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Le ulcere delle gambe
Trattamento
La cura della lesione passa attraverso una serie di procedimenti che mirano a pulire la ferita dal materiale non vitale (debridement), a debellare l’infezione e a gestire la produzione dei fluidi emessi.
Questi aspetti devono obbligatoriamente essere presi in considerazione quando si curano le ferite.
Prima di cominciare la cura è necessario stimare il potenzialediguarigione, e questo significa che il trattamento varia in base al tipo di ferita.
La cura ottimale delle ferite si effettua in ambiente umido, ma tale procedimento può essere sconsigliato in taluni casi e, di conseguenza, la gestione dell’ulcera può richiedere il trattamento in ambiente secco. La decisione di utilizzare un sistema piuttosto che un altro è dettata dalla presenza o meno di ischemia. Un piede ischemico con bassissimo apporto di sangue richiede una medicazione secca fino a quando non si ripristina il normale flusso sanguigno. L’applicazione di medicazioni umide su ulcere ischemiche può causare infezioni, favorire l’insorgenza di cancrena ed essere molto pericolosa per la gamba e per la stessa vita.
Se l’apporto di sangue è normale, le ulcere si curano con la pulizia del tessuto devitalizzato. Questo procedimento può avvenire in differenti modi, a seconda della rapidità richiesta per liberare la ferita dalla parte non vitale (necrosi). La necrosi fornisce un terreno molto fertile per la moltiplicazione dei batteri, quindi è imperativo che venga rimossa il prima possibile.
La rimozione con il bisturi è di competenza medica e richiede molta abilità e un’attenta valutazione del sistema circolatorio. Il piede ischemico è una vera e propria “bomba a orologeria” che risente di qualsiasi insulto, anche se di natura chirurgica. Il debridement, ossia la rimozione del tessuto devitalizzato dalle ferite, può essere effettuato con sistemi più o meno invasivi, tra cui si ricordano in particolare le sostanze a base di acqua (idrogel) per sciogliere il tessuto non vitale e i farmaci a base di composti proteici (enzimi) in grado di “digerire” il tessuto necrotico.
L’infezione ha un effetto devastante sul piede e condiziona, in alcuni casi, la salute dell’arto e dell’intero organismo. Una ferita infetta è caratterizzata da una serie di segni e sintomi locali quali: rossore diffuso della pelle, calore e gonfiore. La produzione dell’essudato può essere abbondante e il colore della secrezione varia dal giallo (pus) fino al verdastro. Questi segni, se limitati ai bordi della ferita, non sono in genere preoccupanti, ma possono diventare pericolosi se si estendono di molti centimetri o se interessano tutto l’organismo con presenza di febbre, segno che l’infezione non è più circoscritta ma diffusa.
Come accennato, le ulcere del piede diabetico devono essere trattate da personale esperto. In presenza di tutti questi segni, si raccomanda pertanto di rivolgersi a personale medico o paramedico per una rapida consulenza. L’infezione dell’osso, chiamata osteomielite, è una condizione particolarmente preoccupante che richiede la somministrazione di antibiotici per lunghi periodi e, in alcuni casi, l’intervento chirurgico e l’asportazione della parte di osso malata.
La cura locale dell’ulcera prevede l’impiego di medicazioni definite avanzate, in grado di mantenere un grado appropriato di umidità sulla lesione e di favorire la guarigione in modo fisiologico. Come già accennato, questo trattamento deve essere erogato solo se la circolazione sanguigna non è compromessa. Tali prodotti sono classificati in base alla capacità di assorbire l’essudato. Esistono, infatti, medicazioni che non hanno nessun potere di assorbire i fluidi (film in poliuretano), altre che ne assorbono piccole e medie quantità (idrocolloidi) e altre ancora, infine, dotate di un elevato potere assorbente (schiume e alginati). La scelta del tipo di medicazione necessaria è dettata dal tipo di ferita e dalla quantità di essudato prodotto. Sulle lesioni infette si utilizzano medicazioni antisettiche, cioè con proprietà disinfettanti; un buon prodotto deve essere in grado di controllare la proliferazione dei batteri senza danneggiare la ferita. Questa proprietà purtroppo non è così facile da ritrovare nelle medicazioni antisettiche poiché tutti i disinfettanti (iodio, acqua ossigenata, clorexidina) danneggiano le cellule in fase di riproduzione e pertanto non dovrebbero essere utilizzati. L’unico antisettico impiegato con buoni risultati è l’argento; vi sono molte medicazioni in grado di cedere argento sotto differenti forme (nanocristalli, metallico ecc.).
Molto spesso i pazienti si medicano da soli con prodotti di vario genere, incluse le sostanze alcoliche. È opinione diffusa, infatti, che l’alcol etilico denaturato (quello che si ritrova in tutte le famiglie) applicato direttamente sulle ulcere svolga un effetto disinfettante, e la prova inconfutabile è data dalla sensazione di bruciore (insopportabile) che si prova durante e dopo l’uso. Negli Stati Uniti l’uso di sostanze alcoliche sulle ferite è punibile dal codice penale.
Anche il miele è attualmente oggetto di studio per quanto riguarda le sue virtù antisettiche.
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