Dermatologia ed estetica
Laser
Epilazione laser
La completa mancanza di peli superflui non solo per le donne ma anche per gli uomini ha assunto oggi un’importanza primaria nella valutazione estetica globale di una persona.
Da questa richiesta, sempre crescente, è nato un progressivo interesse da parte dell’industria laser verso l’introduzione di apparecchiature capaci di garantire un trattamento epilatorio stabile, accettabile, senza danni alle strutture epidermiche, con sedute di durata e numero ridotti.
È opportuno ricordare che per ottenere una epilazione di lunga durata è necessario causare una distruzione selettiva sia del bulbo del pelo sia della sua papilla vascolare. Poichè tali strutture si trovano in profondità (1-1,5 mm) rispetto alla superficie cutanea, occorre scegliere laser dotati di un’efficace penetrazione nel tessuto e quindi sorgenti che emettano nel vicino infrarosso (700-1064 nm). Il bersaglio, per l’epilazione, è rappresentato dall’eumelanina che si concentra nel fusto, nel follicolo pilifero, a livello della papilla dermica e del bulge (la zona più in alto del follicolo). In base a queste considerazioni i laser disponibili per il trattamento di epilazione sono quelli a rubino (694 nm), Nd:YAG (1064 nm), ad alessandrite (755 nm) e a diodo (810 nm).
Per effettuare un’epilazione laser adeguata è necessario valutare le caratteristiche anatomiche e biologiche del pelo. I peli del nostro corpo sono infatti diversi per calibro e profondità; tale caratteristica, oltre che in base alla sede anatomica, cambia anche in relazione al ciclo biologico del pelo. La fase ideale per eseguire il trattamento è quella di anagen, in cui il pelo è in crescita e il bersaglio melanina è ben rappresentato. È fondamentale anche un’accurata valutazione della pelle e dei suoi annessi, che analizzi il fototipo cutaneo.
Il colore e dimensione dei peli indirizzano la scelta della lunghezza d’onda ottimale per ciascun paziente. L’abbronzatura è una controindicazione assoluta al trattamento: infatti l’incremento della pigmentazione è spesso causa di effetti indesiderati.
La procedura operatoria prevede la rasatura della zona interessata, l’uso di un valido sistema di raffreddamento per ridurre i rischi di danni epidermici, la scelta di parametri operativi in relazione al fototipo e alla sede anatomica, con un intervallo fra le sedute variabile da 1 a 2 mesi. Le complicanze comprendono iperpigmentazioni post-infiammatorie transitorie, ipopigmentazioni anche permanenti, dovute all’interferenza della lunghezza d’onda utilizzata con la melanina epidermica, vescicole provocate dall’uso di fluenze troppo elevate. Tutti questi effetti indesiderati sono comunque più frequenti nei fototipi scuri.
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