Assistere un familiare
Il movimento
Trasferimenti dal letto alla sedia a rotelle e viceversa
I cambi di posizione nel letto, i passaggi dal letto alla sedia a rotelle (e viceversa) e in generale tutti i tipi di movimenti effettuati da terze persone per spostare gli ammalati richiedono abilità, destrezza e soprattutto condizioni di sicurezza sia per l’ammalato sia per gli operatori. Prima di elencare gli ausili per aiutare a muovere i pazienti, è bene chiarire quali sono le principali regole che devono essere rispettate e applicate per operare in sicurezza.
Sicurezza dell’operatore
La sicurezza dell’operatore e la salvaguardia dell’incolumità di coloro che assistono le persone che non sono in grado di muoversi autonomamente passano attraverso una serie di conoscenze della meccanica del corpo e delle leve. L’organismo umano possiede un punto immaginario, chiamato baricentro, situato pressappoco in prossimità dell’ombelico; adiacente al baricentro passa un segmento, anch’esso immaginario, chiamato linea della gravità (dall’alto verso il basso).
Per mantenere l’equilibrio, l’organismo utilizza moltissimi muscoli: più il baricentro si sposta dalla linea di gravità in avanti o indietro rispetto al centro della base di appoggio e più sono necessari “aggiustamenti” per riuscire a restare in piedi.
Questo principio ha un’importanza fondamentale nel capire che tipo di presa si sta effettuando e quanto è sicura per sé e per gli altri.
La schiena delle persone che assistono i pazienti è la parte in assoluto più sollecitata ed esposta a traumi anche gravi; per questo motivo gli spostamenti, sia nel letto sia nella carrozzella, devono avvenire in modo tale da non sollecitare troppo la spina dorsale: più si avvicinano i pesi al baricentro e meno si sollecita la schiena, più si allarga la base d’appoggio e si abbassa il baricentro al terreno e maggiore sarà la stabilità che si consegue.
Se l’oggetto da sollevare è a una distanza superiore a 30 cm dal baricentro, si solleciterà moltissimo la schiena, infatti i sollevamenti del paziente allettato “scaricano” sulla zona sacrale pesi di 150 kg e oltre. Per questo motivo è d’obbligo cercare di mantenere una postura fisiologica per prevenire i danni summenzionati. La ripartizione dei pesi sui vari gruppi muscolari (braccia, gambe ecc.) solleva la schiena dall’eccessivo peso. Nonostante questi accorgimenti, è fondamentale evitare la flessione in avanti della schiena con le gambe tese e la torsione del tronco durante lo spostamento di pesi, fenomeni che invece si verificano con regolarità quando si spostano gli ammalati.
In Italia esiste una legge, la 81/2008, che fornisce precise indicazioni per la tutela della sicurezza dei lavoratori e dei luoghi di lavoro.
Sicurezza dell’ammalato
Il paziente deve essere trattato in condizioni di sicurezza pertanto, quando si rende necessario cambiare la postura, è necessario assicurarsi che il letto sia dotato delle protezioni laterali onde evitare che l’ammalato possa cadere. Inoltre, il corpo del soggetto deve sempre essere in asse, cioè le gambe non devono muoversi senza che il tronco le segua. Se il malato è privo di tono muscolare (flaccido), gli arti tenderanno a cadere in tutte le direzioni: prima di compiere movimenti verificare che siano ben fissati. Se si utilizzano presidi come cinture o pedane rotanti, inoltre, è importate che la persona sia ben imbragata.
Alcuni movimenti possono essere particolarmente pericolosi per il sistema scheletrico, per esempio se la rotazione del femore non è accompagnata dalla rotazione del piede si possono procure danni all’articolazione e in alcuni soggetti fratture.
Assistenza negli spostamenti Per muovere senza troppa fatica il paziente è necessario: possedere un buon letto, possibilmente elettrico, che dia la possibilità di muovere separatamente testa e piedi; possedere un trapezio per gli spostamenti; disporre di spondine laterali, se il soggetto è a rischio di cadute. È importante ricordare che le spondine possono causare più danni che benefici nei soggetti agitati e poco lucidi in quanto la tendenza a scavalcare le protezioni non si annulla, anzi l’altezza da cui cadono è maggiore. Per pazienti non agitati, invece, le spondine laterali sono utili perché possono sostenersi con le mani e perché offrono una protezione dalle cadute accidentali durante i decubiti laterali.
Molte persone non le amano poiché riferiscono di “sentirsi in prigione”.
Spostamento in decubito dorsale Si rende necessario perché il soggetto, stando supino durante la giornata, tende a scivolare verso il fondo del letto per i suoi movimenti o quando la testata del letto è sollevata (pasti): in questi casi è necessario riposizionare l’ammalato.
Se il soggetto è collaborante, l’intervento può essere svolto da una singola persona come segue: sistemare alla giusta altezza il letto, abbassare la testata e rimuovere i cuscini; chiedere al paziente di afferrare il trapezio con entrambe le mani e di piegare le gambe sollevando leggermente le anche.
