Delirio
Perdita del senso della realtà che si traduce in convinzioni errate, irrazionali, alle quali il soggetto crede ciecamente. Il delirio si distingue dall’onirismo (attività mentale automatica, simile al sogno), dal disorientamento caratteristico di alcune turbe neurologiche (amnesia, demenza) e dalle produzioni immaginarie del mitomane o dell’isterico.
Sintomi e segni
Il delirio si definisce tenendo conto di vari tratti: i meccanismi (per esempio delirio di interpretazione, allucinazioni o illusioni, costruzione di uno scenario immaginario), molti dei quali spesso associati; le tematiche (mania di persecuzione, megalomania, delirio mistico o profetico, gelosia, autoaccusa, sensazione di essere in balia di una forza esterna); la struttura (delirio ben architettato e coerente; delirio fantastico, a intreccio instabile ma comunque organizzato; delirio nebuloso, incoerente); le modalità in cui si manifesta, se cioè è improvviso e inatteso (accesso delirante) oppure insidioso e progressivo; l’evoluzione (reversibile o irreversibile, intermittente, pervasivo, accompagnato o meno da deficit intellettivo). Il delirio appare come un disordine profondo dell’organizzazione della personalità. È tipico soprattutto dei disturbi psicotici, ma può manifestarsi, in modo acuto e transitorio, anche nel resto delle patologie mentali.
Episodio delirante acuto Detto anche accesso delirante, è uno stato psicotico acuto che si manifesta all’improvviso, spesso in un soggetto giovane e senza precedenti di questo tipo. Può essere una reazione a un’emozione o un evento stressante, conseguente a un’intossicazione (farmaci, droghe) o sintomo di una struttura psicotica.
Delirio delle psicosi croniche Il delirio delle psicosi croniche assume varie forme. La paranoia dà luogo a un delirio molto coerente, che si sviluppa poco a poco, senza intaccare le facoltà intellettive. La parafrenia è per lo più un delirio dalla struttura fantastica.
La schizofrenia è caratterizzata da un delirio confuso, incoerente, poco organizzato, detto delirio paranoide.
Il delirio proprio della malattia maniacodepressiva amplifica gli sbalzi d’umore: megalomania euforica nella fase maniacale, sensi di colpa, convinzione di non esistere o negazione dell’esistenza di una parte del corpo nella fase melanconica.
Delirio di persecuzione Delirio per il quale un soggetto ritiene che altri complottino contro di lui per danneggiarlo fisicamente o per ottenere il controllo delle sue azioni e dei suoi pensieri.
Delirio febbrile Delirio che si verifica in associazione a febbre.
Delirio febbrile specifico Delirio febbrile che si verifica in una malattia infettiva specifica.
Delirio traumatico Stato di confusione e di allucinazione acuta che consegue a un trauma meccanico o termico grave. Anche se talvolta rappresenta uno stato postconcussivo, spesso si verifica in assenza di trauma cranico.
Trattamento e prognosi
Il delirio acuto rappresenta un’emergenza psichiatrica in cui è notevole il rischio di passaggio all’atto e spesso rende necessario il ricovero in una struttura specializzata. La prognosi dipende dalla tempestività e dalla qualità delle cure prestate.
L’analisi dell’esperienza delirante, delle fasi di recrudescenza e di remissione è essenziale per orientare il trattamento. In base alla gravità dei disturbi della personalità, i neurolettici, il litio, talvolta gli antidepressivi, associati a una vasta gamma di psicoterapie, individuali o di gruppo, permettono di arginare il delirio. In un secondo tempo, se gli episodi restano di lieve entità e non sussiste il rischio di passaggio all’atto (aggressione, automutilazione, suicidio), non è più necessaria la permanenza in ospedale. La psicoterapia e un trattamento di mantenimento spesso sono sufficienti per conservare l’adattamento socioprofessionale.
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