Iodio
Elemento chimico di cui la tiroide ha bisogno per la sintesi degli ormoni: trova varie applicazioni in medicina, soprattutto come antisettico.
L’organismo assume lo iodio (I2) di cui necessita sotto forma di sali minerali (ioduri) che ricava dagli alimenti (acqua, prodotti ittici, sale). La tiroide capta gli ioduri e li utilizza per sintetizzare gli ormoni tiroidei. Le carenze di iodio sono quasi del tutto scomparse nei Paesi industrializzati per la natura stessa degli apporti alimentari e l’arricchimento artificiale del sale da tavola (iodato). Tuttavia, si osservano ancora nelle regioni montuose lontane dal mare, dove si manifestano con gozzo (aumento di volume della tiroide) o ipotiroidismo (attività ridotta della ghiandola), comportando il rischio di ritardo mentale nel bambino.
Impiego terapeutico e controindicazioni Lo iodio per uso esterno è essenzialmente rappresentato dal polividone iodato, disponibile sotto forma di soluzioni, pomate, ovuli ginecologici e una soluzione alcolica officinale (impropriamente detta tintura di iodio), più irritante e di più difficile conservazione. Attivo su batteri e funghi, è indicato per la disinfezione del materiale medico, l’asepsi delle ferite cutanee o della pelle prima di un’iniezione, il trattamento di infiammazioni e infezioni delle mucose. È controindicato nei lattanti, in gravidanza e in associazione con antisettici mercuriali. Gli effetti indesiderati dello iodio sono allergie, colorazione anomala della cute (giallo-bruna) ed effetto caustico. Applicazioni troppo estese o ripetute possono provocare un’anomalia della funzionalità tiroidea (distiroidismo) per sovraccarico di iodio.
Lo iodio per uso interno trova impiego in radiologia sotto forma di mezzi di contrasto iodato, per rendere radiopache strutture come le vie urinarie. La soluzione di Lugol (iodo-iodurata) viene prescritta nel trattamento di alcune forme gravi di ipertiroidismo. Infine, lo iodio entra nella composizione di alcuni farmaci, come l’amiodarone. Oltre al rischio di distiroidismo, i prodotti contenenti iodio possono scatenare reazioni allergiche, talvolta sino allo shock anafilattico.
Dosi più massicce possono provocare disturbi digestivi acuti e l’insorgenza di anuria (arresto dell’escrezione urinaria), che può essere fatale. L’insufficienza renale è un fattore di rischio. Prima dell’esame il medico deve quindi informarsi circa gli antecedenti del soggetto e, al bisogno, prescrivere un trattamento antiallergico.
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