare durante i cambi delle posizioni (vasca-tappeto, tappeto-vasca);
- tappetini antiscivolo da dislocare nei luoghi “bagnati” (doccia, vasca da bagno, pavimenti);
- maniglioni per sorreggersi in prossimità del bidet e del WC;
- rialzi per la tazza del WC;
- miscelatore per l’acqua (evita di doversi spostare per regolare la temperatura).
In alcune abitazioni l’accesso al bagno può essere difficoltoso a causa di spazi troppo ristretti per consentire il passaggio del malato e dell’operatore. In tal caso è possibile sistemare un WC portatile nella camera da letto per l’espletamento dei bisogni (è bene cambiare sempre l’aria dopo ogni evacuazione). Il bagno deve possedere precise caratteristiche per consentire l’accesso della sedia a rotelle e relativi movimenti: rotazione di 360° e avvicinamento al water da un lato. Per rendere più sicura la stanza da bagno può essere utile un campanello di chiamata, attivabile per mezzo di un cordino che passi all’interno di anelli dislocati lungo tutte le pareti, a un’altezza di 40-60 cm dal pavimento.
Il lavabo deve essere privo di sifoni e tubature che impediscano il passaggio della sedia a rotelle. Molte volte le persone in carrozzina si aggrappano al lavandino per effettuare spostamenti dalla sedia a rotelle alla posizione eretta e viceversa, quindi è fondamentale che il lavabo abbia caratteristiche di stabilità; l’aggiunta di maniglioni laterali è utile per muoversi in tutta sicurezza. Il water dovrebbe essere sufficientemente alto da consentire alle persone con difficoltà motorie di potersi rialzare una volta seduti e l’installazione di maniglie laterali facilita questi movimenti. Anche un alzawater può risultare molto utile per rendere agevole lo spostamento e dare sicurezza al paziente che teme di cadere.
Parecchi pazienti faticano a sorreggersi in piedi e non riescono a effettuare l’igiene dopo avere evacuato. Questo problema è risolvibile sistemando una doccia “a telefono” a lato del water.
L’impiego della vasca da bagno, pur sconsigliato, è comunque molto frequente. Le insidie sono numerose e, se non è possibile evitarne l’utilizzo, bisogna rendere sicure la permanenza e la fuoriuscita. Impiegare un sollevatore che sistemi esattamente il soggetto al centro della vasca è vivamente raccomandato, così come è utile impiegare apposite seggiole. Se è possibile, preferire sempre la doccia, collocando il malato su un sedile con schienale e braccioli in modo che sia ben stabile. Prima di cominciare le cure igieniche, è necessario preparare tutto il materiale in modo da non doversi sbilanciare negli spostamenti quando si è nella doccia. Quando si accompagna un malato in bagno, è bene assicurarsi che vi siano le condizioni microclimatiche adatte (temperatura): infatti, lo sbalzo di temperatura durante i passaggi dalla stanza da letto al bagno e viceversa può causare raffreddamento, quindi, nel limite del possibile, si dovrebbe cercare di evitare escursioni termiche esagerate.
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