Cominciare un breve conto alla rovescia (3,2,1) e poi insieme spostarsi verso la testata del letto. Fare attenzione a non creare traumi al sacro (frizione) e a non far battere la testa. Questo metodo è utile poiché così facendo si sfrutta la forza del soggetto unita a quella dell’operatore.
Alcuni pazienti possono non avere la forza di aiutarsi con gli arti superiori, in tal caso questa manovra deve essere fatta da due persone che incrociano due braccia in corrispondenza delle anche, le altre due in prossimità delle spalle e spostano così il paziente.
Nonostante la presenza di due persone, alcune volte questa manovra non può essere effettuata per il troppo peso o per mancanza di forza, in questi casi si può utilizzare una traversa per “tirare” l’ammalato. La traversa deve essere disposta nello spazio compreso tra le spalle e le cosce del malato e la presa deve avvenire il più possibile vicino al paziente proprio per sfruttare maggiormente la forza; una mano afferra la traversa in prossimità delle spalle e l’altra vicino ai fianchi. Anche in questo caso si sincronizzano i movimenti e si sposta il malato verso l’alto.
In commercio esistono appositi teli ad alto scorrimento, molto leggeri, che vengono posizionati sotto l’ammalato, da capo a piedi, e consentono lo spostamento di carichi elevati con un minimo di forza anche a un solo operatore. Oltre a facilitare i cambi di postura, questi teli evitano le forze di trazione su sacro, spalle e talloni prevenendo l’insorgenza di piaghe.
Spostamento in decubito laterale Lo spostamento di una persona allettata può avvenire anche dal decubito dorsale al decubito laterale.
Questa postura è richiesta quando è necessario posizionare una padella e la persona non riesce a sollevare il bacino o anche solo per fare cambiare posizione al malato.
Per prima cosa è fondamentale stabilire quale posizione deve essere fatta assumere (destra o sinistra?), poi, tirandolo con la traversa, si sposta il soggetto verso il lato opposto a quello in cui verrà sistemato. Assicurarsi di avere alzato la sponda prima di cominciare!
Fare incrociare le gambe al paziente e chiedergli di sistemare il braccio che rimarrà sul fianco con la mano sotto l’orecchio, in modo che durante il cambio di posizione non si trovi incastrato sotto il corpo. Passare dal lato opposto e afferrare il fianco e la spalla della persona e farla rotolare verso di sé. Procedere dunque alla sistemazione di gambe e braccia. La gamba che resta sotto il fianco deve essere distesa, mentre quella superiore deve essere flessa e sostenuta da un cuscino in modo che non sia troppo addotta.
La spalla su cui grava il peso del corpo deve essere sistemata in modo che non venga schiacciata, meglio se il braccio resta flesso e la mano vicino alla testa.
Posizione seduta Molte volte il paziente ha necessità di sedersi sul letto per respirare meglio, per mangiare o per urinare.
Se la persona è autonoma probabilmente farà tutto da sola, ma se al soggetto mancano le forze oppure non può muovere gli arti, allora sarà necessario sorreggerlo durante il cambio della postura.
Per fare assumere alla persona la posizione seduta collocarla sul lato del letto, sistemarle le gambe sul bordo, afferrarla con una mano infilata sotto le spalle e l’altra sotto i fianchi in prossimità delle anche e farle compiere una breve rotazione del bacino in modo che le gambe cadano penzoloni dal letto.
Questa manovra risulta più facile se la testiera del letto è sollevata, in tal modo lo sforzo è minimo.
Trasferimento del paziente
Questo è un aspetto molto delicato dell’assistenza, dal momento che le manovre necessarie espongono a notevoli rischi sia i pazienti sia coloro che li assistono.
La sicurezza è come sempre la prima cosa di cui preoccuparsi. Se si usa la sedia a rotelle, è bene azionare i freni prima di intraprendere qualsiasi serie di operazioni. Controllare i poggiapiedi, in alcuni casi le parti meccaniche che sporgono dai poggiapiedi sono molto pericolose per l’insorgenza di lesioni della pelle. Il soggetto deve sempre essere ben posizionato con la schiena in fondo alla carrozzella. Per compiere correttamente il movimento di passaggio dal letto alla carrozzella e viceversa, è fondamentale assicurare il paziente e aiutarlo nello spostamento attraverso l’uso di ausili specifici. Prima di tutto, sistemare la carrozzella vicino al bordo del letto e azionare i freni. Se si dispone di una cintura (è consigliabile averla), stringerla intorno alla vita della persona. Abbassare il letto, se è possibile, e aiutare la persona a sedersi sul bordo del materasso con i piedi a terra.
