Alimentazione
Sicurezza alimentare
Sicurezza alimentare in ambito domestico
La sicurezza degli alimenti non può prescindere dal rispetto di norme igieniche. Un cibo mal conservato, manipolato in modo scorretto o esposto a inquinamenti di vario tipo può causare malattia.
È a casa che originano almeno la metà, se non di più, delle patologie trasmesse da alimenti o tossinfezioni alimentari. Questo aspetto è spesso sottovalutato dal consumatore, che percepisce invece l’ambiente esterno come più ostile e maggiormente responsabile di malattie alimentari rispetto a quello domestico.
Il consumatore si preoccupa più dei pericoli legati alle sostanze chimiche indesiderate presenti negli alimenti, forse perché fuori dal suo controllo, mentre in realtà i rischi maggiori sono legati alle contaminazioni microbiologiche che spesso dipendono dal consumatore. Il miglior mezzo a disposizione per ridurre i rischi correlati alla dieta è variare la propria alimentazione e consumare in abbondanza frutta e ortaggi, che sono ricchi di sostanze protettive. I rischi per la sicurezza alimentare dati da additivi, pesticidi (antiparassitari) e farmaci veterinari sono responsabili in realtà di meno dell’1% delle malattie associate agli alimenti. Ogni anno nei Paesi industrializzati circa il 30% della popolazione va incontro a patologie determinate dalla contaminazione microbica degli alimenti, con elevati costi sanitari, assicurativi e previdenziali. Inoltre, secondo l’OMS, dal 30% al 40% e oltre del numero complessivo di tossinfezioni alimentari si verificherebbe nell’ambiente domestico. I tre momenti fondamentali in cui il consumatore può ridurre il rischio di contaminazioni microbiche sono l’acquisto, la preparazione e la conservazione degli alimenti.
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