Radio
Osso che, insieme all’ulna, forma lo scheletro dell’avambraccio.
Struttura
Localizzato nella parte esterna dell’avambraccio, sul prolungamento del pollice, è un osso lungo leggermente ricurvo e convesso lateralmente, forma che gli permette di scivolare sull’ulna nei movimenti di pronosupinazione (grazie ai quali è possibile orientare il palmo della mano verso l’alto o verso il basso, all’indietro o in avanti, all’interno o all’esterno). L’estremità inferiore del radio (apofisi stiloide), triangolare, si articola con l’ulna e il carpo, mentre quella superiore (testa o capitello radiale), meno voluminosa, di forma discoidale, è articolata con omero e ulna. Radio e ulna sono collegati per quasi tutta la loro lunghezza da una membrana interossea che ne rende solidali i movimenti.
Patologie
Oltre a essere colpito da malattie ossee (tumori e infezioni), il radio è soggetto a fratture, dovendo sopportare gran parte del trauma in caso di caduta sul polso o sul palmo della mano.
Fratture a legno verde Specifiche dell’infanzia, non interessano il radio in tutto il suo diametro. Il loro trattamento è ortopedico: immobilizzazione con gesso di durata variabile da 3 settimane a 3 mesi, a seconda dell’età del bambino.
Fratture della diafisi radiale (parte centrale) Possono essere isolate o associate a frattura dell’ulna. Spesso lo spostamento osseo, di una certa entità, richiede la fissazione chirurgica dei frammenti mediante osteosintesi (per esempio con placche e viti).
Fratture dell’estremità inferiore del radio Sono più frequenti in età avanzata (frattura di Pouteau-Colles) e favorite dall’osteoporosi (rarefazione ossea). Nella maggior parte dei casi il trattamento è ortopedico (gesso).
Fratture dell’estremità superiore del radio Frequenti negli sportivi, spesso colpiscono il capitello radiale (articolazione con l’omero). Il trattamento è in genere ortopedico (ingessatura che immobilizza il gomito ad angolo retto, per un periodo il più breve possibile, variabile da 8 a 15 giorni al massimo), ma se la testa del radio si è spezzata in vari frammenti, o in caso di spostamento importante, può rendersi necessario un intervento chirurgico.
Fratture con cedimento dell’osso Specifiche dell’infanzia e caratterizzate da un semplice cedimento dell’osso senza spostamento delle due parti, possono interessare le cartilagini di coniugazione (zone situate all’estremità dell’osso, che ne permettono la crescita in lunghezza). Il trattamento è ortopedico: immobilizzazione con gesso per un periodo variabile dalle 3 settimane ai 3 mesi, a seconda dell’età del bambino.
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