Pus
Liquido patologico, sieroso e opaco, costituito da globuli bianchi, alterati o meno, cellule dei tessuti circostanti alla suppurazione e batteri, vivi o morti. Il pus può essere più o meno denso e grumoso. Può raccogliersi, formando un ascesso in una cavità o in un tessuto, oppure costituire un essudato abbondante detto mucopus, in caso di rinorrea (gocciolamento nasale per infezione delle vie respiratorie).
Tipi di pus
Il pus può contenere o meno il germe responsabile dell’infezione.
Il pus contenente germi infettivi è imputabile a microbi detti piogeni, che provocano infezioni suppuranti. L’esame diretto e la coltura del pus consentono di identificare il microbo responsabile, a condizione che il prelievo sia stato realizzato in condizioni asettiche, perché il pus che fuoriesce da una lesione viene spesso superinfettato da microbi estranei all’infezione analizzata. I microbi piogeni, che causano cioè suppurazione, sono diversi: stafilococchi (pus di colore giallo), streptococchi e pneumococchi (pus di colore verde), bacilli piocianei (pus di colore bluastro), amebe (pus scuro), germi anaerobi (pus grigio e fetido). Una lesione suppurante deve essere disinfettata. Gli antibiotici che corrispondono al germe isolato consentono di tenere sotto controllo l’infezione.
Il pus asettico non contiene alcun microbo; è presente in alcune malattie autoimmuni, nella tubercolosi o in seguito all’iniezione di un prodotto mal tollerato dai tessuti. Questo tipo di pus non è necessariamente associato a una ferita: per esempio, può essere diluito nelle urine, che in tal caso contengono polinucleati alterati. Il trattamento della malattia responsabile determina la scomparsa del pus.
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