Se il soggetto è rimasto a lungo allettato, può essere utile controllare la pressione o comunque attendere qualche minuto prima di spostarlo. Allargare la base d’appoggio in modo da avere maggiore stabilità. Afferrare il paziente dalla cintura e, contando da uno a tre, sincronizzare i movimenti e sollevarlo in piedi. Attendere qualche secondo, sempre che il soggetto sia in grado di reggersi in piedi, e poi seguire i suoi spostamenti molto lentamente, avvicinare bene i piedi alla carrozzella e poi invitarlo a sedersi sfruttando la forza delle braccia.
Nel caso in cui la persona non sia in grado di deambulare ma riesca a mantenersi in piedi, si può utilizzare una pedana rotante.
Questo ausilio deve essere appoggiato vicino al letto, in modo che il paziente alzandosi si ritrovi con i piedi sul disco; si raccomanda a chi assiste di tenere un piede sul disco in modo che resti fermo.
Afferrando il malato dalla cintura posta sulla vita, avendo cura di allargare sempre bene la base d’appoggio, e con le gambe leggermente flesse far compiere al paziente una rotazione su se stesso, sistemarlo con le gambe in prossimità della carrozzella e infine aiutarlo a sedersi.
Per gli spostamenti dalla sedia a rotelle al letto si possono utilizzare comode tavolette da appoggiare tra il bordo della sedia e quello del letto, in modo da creare un piano inclinato su cui far scivolare il soggetto.
Prima di intraprendere qualsiasi manovra, azionare il freno della sedia a rotelle e quello del letto.
Lo scopo di tali ausili è la promozione dell’autonomia del soggetto.
Quando le persone da assistere non sono in grado di collaborare agli spostamenti perché non hanno sufficiente forza per farlo o sono eccessivamente pesanti, si rende necessario impiegare appositi sollevatori che hanno la capacità di fornire una forza esterna che consente di alzare i soggetti e trasferirli. Questi ausili sono alimentati elettricamente e solitamente possiedono anche una batteria che consente un’autonomia di alcune ore. I sollevatori sono costituiti da una base formata da due gambe con rotelle, un braccio e un telo di differenti misure da posizionare sotto il paziente. Prima di intraprendere qualsiasi manovra è bene bloccare i freni del letto.
La procedura per il corretto uso dei sollevatori si svolge come segue.
- Abbassare completamente il letto.
- Togliere i cuscini.
- Alzare le sponde.
- Disporre il paziente in decubito laterale destro.
- Inserire il telo per metà, controllando che la parte della testa sia in alto e quella delle gambe in basso.
- Collocare in decubito dorsale il paziente.
- Spostare l’ammalato in decubito laterale sinistro e afferrare il telo sistemandolo correttamente.
- Collocare nuovamente il paziente in decubito dorsale.
- Il telo adesso è posizionato correttamente al centro del soggetto.
- Porre il sollevatore con la gambe sotto al letto e inserire il freno.
- Abbassare il braccio fino al punto in cui sia possibile agganciare il telo nei quattro punti.
- Utilizzando i comandi alzare lentamente il paziente fino a quando resta sospeso sul letto.
- Assicurarsi che il telo sia ben agganciato nei quattro punti.
- Disinserire i freni del sollevatore.
- Spostare il sollevatore senza fare sforzi di torsione sulla colonna: è consigliabile mettersi di fianco al soggetto e spingere il sollevatore nei movimenti laterali.
- Aprire le gambe del sollevatore in modo da farle entrare nella carrozzella e adagiare l’ammalato esattamente sopra la seduta.
- Cominciare le operazioni di discesa.
- Fare attenzione ai pedali della carrozzella, molte volte le persone si feriscono con le parti metalliche; se la carrozzella è dotata della possibilità di rimuovere i poggiapiedi è conveniente toglierli.
- Una volta collocato il paziente in posizione seduta, verificare l’allineamento del tronco.
- Rimettere i poggiapiedi: le gambe non devono stare a penzoloni.
- Utilizzare eventuali sistemi di sicurezza quali fascia contenitiva o tavoletta.
Per agevolare gli spostamenti del paziente allettato senza creare problemi alla cute (abrasioni), è utile impiegare teli ad alto scorrimento. Questi ausili offrono la possibilità di muovere senza sforzo i malati nel letto prevenendo i fenomeni della frizione sulla pelle; l’energia che si sviluppa nel trascinare il corpo sul materasso, infatti, espone la pelle a rischi notevoli. L’adozione di teli ad alto scorrimento consente di spostare il soggetto sui lati e verso l’alto. Solitamente, sono dotati di comode impugnature per la presa.
I teli ad alto scorrimento si posizionano sotto l’intera superficie corporea del paziente dopo avere abbassato il letto, avendo cura di non lasciare fuori i talloni (maggiormente esposti al rischio di frizione); a questo punto è possibile spostare il soggetto: è preferibile che gli operatori siano in due, sebbene si riesca ad adoperarli anche da soli.
Altro inAssistere un familiare -Il movimento
Altro inAssistere un familiare