Primo Soccorso
Disturbi generali
Cosa fare
In genere, la semplice presenza di febbre, anche elevata, non costituisce un’emergenza e, se non si osservano altri sintomi preoccupanti, non è necessario rivolgersi al medico nelle prime 48 ore; ci sono tuttavia alcune condizioni particolarmente pericolose, per le quali si consiglia non solo una visita urgente dal medico, ma di recarsi sollecitamente al pronto soccorso, anche se ci si trova in presenza di una temperatura corporea non molto elevata (intorno a 38-38,5°):
- pazienti recentemente sottoposti a chemioterapia o con infezioni da HIV;
- tumori in fase avanzata;
- immunodeficienze congenite;
- pazienti con tosse e con espettorato purulento o macchiato di sangue (emottisi) da più di una settimana (esiste infatti l’elevata probabilità di polmonite o tubercolosi);
- recente viaggio in paesi a rischio di malaria (anche se è stata regolarmente effettuata la profilassi);
- comparsa di disturbi neurologici (confusione mentale, delirio, convulsioni, letargia o altro);
- comparsa di difficoltà respiratorie (respiro affannoso o sibilante);
- marcata riduzione della quantità di urine emesse, specialmente nei soggetti anziani (meno di mezzo litro di urina al giorno è una condizione indicativa di grave disidratazione);
- presenza di dolore addominale persistente senza diarrea o con diarrea con sangue.
È utile riferire al medico i farmaci che si stanno assumendo o si sono assunti di recente: sostanze come neurolettici, antidepressivi, antispastici e altre, infatti, potrebbero essere proprio la causa dell’aumento di temperatura corporea.
Per quanto riguarda l’ipertermia, si deve tenere presente che questa è una condizione pericolosa per la vita: tutti i pazienti con sospetta ipertermia vanno portati quindi immediatamente al pronto soccorso e durante il tragitto, o in caso di attesa, è necessario togliere loro tutti gli indumenti e inumidire l’intera superficie del corpo con acqua del rubinetto a temperatura ambiente, favorendone poi l’evaporazione, se possibile, con un ventilatore; se il paziente è in grado di bere, può assumere acqua fredda, anche di frigorifero.
Tutte queste manovre di raffreddamento vanno sospese se si osserva la presenza di brividi, mentre sarà il personale sanitario a mettere in atto accorgimenti più drastici, dopo la diagnosi accertata di ipertermia.
Altro inPrimo Soccorso -Disturbi generali
Altro inPrimo Soccorso